Capitolo 36

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Io ero una perfezionista. Quando facevo qualcosa volevo che ogni singolo dettaglio fosse esattamente come lo avevo immaginato. Per quello avevo passato le precedenti due settimane ad organizzare minuziosamente in ogni particolare il compleanno di Harry.

Avevo iniziato chiedendo a Cheryl, una mia compagna di università che mi doveva un favore date le numerose volte in cui l'avevo aiutata agli esami, di prestarmi la terrazza di casa sua per una sera.

Ricordavo perfettamente la festa che aveva organizzato lì su al secondo anno e ricordavo perfettamente come rimasi stupita dall'incredibile vista. Sembrava di poter vedere tutta New York da lì. Con l'Empire State Building proprio di fronte, maestosa e bellissima.

Ovviamente febbraio era un mese decisamente freddo per organizzate una festa all'aperto, ma fortunatamente sulla terrazza era stato costruito un porticato di legno che non serviva chissà quanto a riparare dal freddo, ma i due camini da esterno decisamente aiutavano. Non avevo ancora idea di come facesse Cheryl a permettersi una casa del genere, ma non potevo che essergliene grata.

Mia sorella si era invece occupata di chiamare gli amici di Harry ed invitarli.

Il giorno del suo compleanno era poi arrivato ed io mi ero presentata da Cheryl alle quattro e mezza del pomeriggio, nonostante la festa fosse alle otto, per sistemare tutto. Mi ero ovviamente portata dietro i miei amici, perché da sola non ce l'avrei mai fatta.

«Belle, credo che i miei polmoni non funzionino più. Bastano questi palloncini?» mi chiese Nancy con voce affaticata.

Io ridacchiai nel guardare la sua espressione distrutta e dopo aver visto che aveva gonfiato circa una decina di palloncini, annuii.

Charles e Holden si erano invece occupati di accendere i camini e Katie e Cameron di appendere lo striscione e le lucine bianche che avevo comprato il giorno prima. Io avevo invece accolto il catering che aveva sistemato il buffet su un tavolo e mi ero poi occupata di apparecchiare il tavolo su cui sarebbe stata messa la torta.
Avevo poi cambiato la disposizione dei divanetti e dei tavolini per fare in modo che si creasse più spazio.

Alle otto era tutto pronto ed io ero estremamente soddisfatta del risultato.
Le lampade poste ai quattro lati della terrazza e le numerose lucine che circondavano l'intero porticato il legno scuro, facendo anche alcuni giri attorno alle colonne, illuminavano in maniera suggestiva l'intero ambiente, insieme al fuoco dei due camini che contribuivano anche ad infondere un piacevole calore.
I quattro divanetti -su uno dei quali Destiny si era ovviamente stesa per dormire- con i rispettivi tavolini erano stati divisi nei due lati opposti della terrazza per lasciare spazio al centro e al tavolo del buffet.
Uno striscione con su scritto "buon compleanno" era stato appeso poco lontano dalla porta ed i palloncini sparsi un po' ovunque sul pavimento davano un tocco di colore in più.

I numerosi palazzi e grattacieli illuminati, inoltre, non facevano che rendere tutto più bello.

«Wow» disse Cameron avvicinandosi a me. «Hai mai pensato di cambiare facoltà e fare l'interior designer?»

«Effettivamente sto cominciando a pensarci» dissi, osservando soddisfatta il mio lavoro.

«Posso assumerti in anticipo per organizzare il mio compleanno a giugno?» arrivò anche Charles, che mi avvolse un braccio attorno alle spalle e cominciò anche lui a guardarsi intorno.

«Se mi paghi, posso considerare l'offerta.»

«Fai sempre la difficile, tu» mi diede un pizzicotto sulla guancia ed io cercai di divincolarmi dalla sua presa, non riuscendosi perché strinse il braccio attorno al mio corpo.

Allungò allora una mano per scompigliarmi i capelli ma io gliela schiaffeggiai subito per allontanarla.

«Non provare neanche a toccarmi i capelli» gli diedi uno spintone me allontanarlo ed impedirgli di fare danni.

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