Capitolo 5 - Svolte

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Capitolo 5 - Svolte

«Cosa?» mi chiede per l'ennesima volta America, mentre mi guarda con uno sguardo scioccato.

Siamo sedute insieme nello stesso banco a parlottare durante l'ora di scienze. Il prof Bentley  é cosi impegnato a spiegare alla classe una recente ricerca scientifica su "la memoria dei bambini e l'apprendimento", che non ci vede neanche.

Ha insistito cosí tanto sull'importanza di questa lezione per noi studenti, a tal punto che ha addirittura convinto la preside a concedergli un giorno tutto dedicato al suo progetto.

E come giorno é stato scelto il sabato.

Cioé, voglio dire, con tutti i giorni disponibili, lui doveva propio prendersi uno degli unici giorni in cui non c'era scuola.

Perché sono cosí sfigata?

Che cosa c'entri questo con il nostro programma, non riesco ancora a spiegarmelo.

«Mi ha baciata.» le ripeto.

«Non posso crederci. É cosí..» si interrompe.

«Come?» la incito.

«È cosí strano. Voglio dire.. Lo so che lui sapeva che per te era il tuo primo bacio e  che ci saresti rimasta male ma.. Non ha senso. C'é qualcosa sotto..» dice quasi sovvrapensiero.

«Non c'é niente di strano. L'ha semplicemente fatto perché l'ho trattato male davanti a tutti. É solo una questione di orgoglio» le rispondo.

«Sará...  E per la festa di  stasera cosa hai deciso? Vieni ancora, vero?» mi chiede poi scrutandomi attentamente.

«Sai... Avevo pensato di non venire. Cioé, lo so che sarebbe stato il momento perfetto per vendicarmi di lui e mettere in atto i nostri piani ma... Non ce la faccio America, nonostante tutto gli voglio ancora bene.» le confido mentre cerco di riccacciare dentro le lacrime che minacciano di riversarsi sulle mie guance.

«Lo so, tesoro... Lo so. Possiamo benissimo lasciar perdere la nostra vendetta. Peró, penso che ti farebbe bene venire alla festa. Sai per divertirti un po'» mi dice dolcemente.

La sua dolcezza é incredibile. Nonostante ció, non posso andare alla festa con lei, non riuscirei a rivederlo. Mi farebbe solo piú male.

«Mi dispiace davvero, ma non posso. Non riesco a guardarlo. Nonostante cerchi di impormi di andare avanti e dimenticarlo, non ci riesco. Pur sapendo che lui mi ha giá lasciata indietro, io non sono ancora pronta a lasciarmi tutto alle spalle. Perció, é meglio se non vengo» dico cercando di abozzare un sorriso triste sulle labbra.

«Sei sicura?» mi chiede con un espressione preoccupata sul volto.

I suoi dolci occhi azzurri mi scrutano attentamente, cercando di leggere ció che si cela veramente sotto il mio comportamento.

Cerco di mascherare la mia fragilitá mostrando un sorriso.

«Va tutto bene. Davvero. Grazie comunque» la rassicuro.

«E di cosa?» mi chiede con un espressione corrucciata ed estremamente tenera.

«Di esserci per me» le rispondo.

«Oh, io ci saró sempre per te. Non ti libererai facilmente di me!» afferma con un sorrisso sgargiante.

Ricambio, questa volta, sinceramente. Amo questa ragazza. Il solo fatto che mi stia accanto, mi fa sentire meno sola. Meno di quanto mi senta nonostante sia circondata da altre persone intorno a me.

É strano come possa succedere una cosa simile. A volte le persone piú sole, sono propio quelle circondate da molta gente.

Le altre della lezione trascorrono un po' piú velocemente.
Appena arrivata davanti alla porta di casa mia, tolgo lo zaino dalle spalle. Mentre inizio a frugare nello zaino, in cerca delle chiavi, sento un rumore accanto a me.

Arrivare a te [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora