Cap.17

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Aizawa Pov.

La direttrice è abbastanza gentile anche se parla troppo a parer mio, poi una guardia mi ha spiegato i turni che facevano e dove passare.
Mette stavo osservando la situazione per vedere qualcuno di sospetto notai due detenute che si guardavano intorno e che si stavano passando qualcosa, potrebbe essere droga pensai ma notai che continuavano a fissare la cella di (t/n), ora devo andare in mensa, gli chiederò di controllare penso dirigendomi alla mensa. Tralasciando le varie ragazze che stavano cercando di sedurmi, arrivai in mensa dove poi vidi (t/n) sbraitare con una detenuta che urlava dal dolore, incredibile come quella ragazza dai capelli (c/c) e gli occhi (c/o), possa essere così tanto rude. Dovrei intervenire? Nahh mi giro e esco dalla mensa, aspetto che (t/n) esca.
Eccola. <aspetta. Devi controllare la cella 229 e poi, tieni queste.> gli passo le lentine che Yagi mi aveva dato <con queste quello che vedi tu lo vediamo noi.> aggiunsi, in questo momento vorrei sfiorargli quelle bellissime labbra ma non posso <stai attenta> aggiunsi, lei annuii e poi corse verso la sua cella.

Devo dire che le detenute qua vengono trattate abbastanza male, cioè, se si difendono le sgridano, se si divertono le sgridano, se non si sbrigano con la routine le sgridano, è un po' uno schifo. Molte di loro cercano di tenergli testa ma vengono quasi tutte colpite.

(T/n) Pov.

Aizawa mi ha chiesto della cella 229, non so che cosa possa starci però controlliamo comunque <Hey J> la chiamavo così per fare prima <oh hey dimmi> mi rispose lei <mi serve che mi fai da palo> risposi nettamente <che cella e poi perché?> mica te lo posso dire <ehm, devo controllare una cosa.> risposi frettolosa. Che palle dai muoviti! Pensai <ti ricambio il favore va bene?> dissi io sbuffando <ora va meglio, dai su andiamo>
Ci assicurammo che non ci fosse nessuno dentro ancora e poi entrai Jessica stava fuori per controllare chi entrasse. Ma cosa devo cercare? Vabbè vediamo in giro inizio a cercare senza lasciar troppo in disordine droga, mutande, reggiseni, oh ma andiamo non c'è nulla qui cazzo. Stavo per uscire quando sento qualcosa cadere sotto il letto, andai verso il letto mi accucciai e trovai un coltello sporco oh merda! Lo afferrai e controllai meglio lo hanno costruito loro questo, santo cielo ma questo è sangue? È secco però... ma di chi è? Devo consegnarlo ad Aizawa forse era questo che voleva mi misi il coltello nel reggiseno, facendo attenzione a non tagliarmi, feci un colpetto a Jessica e poi uscimmo. Cercavo il corvino con gli occhi ma non lo trovavo ma dove cavolo sei? Ho un fottuto coltello sporco tra le tette! Pensai, poi sentii qualcuno farmi dei colpetti sulla spalla <eccoti finalmente> dissi <vieni la direttrice vuole parlarti> apatico come sempre <oh, e ora che ho fatto?> stavo praticamente urlando <sbrigati e non urlare> disse prendendomi il polso come guardia è favoloso pensai, arrivammo all'ufficio Aizawa bussò e poi entrammo <oh eccovi, ehm vi lascerò il mio ufficio per comunicare in caso di aggiornamenti> disse lei uscendo <ok grazie> rispose lui, tirai fuori il coltello dal reggiseno <l'hai tenuto lì dentro?> mi chiese <e dove me lo mettevo?> risposi <l'ho trovato sotto il letto probabilmente era attaccato male e quindi si è staccato. C'è ancora del sangue secco sopra> dissi porgendogli l'arma, lui la mise dentro una bustina e poi dentro la tasca <che altro devo fare?> chiesi <per ora nulla, non possiamo parlare troppo altrimenti attiriamo l'attenzione> disse lui <quindi se mi vedi non fissarmi, non sorridermi, non urlare.> Disse apatico. Alzai le mani in segno di resa poi uscii dall'ufficio e tornai dalle altre.

Eravamo in cortile, che a quanto pare sembra maledetto, perché arrivò mestruino proprio nella nostra direzione, non ci avevo fatto caso perché stavo scherzando e parlando con le detenute <Hey pennuta> urlò lui, non mi girai, avevo capito che parlava con me, ma pennuta è proprio brutto come soprannome <Non mi hai sentito?!> urlò lui <(t/c)!> urlò poi mi girai sorridente, mentre le altre di preparavano all'ennesima rissa <mi dica> <finalmente ti sei girata che c'è? Sei diventata sorda?!> che fastidio quando ti urlano in faccia <non c'è bisogno di urlare sono davanti a lei> risposi calma <io urlò quanto voglio chiaro!?> chiusi gli occhi per via degli sputi che mi stavano arrivando <ragazze non possiamo più chiamarlo mestruino sarebbe meglio Lama incazzato> dissi pulendomi la faccia <(t/c) non ti conviene scherzare con me> disse poi <perché se no che mi fa> ho come un brutto presentimento <lo vuoi veramente sapere?> <non ho nulla da perdere tanto> dissi con uno sguardo di sfida, aveva estratto il coso per dare le scosse stava per puntarmelo ma lo bloccai <sei prevedibile> dissi lanciando via l'aggeggio infernale, estrasse poi il manganello e mi arrivò una fitta al fianco terribile, continuò a colpirmi e a insultarmi dandomi della poco di buono, mentre le altre cercavano lo insultavano e cercavano di fermarlo, ad un certo punto bloccai il manganello e lo tirai verso di me, perse la presa <(t/n) ammazzalo!> mi urlò una di loro <fagli male!> un altra, improvvisamente mi sentii una scarica di adrenalina pazzesca, lo colpì al fianco cadde a terra lo colpì in viso, gli uscì sangue, avevamo dei bracciali per neutralizzare i quirk quindi non potevo usare le piante, mi avvicinai al suo orecchio <come mi chiamo scusa?> chiesi <pu-puttana...> mi rispose <non ho sentito bene-gli tira i capelli- come mi chiamo?> chiesi ancora <(T-t-t/n)..> disse <oh ecco. Così mi piace. Ora dimmi cosa volevi> dissi alzandolo da terra <volevo dirti... che il funerale di quella stronza di Martina sarà fuori il carcere e non potrete andarci> <COSA?!> questa non ero io, era Jessica io stavo semplicemente guardando, male, la guardia <è per quale ragione?! Per in funerali si può uscire no?!> disse Laura <non siete dei parenti e poi potreste approfittarne per scappare> rispose lui secco <come l'hai chiamata scusa?> dissi io guardando il pavimento <come?> <come l'hai chiamata.> <stronza. È quello che è.> Laura stava per ammazzarlo di botte ma venimmo bloccate dalle guardie <ok adesso basta!> disse una mentre mi ammanettava <per tutte e tre isolamento, soprattutto tu (t/n)> continuò, rivolsi uno sguardo veloce verso quel bastardo e stava... sorridendo <SIETE TUTTI MATTI?! Lui mi stava attaccando per primo mi sono solo difesa!> dissi io dimenandomi <ne parleremo poi alla direttrice> mi rispose lui tirandomi su fino alle celle di isolamento.

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