Sono nel cortile che parlo con le altre perché mi sento osservata? Penso <(T/n) tutto ok?> mi chiese Laura <oh sì si, è che mi sento osservata...> dissi ridendo istericamente <potrebbe essere per la tua giacca, effettivamente quelle novelline li dietro non fanno altro che parlare guardandoti> disse Jessica, dalla mia bocca uscì un semplice ed esile 'ah'
Tornammo tutte dentro l'edificio per colpa della pioggia che stava cominciando a scendere. <(T/n) sei richiesta nell'ufficio della direttrice, ancora> quell'ancora era stato detto con tono molto sciatto <va bene vado> dissi semplicemente <che hai fatto stavolta?> mi chiese una detenuta <sarà per la giacca probabilmente> dissi facendo spallucce. Mi stavo rompendo altamente del continuo viaggiare che facevo.
Bussai, entrai, e trovai un Aizawa intento a bere il tè, con il faccione di Yagi e Hizashi sul computer. <cosa succede?> chiesi <abbiamo novità sul caso di Martina> disse Yagi dallo schermo <a quanto pare Martina finì in isolamento per un solo giorno, due giorni prima della sua morte> disse il corvino con in mano dei fascicoli <e l'unica guardia a fargli visita era (Nome)> disse poi Yagi <non capisco se è stata solo un giorno perché il ciclato la veniva a trovare?> chiesi <le telecamere sono solo fuori dalla porta per assicurarsi che non entri nulla. E l'unica cosa, anzi l'unica persona, che è entrata è lui> continuò Yagi <quindi (Nome) faceva visita a Martina, per parlare?> chiesi io ancora confusa <non c'è audio quindi non lo sappiamo con certezza, ma ogni volta che (Nome) esce dalla cella, è con i pugni stretti s visibilmente arrabbiato> non fiatò nessuno, riprese il corvino <il giorno dopo Martina aveva molti lividi. Alcuni corrispondono a quelli sul corpo trovato morto>Quel figlio di puttana l'aveva picchiata? <e poi sul coltello che hai trovato abbiamo trovato, oltre le impronte delle detenute, che tenevano il coltello, le sue. La lama corrisponde alle pugnalate.> disse poi Yagi. <quindi le cose sono due, o (Nome) ha picchiato Martina è subito dopo gli ha dato il colpo di grazia, oppure è stato aiutato> disse il megafono urlante <quindi che devo fare?> chiesi a pugni stretti <chiedi informazioni su di loro, e poi all'ora di pranzo tienilo occupato il più possibile> disse sorriso man <ci proverò> dissi uscendo.
Ero visibilmente arrabbiata.
Se scopro che quello, non riesco nemmeno a trovare un aggettivo dispregiativo, abbastanza dispregiativo, ha ucciso e picchiato Martina, lo uccido.Cominciai a fare domande per lo più a Jessica e Laura che erano, oltre che migliori amiche, compagne di cella, l'una cosa che ottenne fu un 'si vedevano spesso in privato' e un 'certe volte sembravano una coppia altre peggior nemici'
Poi chiesi ad altre sue amiche nel carcere tutte la stessa risposta.
Quindi potrebbe essere che avevano una relazione tossica... era ora di pranzo quindi adesso avrei dovuto distrarre io ciclato perché prevedo che mi farò molto male?
Ho le lentine quindi per qualsiasi cosa anche se confesserà Yagi lo sentirà.<Hey (t/n) sembri tesa che hai?> mi chiese Jessica <oh nulla tranquilla J> risposi sorridendo tranquilla un corno.
POV. Aizawa
Mi sto pentendo altamente di quello che sto facendo fare a (T/n).
Ok sono nell'udito di quello, ora cerchiamo qualche prova per incastrarlo così posso tornare al mio lavoro d'insegnante.
Cercavo qualcosa di importante e lo trovai. Varie lettere scritte sia da lui che da Martina, sembravano per lo più lettere che si mandano una coppia. Quindi la possibilità di una relazione tossica è possibile pensai subito. La cosa più sconvolgente però lo trovai dopo, in un cassetto c'era una pistola e vari colpi dentro il cassetto ne presi alcuni e poi uscii senza farmi notare.
Trovai (T/n) che stava litigando con (Nome) gli feci un cenno con la testa e lei lo notò. Ci dirigemmo dalla direttrice.
Accendo il computer per collegarmi con Yagi <quindi che cosa hai trovato?> mi chiese lei <dei proiettili è una pistola, però non potevo prendere la pistola, ho preso solo i proiettili così vedremo se corrispondono> dissi io aspettando Yagi <se scopro che è lui io lo uccido.> concluse lei quasi sottovoce <hey Aizawa, allora novità? Sai mi piace questo genere di cose dovrei proprio iniziare a fare l'investigatore privato> a quella affermazione (T/n) si mise a ridere anche se non lo dava a vedere <Si si, senti dimmi se questo corrisponde al proiettile incastonato nel torace> dissi io amo quel sorriso ma adesso non è proprio il momento pensai.~dopo la chiamata~
Pov. T/n<quindi abbiamo tutte le prove che è stato lui.> disse lui <si. Ora vado> stavo per uscire dalla stanza ma il corvino mi bloccò <che cosa vuoi?> dissi secca e con il mio solito tono apatico <so che sei arrabbiata ma non puoi fare cavolate> disse lui <senti abbiamo tutte le prove e, vedendo quanti sono i proiettili o il presentimento che stia per fare un altro di omicidio. Voglio arrestarlo e tornare al dormitorio> dissi io non che mi manchino i miei urli da deficiente, ma la prigione non mi piace proprio <senti non posso stare qui a guardare l'assassino della mia migliore amica ok?! Anche se non lo dimostravo gli volevo bene MOLTO bene. E sapere che qualcuno la stava massacrando di continuò mi fa imbestialire> venni interrotta da lui <non lo uccidere> disse soltanto prima di lasciarmi <io ti guardo le spalle> poi uscii <se vuoi ti tolgo il bracciale> <no. Voglio essere a suo pari tanto ci sarai tu in caso> [questo bastardo è senza quirk] <va bene> detto questo uscimmo tutti e due dalla stanza
ANGOLO ME.
Ok non sono abituata, coooomuuunque, mi rendo conto che i capitoli siano più corti e confusi. Però non trovo altra immaginazione e poi ADORO il drama.
Sooo i think che continueranno ad essere così.
Cercherò di mettere più parti con Aizawa per non perdere il filo della ff in se e poi ci metterò qualche lezione inventata.
Detto questo vi auguro buona giornata CIAUUUU
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Aizawaxreader
FanficScrivo questa storia per puro divertimento e perché Aizawa è tra i miei personaggi preferiti di Mha. PREMESSA. Non credo che seguirò l'anime o il manga per due semplici motivi: non voglio insulti in caso sbaglio e per fare spazio alla mia immaginaz...