Capitolo 40

594 35 17
                                    

A me i viaggi in macchina, per quanto spesso potessero essere scomodi, erano sempre piaciuti. Mi piaceva ascoltare la musica a tutto volume, con il vento che entrava dai finestrini ed il paesaggio che pian piano cambiava.

Avrei quindi dovuto essere contenta di dover andare a Baltimora in occasione del compleanno di mia madre. E lo sarei stata, se non avessi dovuto andarci con Harry e Chantal. Una bella gita di famiglia non era proprio l'ideale in quel momento.
Avevo provato a convincere mia sorella ad andare separati. Loro in una macchina ed io nella mia, da sola.
Ma lei me lo aveva praticamente impedito, non vedendo il motivo di andare con due macchine nello stesso posto. Ed effettivamente, ad una persona ignara di ciò che c'era tra me e Harry, poteva sembrare assurdo. Ero quindi stata costretta a rinunciare alla mia idea per paura di farla insospettire.

Quella mattina del tre marzo mi ero quindi svegliata come se stessi andando ad un funerale. Avevo a malapena rivolto la parola a Katie ed avevo poi lasciato lei e Destiny a casa -non avevo voglia di sballottolarla da una parte all'altra quindi avevo preferito lasciarla per quale giorno con la mia amica- e mi ero trascinata la valigia fino alla macchina fin troppo lentamente.

«Buongiorno!» esclamò mia sorella appena arrivai davanti alla macchina, facendo sporgere la testa dal finestrino posteriore.

«Buongiorno» le risposi, cercando di fingere di non voler fuggire.

Harry uscì dalla macchina e mi raggiunse.

«Dammi, la metto nel bagagliaio» mi fece un piccolo sorriso e mi prese la valigia dalle mani per sistemarla.

Io mi misi allora le mani in tasca e dondolai sui piedi completamente a disagio non capendo per quale motivo mia sorella fosse seduta dietro.
Avevo perlomeno sperato di rintanarmi nei sedili di dietro e far finta di dormire per tutte e tre le ore di viaggio, ma stando seduta davanti, accanto a Harry, sarebbe stato impossibile.

«Belle, vuoi rimanere lì?» mi chiese infatti mia sorella, nel momento in cui Harry chiuse il bagagliaio.

«Come mai sei seduta dietro?» le chiedi allora in risposta.

«Così sto con Jake se dovesse svegliarsi» indicò il bambino seduto nel seggiolino sistemato accanto.

Perfetto. Tre ore in macchina seduta accanto a Harry e mia sorella dietro di noi. Non ci poteva essere niente di meglio.

Mi costrinsi allora ad aprire lo sportello ed entrare in macchina, vicino al ragazzo che era già entrato ed aspettava solo me per partire.
Mi allacciai la cintura e sperai mi soffocasse così almeno non avrei dovuto sopportare quella tortura.

Si parte.

***

La prima ora e mezza era trascorsa più o meno tranquillamente. Harry aveva fortunatamente acceso la radio non appena partiti e non eravamo quindi stati costretti a parlare. Solo che dopo un'ora e mezza senza parlare il silenzio tra noi cominciava a pesare. Il problema è che ognuno di noi aveva un motivo per non voler parlare. Sapevo dei problemi tra Harry e Tal ed era comprensibile perché loro non chiacchierassero. C'eravamo poi io e Harry che andavamo a letto insieme ed avevamo tutti i motivi nel mondo per non voler parlare quando nella stessa macchina c'era mia sorella, nonché sua ragazza.

Ad addormentarsi alla fine era stata proprio Chantal ed io potei tirare un sospiro di sollievo e rilassare i muscoli.

«Come va?» mi chiese Harry a bassa voce, probabilmente avendo notato come avevo improvvisamente abbandonato la posizione rigida che avevo mantenuto per tutto il tempo.

«Male» risposi sinceramente, sapendo che se c'era uno a potermi comprendere era proprio lui.

«Già» mormorò infatti.

The things we don't sayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora