Ultimo capitolo

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Sono a casa, (la casa nuova) e guardo la televisione, al fianco destro ci sono due gatti che mi fanno le fusa, mentre al fianco sinistro si trova il corvino che coccola il terzo gattino il più coccolone a mio parere. In braccio tengo la piccola Hinata che sta facendo le smorfie al padre. La piccola ha compiuto un anno, e ora stiamo aspettando che gli ospiti arrivino per festeggiare le feste natalizie.

Fuori piove, quindi il segnale della ti va un po' a scatti ma non fa nulla.

Mi sono riavvicinata alla mia famiglia in questo periodo, per lo più con i miei fratelli. Che sono gli unici a sapere, per ora, della piccola, di Aizawa e di tutta la mia vita. Mio padre lo sopporto leggermente di più, diciamo che ora non vorrei ammazzarlo a vista ecco, magari gli darei un po' di vantaggio. Non lo perdonerò mai per quello che mi ha fatto, mi ha reso un assassina, e come non ho perdonato mia madre non perdonerò lui.

Mi ricordo quando mi rifiutai di uscire dal carcere per andare al suo funerale (funerale della madre) lui mi disse che ero una disgrazia, che loro l'avevano cresciuta e in fondo io ero loro figlia, dovevo essergli riconoscente. La visita si concluse con un "ricorda (t/n) con la morte si pagano tutti i debiti" detto questo non tornò più.
Mi fa male ripensare a quei momenti, mi ricordano troppo il mostro che ero, quante persone hanno perso la vita per colpa mia, persone con una famiglia è una vita normale. L'unico errore fatale è stato quello di mettersi contro i miei.

Da un lato forse dovrei essergli grata, se non fossi andata in prigione non avrei mai incontrato Shouta probabilmente, non avrei incontrato il megafono umano, sorrisoman, la corvina non che hero vietata ai minori, e tante altre persone: Lara, Jessica, Martina... mi manca molto anche lei.
La nostra foto alla fine l'ho portata nella nuova casa con la collana. E anche quella che mi hanno regalato i ragazzi ovvio sono tutte là. Incorniciate.

Il suono del campanello mi distoglie dai miei pensieri passo la bimba al corvino e vado ad aprire <ciao ragazzi> dico, era il nostro solito gruppetto <HEY GIIIRL!> urlò uno di loro <già inizi ad urlare?> chiese poi la corvina salutandomi ed entrando, Yagi era quello più normale, mi diede un bacio sulla guancia e poi entrò.
<Ma come siamo cresciute!> disse la corvina vedendo la piccola <ciaooo> rispose la piccola allargando le braccia <ma ciao baby girl! How are you?> lei non capendo fece una strana faccia <Hizashi, è ancora troppo piccola per capire bene l'inglese> dissi, ci sono certi genitori che fanno fin da subito abituare i figli ad altre lingue, ma non sarà il nostro caso <oh vero, scusa> rispose lui imbarazzato.

~mezz'ora dopo~

Il megafono è il biondo stavano giocando con Hinata, mentre i due corvini chiacchieravano, io mi limitavo a cucinare, suonarono ancora alla porta <Puoi andare tu?!> urlai dalla cucina <Va bene!> mi rispose, in teoria eravamo tutti, non so chi potrebbe essere.
Dopo aver messo patate e pollo in forno, andai a vedere <chi è alla porta?> dissi io.

Non mi aspettavo di trovare lui alla porta... era vestito elegante, la solita rosa nel taschino, baffi e barba in ordine <papà...> dissi <ciao (T/n)> <come mi hai trovata?> dissi netta. <chi è la bambina?> con il dito indicò Hinata <è la figlia dei miei colleghi. Come mi hai trovata> spero che creda a quella cazzata <(T/n) non sai mentire. E più quella bambina ha i tuoi occhi, i tuoi tratti del viso. È tua figlia vero?> 'merda'
<Senti. Non vogliamo rogne. Quindi ora se devi dire qualcosa a (T/n) sbrigati e vattene.> disse il corvino avvicinandosi a me, la stessa azione venne ripetuta dal biondo sgonfiato che si avvicinò alla porta <amico, abbiamo da fare. E non sembri stare molto simpatico alla padrona di casa> <va bene va bene. Volevo solo vedere mia nipote. Credi davvero che non mi sarei accorto delle uscite di quei due? Pff.> detto questo si allontanò ma prima di chiudere la porta disse una cosa

'È uguale a te... e tu sei uguale a tua madre... crescila bene. (T/n) ti voglio bene'

Chiusi la porta. <mi ha detto...> ero sconcertata... <ventitré anni... in ventitré anni mi ha solo detto frasi come 'brava' 'ottimo lavoro' È ora...> guardavo fissò il pavimento aprii la porta di scatto. <Hinata!> sapevo che se ne era andato, ma confidavo nel fatto che sentisse il suo nome.
Richiusi la porta, erano tutti confusi <tutto ok?> mi chiese il biondo <si.> in quel momento suonò il timer <è pronto tutti a tavola!> annunciai con un sorriso in volto. Come se non fosse successo nulla.
Ignorando completamente la situazione. Forse voleva cambiare... voleva il mio perdono?
Mentre portavo il tutto a tavola riflettevo sulle sue parole "È uguale a te... e tu sei uguale a tua madre... crescila bene" si è reso conto del suo sbaglio...
I miei genitori hanno sempre pensato che per andare in paradiso bisognasse in vita risolvere tutte le questioni in sospeso, se non ci riuscivi i avresti dovuto risolverle da morto, bloccato in un lup infinito, dopo 100 anni a rivivere questi ricordi ci sarebbe stato il "resoconto" diciamo, li venivi.. come dire... smistato. Se eri riuscito a risolvere le tue questioni in sospeso potrai andare in paradiso, quindi goderti l'aldilà, invece se non ci riuscirai... andrai all'inferno dove subirai tutto il male che hai inflitto ad altre persone. Forse io ero... la sua questione in sospeso...

I miei pensieri furono bloccati dal tocco del corvino <(T/n) stai bene?> <huh? Oh si tutto ok. Ehm... buon appetito>

La serata continuò tra risate, urli, battutine è ancora urli. Eravamo rimasti solo io Shouta e Hinata, che stava dormendo, oggi si è scatenata con Hizashi. Dopo averla portata a letto (non pensate male) andai a pulire i piatti, o meglio, li mettevo nella lavastoviglie.

Feci un sospiro quando poi sentii delle braccia avvolgermi sui fianchi, poi dei respiri profondi sul mio collo. <hai sonno gattino?> dissi accarezzandogli i capelli lui mosse la testa in segno di negazione <ah no?> mi scappò una risatina alzò finalmente il viso in modo che mi potessi girare.
Mi prese la faccia e cominciò a baciarmi <ho capito cosa vuoi> dissi io con un sorriso malizioso. Gli saltai in braccio e poi mi portò in camera dove ricominciò la magia.






Fine.

Angolo me.

È finito... spero che vi sia piaciuto, io mi sono divertita molto nello scrivere questa storia.
Devo dire che non mi sarei mai aspettata così tanto "successo" se così i può dire.
Vi ringrazio di cuore per aver seguito la storia, per aver sopportato i momenti di infinita suspense, i momenti cringiosi, i momenti imbarazzanti e chi più ne ha più ne metta.
Grazie per aver votato la storia è per aver commentato. Grazie di cuore a tutti.

Non so se farò un possibile sequel o qualche one shot. Tanto per continuare a scrivere. Vedrò in futuro.

Vi ringrazio per la millesima volta e nulla... buona serata (><)

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