Capitolo 28 - Non puoi lasciarmi cosí

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Capitolo 28 - Non puoi lasciarmi cosí

«Oddio!» Sarah e Hayley continuano ad esultare e a saltellare per la stanza come due bimbe che hanno appena ricevuto un gelato.
«Quindi adesso state insieme?» chiedono entrambe con occhi brillanti.
Annuisco incerta. «Immagino di sí.»
Le due si scambiano un'occhiata prima di rivolgersi nuovamente a me.
«Stai scherzando, vero?!» chiede Hayley incredula. «È ovvio che state insieme! Non ci posso credere!» Si alza dal letto e mi viene incontro abbracciandomi.
Mi stringe forte tra le sue braccia prima di allontanarsi.
«Ora sì che siamo una vera e propria famiglia. Peró attenta, non voglio diventare zia troppo presto.» mi mette in guardia, accompagnando le sue parole con qualche leggera pacca sulla spalla.
Sarah scoppia a ridere con slancio alla sua battuta indecente.
Rivolgo ad Hayley uno sguardo di traverso, spingendola scherzosamente con un braccio. «Ma smettila.»
Mi sfugge una risatina al pensiero di me e Cam con dei figli. Dei piccoli bambini tutti nostri, un misto tra i nostri caratteri. Mi piacerebbe una famiglia cosí...

«Pianeta terra chiama Kylie. Ci sei?» riprendendomi dai miei pensieri vedo Hayley che mi sventola una mano davanti agli occhi.
Mi alzo dalla sedia per ricompormi, tranquillizzando le ragazze.

«E con Marcy invece? Ha chiuso?» chiede titubante Sarah.

Al suono del suo nome, la felicità di prima scompare all'istante, lasciando posto a una leggera inquietudine e tristezza. Dopo che Cam mi ha raccontato della relazione tra mio padre e quello di Marcy, ci ho pensato su molte volte, senza peró riuscire ad arrivare ad una conclusione.

«Cam ha detto che cercherà un modo delicato per rompere con lei senza far danni.»

«Be', i danni li farà comunque visto che seppur non lo sembri, anche quella Marcy è una persona.» interviene Hayley con disprezzo. Il suo odio nei confronti di Marcy è evidente e lei non fa mai nulla per nasconderlo. Fa parte della sua personalità. Non ha mai avuto paura di dire in faccia ció che pensa e questa è una delle cose che sempre ammireró di lei.

«Sí, hai ragione.» concorda sovrappensiero Sarah. «Non oso immaginare come la prenderà.»

Ah neanche io. Neanche io.

«Che ne dite se-» sto per proporre alle ragazze di andare a fare un giro visto che fuori c'è una bellissima giornata di sole e noi ne abbiamo sprecata quasi metà rinchiuse in camera mia, quando il mio cellulare inizia a squillare.

Lo tiro fuori dalla tasca dei jeans. Lo schermo illuminato rivela il nome di Cameron. Con le sopracciglia aggrottate rispondo alla chiamata.
«Ehi.» pronuncio timidamente.

«Ciao, piccola. Disturbo?»

Mi è mancata la sua voce. Dopo la notte insieme, il mattino dopo passato a farci le coccole, e la sorpresa della richiesta di andare al "Ballo d'inverno" con lui, non l'ho piú visto. È da solo un giorno e mezzo che non lo vedo e già mi manca. Sono veramente cotta, accidenti.

Faccio segno di rimanere in silenzio alle ragazze mentre mi allontano un po' da loro.
Sarah e Hayley capiscono subito e si mettono a sghignazzare tra loro. Alzo gli occhi al cielo e mi volto dall'altra parte. Non cambieranno mai quelle due.

«No, no, non disturbi.» rispondo infine.
Dall'altra parte c'è un istante di silenzio cosí lungo che per un momento penso che abbia riattaccato.
«Senti...» la sua voce si dissolve nel fruscio del vento.

«Ho deciso che ci vado oggi. A dire a Marcy di noi intendo.» mi comunica infine.

Rimango per un attimo interdetta su cosa dire.
«Voglio venire anche io.» affermo prima che il cervello abbia elaborato bene l'informazione.

Sento Cam sospirare dall'altra parte.
«Kylie.» mi ammonisce lui.
«Voglio venire con te. È una cosa che riguarda anche me, no?» insisto come una bambina cocciuta.

«No, ti prego. Devo farlo io, tu non devi essere coinvolta. Ti prego ascoltami, amore.»
Rimango sconvolta dalle sue parole, piú precisamente dall'ultima, quella con la "A". Devo ammettere che è maledettamente bello sentirsi chiamare cosí.

«Senti, guarda che non mi fai cambiare idea anche se usi delle parole dolci, capito?» scherzo nervosamente, tentando allo stesso tempo di convincerlo.

«Ti prego.» sono le uniche ultime parole che pronuncia. Sospiro rassegnata. Non cambierà mai idea.

«Va bene.» dico infine col tono piú dolce del mio repertorio.

«Grazie, piccola. Ti amo.»

«Anch'io.» riesco a pronunciare prima che chiuda la chiamata.

Non penserai davvero che rimanga qui con le mani in mano. Eh no, ti seguiró eccome, Cam- penso tra me e me mentre infilo il telefono nuovamente in tasca.

Mentre mi giro, vedo le altre che sono a pochissimi centimetri da me e quasi non mi scontro con loro per la vicinanza.
«Fatemi indovinare... Volevate origliare, non è così?» chiedo, tenendo le braccia conserte. Tanto so già la risposta. La mia è solo una domanda retorica.

Le due quasi non inciampano all'indietro, tese come sono.
«No, certo che no.» Dicono all'unisono con delle voci cariche di nervosismo e le mani alzate come in segno di resa.
Scuoto la testa rassegnata. Come dicevo prima, non cambieranno mai.
«Sentite, devo uscire un attimo. Se volete andate pure a fare un giro anche senza di me. Non so quanto rimango fuori.»

Prima che possano dire qualcosa prendo la borsa ed il giubotto ed esco, cercando di infilarmelo per strada.

Appena scesa, saluto mia madre e mi avvio fuori senza una meta precisa. Appunto... Dove si devono incontrare?

All'improvviso ho un flashback.

Ci vado oggi a dirlo a Marcy.

Le sue parole possono voler dire solo una cosa. Che va da lei, quindi a casa sua.
Mi incammino verso quello che teoricamente dovrebbe essere il luogo del loro incontro, ovvero i quartieri alti.

Non sono mai stata a casa di Marcy se non una volta, ecco perchè un po' mi ricordo la strada di casa sua. Vive in una grande villa tipica da ragazza ricca, con piscina e grande giardino incluso.
Non è difficile distunguere la sua abitazione dalla altre come si potrebbe pensare, visto che essa è molto piú maestosa e spicca di piú in confronto alle altre per la sua estensione e le ricche decorazioni.

Infatti riesco a vederla anche da lontano. Mi mancano solo pochi passi per arrivare al suo cancello ma subito mi fermo prima quando sento una voce femminile urlare istericamente.

«Stai scherzando, vero?! Dimmi che è solo un fottuto scherzo, Cam!»
Be', non c'é neanche bisogno di dire a chi appartiene la voce. Si capisce da sè.

«No, non sto scherzando. Te l'avevo detto fin dall'inizio che non volevo stare con te, Marcy, ma mi hai costretto ricattandomi!» sento rispondere Cam. Dalla voce sembra esausto. Chissa da quanto va avanti la loro discussione.
Mi avvicino un po' lungo il recinto per vedere almeno qualcosa. Grave errore. Marcy mi nota subito essendo girata dalla mia parte. Cam invece è di spalle e non puó vedermi. Invece di rendere nota a Cam la mia presenza come mi aspettavo, Marcy mi rivolge un ghigno sprezzante, dopodichè fissa i suoi occhi in quelli di Cam.

«Non puoi lasciarmi cosí facilmente.» enuncia con un'espressione astuta e malvagia impressa in viso.

Vedo Cam passarsi una mano tra i capelli frustrato. «Cosa vuoi dire con questo?»

Marcy sfodera un sorriso vittorioso.
«Voglio dire che sono incinta, Cameron.»

Arrivare a te [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora