Cap.22

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La situazione nel dormitorio si è calmata, alla fine il porcospino era arrabbiato con "merdeku" perché voleva vedere un film che a lui non piaceva, poi la situazione è degenerata...
Comunque. Ora stanno vedendo questo maledetto film, che ho scelto io, per non creare disguidi, gli ho messo un horror. Almeno stanno zitti e si cagano sotto 'la mia vendetta' vederli impauriti mi piace. Sto diventando forse psicopatica?

Mentre i ragazzi morivano di infarto io ero uscita e presi una ciambella al (g/p) {gusto preferito} e ci misi sopra una candelina (c/p) {colore preferito} la accesi e chiusi gli occhi pensando ad un desiderio da esprimere 'che potrei desiderare? Ho un "lavoro" una persona che amo, possiamo dire amici, l'unica cosa che mi manca sarebbe una famiglia di sangue. Ma non credo mi serva. Sarebbe stato bello avere una famiglia amorevole.
Ma nulla. È anche morta la mia migliore amica... cavolo che anno di merda." Aprii gli occhi e spensi con le dita la candelina poi la tolsi e mangiai la ciambella, non ho mai festeggiato veramente il mio compleanno e andava sempre così, un anno un muffin (non so come se scrive sorry), un anno un biscotto, un anno un pancake, un anno addirittura con un panino.

Per poco però non mi strozzai perché il gattaro si calò giù tipo spider-man dicendomi un semplice 'auguri' <porca miseria per poco non mi uccidi> dico tossendo e sputando la ciambella <non sei venuta a casa.> disse solamente <scusa, è che quei mocciosi hanno cominciato a litigare per il film, e poi Mina non riusciva a mandare giù le pillole, Mineta che provava a palpare tutti e-> le mie lamentele furono interrotte, le sue labbra erano sulle mie <ora ti calmi?> disse tornando alla posizione di un normale essere umano <si. Comunque scusa non volevo> dissi ancora.

Mi prese per mano <scusa ma i ragazzi?> dissi <ci mettiamo poco tranquilla> 'non sembrava molto elettrizzato, ma infondo lui era fatto così'
Andammo in mezzo al bosco <Shouta dove mi stai portando?> <zitta e cammina che sei in ritardo> <su cosa sono in ritardo?> non capivo più un nulla.
Alla fine mi portò da altre persone alcune neanche le conoscevo, le uniche che riconoscevo erano Hizashi, Nemuri, Yagi e il mio ormai ex capo. <ehm... che succede?> <(T/N)! AUGURI! Allora? Ti piace la festicciola?> disse Nemuri <Eheh Nemuri chi è tutta questa gente?> chiesi nervosamente <oh sono vari hero> disse con una indifferenza da far invidia.

Ero stanca, e volevo solo dormire, quindi ormai mi rassegnai nel trovare Aizawa così mi diressi via.
<Già te ne vai?> un compleanno passato in pace? Potevo desiderare quello effettivamente <non amo i festeggiamenti> sapevo chi era a parlare <tesoro mio non avevamo tempo per organizzarti feste> <ma il tempo per addestrarmi si invece.> stringevo i pugni talmente forte che potevo sentire le unghie entrare nella carne <il business prima di tutto. Poi la famiglia> <altra dimostrazione che non faccio parte della tua famiglia> mi girai e lo guardai negli occhi <dai, ora non fare l'offesa. Ti sono sempre piaciuti i biscotti di tua madre> <non è vero! Li vomitavo subito erano disgustosi> alzai li braccia e lo dissi con un tono sarcastico <oh. Chi era allora?> chiese grattandosi il capo <era (N/f) {nome fratello minore} che li amava.> risposi seccata, misi le braccia incrociate e stetti a sentire anche se la mia coscienza mi imponeva di andarmene <giusto. Comunque ti sei fatta grande eh. 23 anni, come passa il tempo> <seh> stavo iniziando a spazientirmi <tieni il tuo regalo> mi lanciò una scatola rossa, con un fiocco grigio fermato da un adesivo che diceva "papà ti vuole bene, oggi compi quattro anni" mentre un elefante mi faceva ciao con la zampa, lo guardai confusa e lui gesticolando disse solo <ti sarebbe utile per quella cicatrice sull'ala> poi sparì.

Mi toccai l'ala nominata ricordando quell'episodio tremendo.

Aprì la scatola e vidi della stoffa, si usava per le ali, le fissavi sui vestiti ed effettivamente avrebbe coperto parte di quelle. Disgustata lo lanciai.

{[ Flashback prima del carcere]}

<(T/n) ti vuole papà> <Si arrivo> lanciai il coltello sul muro e poi mi alzai.
<mi voleva vedere padre?> dissi seria <si. Tua madre... anzi non importa. Senti devi uccidere questi due target> mi passò due foto: il primo era un uomo sulla quarantina con barba e baffi scuri i capelli erano corti e castani come gli occhi, il secondo era un ragazzo avrà avuto circa vent'anni, stessi lineamenti dell'altra persona stesso colore di capelli cambiavano solo gli occhi. Erano viola. Strano. <perché tutti e due?> <perché il ragazzo è un assassino e il padre è un nostro rivale.> ovvio. Rivali.
<tieni il wolkie talkie. Quando hai fatto chiama arriverà sul tetto un elicottero>

~due ore dopo~

*sto entrando nell'edificio mezz'ora e avrò finito* *va bene*

Entrai da una finestra e immobilizzai le guardie con dei rovi che avevo fatto crescere, entrai nell'ufficio del tizio, e fortunatamente erano tutti e due lì. <CHI SEI?!> <Non dirmi che tu...> <ultime parole prima di morire?> <sei fottuta> disse l'uomo <va bene> sparai ma il proiettile oltrepasso il tizio, <ma che cazzo> "che diamine di quirk è" pensai sentii una botta alla testa e caddi a terra, il ragazzo non riuscii a immobilizzarmi così gli diedi un calcio, questa volta lo presi. Poi sparai all'uomo sulla sedia dritto in fronte <PAPÀ!> quindi era il padre, non devo distrarmi attaccherò ora.

Feci crescere dei rami molto robusti che lo circondarono era in lacrime <ti dò un ultima possibilità, ultime parole?> dissi puntandogli la pistola in fronte <sei una puttana, tua madre almeno l'ho ammazzata con più stile> detto questo sparai.

Non ero sorpresa per l'insulto, quanto per la sua affermazione... avrei chiesto spiegazioni più tardi, dovevo andarmene subito.

Me ne stavo per andare ma la polizia e vari bodyguard mi avevamo scoperta.

*STO SALENDO SUL TETTO SONO MORTI MANDA L'ELICOTTERO!* urlai nell'aggeggio mentre salivo le scale e cercavo di rallentarli
*cazzo avvicinati!* *c'è troppa polizia hai le ali no? Usale* detto questo presi la rincorsa e mi alzai in volo ma non durò molto, sentii un colpo di pistola e un dolore tremendo all'ala pian piano caddi. Un altro colpo.
Poi buio.

[{ Fine flashback}]

Tornai alla realtà perché una persona mi stava chiamando <oi (T/n) ma ci sei?!> scossi la testa e vidi il corvino <s-si.> <ho ok visto la nuvola di fumo di tuo padre... è tornato?> <si ma non mi ha fatto nulla> mi prese la faccia e mi baciò.
I baci scendevano sempre di più <aspetta, non qui.> <sono le due andiamo in camera tua è la più vicina> detto questo mi prese in braccio ed entrammo, logicamente dalla finestra <ma se ci sentono?> <faremo piano> detto questo continuò a baciarmi <wow> dissi ridendo a mala pena per via del fiatone <come mai tutta questa foga?> chiesi guardandolo come risposta ebbi un semplice limone e poi ci addormentammo sfatti.

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