Capitolo 13

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La musica era talmente alta che me la sentivo rimbombare in ogni parte del corpo. Vedevo Katie che muoveva la bocca per parlarmi, ma non sentivo una singola parola di quello che diceva. Holden, accanto a lei e completamente ubriaco, rideva senza alcun motivo.
Da qualche parte in mezzo alla marea di gente sulla pista, poi, c'erano Nancy e Cameron che si sbaciucchiavano.
Non avevamo ben capito cosa stesse accadendo tra loro perché si rifiutavano di parlarne, ma qualsiasi cosa fosse, sembrava stesse andando piuttosto bene.

«Hai capito che ti ho detto?» Katie si avvicinò al mio orecchio in modo che la sentissi.

«No» urlai a mia volta per sovrastare la musica.

Il Cielo organizzava delle serate fantastiche ma la musica era davvero troppo alta, tanto che ogni volta che andavo temevo di perdere l'udito.

«Ho detto che dietro di te c'è quel ragazzo, Charles. E ti sta guardando.»

Io strabuzzai gli occhi ma non mi girai per non fargli capire che sapevo che era lì.
Presi allora un altro sorso della birra che avevo tra le mani perché, se mai si fosse avvicinato, ne avrei avuto bisogno.

«Cazzo quanto vi voglio bene!» strillò Holden alzando il bicchiere talmente velocemente da far uscire qualche goccia del liquido trasparente che conteneva.

«Basta con l'acol per stasera» mi avvicinai a lui e, senza fare troppa fatica perché era troppo ubriaco per rendersi conto di ciò che gli accadeva intorno, gli tolsi il bicchiere dalle mani.

«A me invece l'alcol serve» sussurrai a me stessa prima di buttare giù il contenuto del bicchiere e sentirlo bruciare lungo la gola.

Katie, la sobria della serata, avvolse un braccio attorno alla vita di Holden.

«Lo porto fuori per fargli prendere un po' d'aria, magari si riprende. Torno subito, okay?»

Io annuii, già stanca di dover urlare per farmi sentire.

Mentre vedevo un Holden barcollante sostenuto a fatica da Katie allontanarsi verso l'uscita, finii quel poco di birra che era rimasta nella bottiglia.
E fu in quel momento che sentii una mano posarsi sulla mia schiena ed un respiro caldo scontrarsi con il mio orecchio.

«Ciao bellissima.»

Rabbrividii, non per la sua vicinanza, ma perché ciò che avevo temuto stava accadendo. Ed allora mi pentii amaramente di non aver avuto le palle di dire a Charles di non volere una relazione con lui nei giorni precedenti.

Si mise poi di fronte a ne, fin troppo vicino.

«I tuoi amici ti hanno lasciata sola?» disse passandosi la lingua tra le labbra.
Che era un bel ragazzo non potevo negarlo. Quella sera aveva i capelli biondi portati all'indietro ed una camicia bianca di cui aveva lasciato aperti i primi bottoni. Eppure non riuscivo proprio a farmelo piacere.

«Katie è fuori con Holden che è ubriaco marcio e Nancy e Cameron-» mi interruppi per guardarmi intorno e vedere se erano da qualche parte, ma di loro non c'era traccia «non ho idea di dove siano finiti.»

«Per fortuna ci sono io, no?» mi sorrise.

Certo, una vera fortuna.

***
Qualche ora ed innumerevoli drink dopo mi ero ritrovata, di nuovo, a strusciarmi contro Charles sulla pista da ballo. Quella volta però, a mia discolpa, era stato per pura autodifesa. Ero diventata troppo ubriaca per riuscire a rispondere al suo costante flirtare con me in maniera credibile, avevo quindi deciso di farlo smettere di parlare in quel modo.

«Dio mio, sei stupenda» disse contro il mio collo, dove lasciò un bacio. Le sue mani erano premute sulla mia pancia ed il mio sedere sul suo bacino. Improvvisamente l'idea di zittirlo in quel modo mi sembrò pessima.
Lanciai uno sguardo d'aiuto a Katie, seduta sui divanetti poco distanti da dove mi trovavo con Holden in stato comatoso steso sulle sue gambe.

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