~DAMASCO~
Denver:Sul serio?! Il piano Damasco è una ragazzina?!
Damasco:Se vuoi puoi anche scendere dal camion.
Rispose calma e divertita la ragazza.
TOKYO POV
Improvvisa quite, nel retro di quel piccolo furgone.
Eravamo tutti seduti sul freddo pavimento di metallo, oltre a Denver e il suo commento misogeno, nessuno aveva avuto il coraggio né la forza di proferire parola.
Però devo ammettere che aveva ragione...
La ragazza che portava il nome della capitale Damasco, ad occhio e croce... non doveva avere più di 25 anni.
Dopo un lungo ed estenuante quarto d'ora, durante il quale metabolizzavamo la nostra fuga, arrivammo al molo.
La luce del sole appena sorto ci riscaldó i corpi e illuminò i nostri volti esausti e spaventati.
Nairobi:Professore!
Eccolo lì, il mio angelo custode, come aveva promesso.
Professore:Mi fa piacere vedervi tutti sani e salvi, ma non è questo il momento dei convenevoli, non siamo ancora al sicuro, venite.
È così dicendo ci portò tutti su di una piccola imbarcazione, che dopo soli 10 minuti galleggiava su acque internazionali, dove la legge non avrebbe potuto toccarci.
DAMASCO POV
Appena arrivammo al molo, subito lo riconobbi.
Erano sei mesi che non lo vedevo ed ora che si trova davanti ai miei occhi non mi sembra vero...
Eccolo lì.
Sergjo.
Col suo solito passo incerto e titubante che si avvicina alla sua "squadra".
Prima di dirigersi all'imbarcazione, mi rivolge una breve occhiata.
Quel millesimo di secondo, quel breve contatto visivo, bastò per scaturire in me un uragano di emozioni contrastanti,ma non era quello il momento più opportuno per farsi travolgere dai sentimenti...
Dopo dieci minuti in barca, durante i quali ho tenuto lo sguardo fisso sul legno bianco del pavimento, Sergjo riprese a parlare con la sua solita voce calma.
Sì dice che la prima cosa che si dimentica di una persona sia il suono della sua voce, eppure a quanto pare, la sua la ricordo perfettamente.
Calda e dolce come il miele...
Professore :Eccoci, siamo arrivati. Ora siamo in acque internazionali, ora siamo al sicuro.
Dopo qell'annuncio, tutti urlarono di gioia, increduli di aver superato quell' inferno,increduli che il peggio sia passato.
Tra le risate, gli abbracci e gli schiamazzi, riuscì a intravedere un leggero sorriso fiorire sulle labbra di Sergjo.
È raro vederlo sorridere...
Non avrei mai creduto di pensarlo, ma mi mancava vederlo felice.
Senza rendermene conto, mentre lo osservavo, un leggero sorriso si allargava sul mio viso.
Successivamente, quello che per i ladri era diventato il Professore, distribuì delle cartoline, dietro le quali si trovavano le coordinate delle future case dei fuggitivi.
Prima del saluto definitivo, tutti si presentarono l'un l'altro, rivelando il loro vero nome, io ovviamente rimasi in disparte, con lo stomaco in subbuglio, consapevole della conversazione che di lì a poco si sarebbe tenuta su quella barca in mezzo all'oceano.
Improvvisamente, il rumore dei motori di altre piccole barche, pose fine ai convenevoli, portando gli ormai famosi rapinatori alle loro future vite, lasciando soli i due vecchi amanti.
PROFESSORE POV
Stupenda.
Questo è tutto quello che riuscivo a pensare quando la guardavo.
Così giovane, così forte eppure tanto fragile.
Non avevo il coraggio di parlare, tutto quello che volevo fare era accarezzarla .
Infatti fu quello che feci.
Mentre la barca ci cullava dolcemente, spinta dalle onde che infrangevano il silenzio, la pelle della mia mano destra incontrava quella morbida e olivastra della sua guancia sinistra.
Lei rimase ferma, immobile, statica, così come il suo sguardo incatenato al mio.
Dopo che la mia mano ebbe percorso quel breve tratto di viso, lei ebbe il coraggio di spezzare quel silenzio.
Damasco:Vedo che il nostro piano ha funzionato bene.
Constató sarcastica, cercando di smussare la tensione accumulata nell'area.
Sempre la solita, non cambierà mai...
Professore :Grazie mille Ana...
Damasco :Te l'avevo promesso, se hai bisogno di me chiamami...e poi si tratta sempre di lavoro.
Professore:Giusto...
Disse spingendo il ponte degli occhiali con l'indice.
DAMASCO POV
Ho sempre adorato questa sua aria da timido ingenuo. Sempre così impacciato, sempre così fuori posto...
Successivamente il moro tirò fuori una grossa somma di denaro.
Professore :Banconote di piccolo taglio, come da te richiesto...
Damasco:È stato bello fare affari con lei.
Sorrise la giovane donna.
Mentre i due si fissavano in silenzio, una barca passava di lì, pronta per recuperare la sua passeggera.
Senza dire niente, Ana rivolse un sorriso a colui che era riuscito a renderla felice, ma che in quel momento le faceva troppo male da vedere.
Mentre il vento scompigliava la lunga chioma color cioccolato della ragazza, quest'ultima si voltò per cambiare imbarcazione.
Professore :Ana...
La ragazza si voltò con gli occhi lucidi,segno che le lacrime lottavano per uscire.
Professore :Tieni...
Così dicendo le porse una cartolina con dietro delle coordinate.
Professore :Se mai tu...un giorno, decidessi di raggiungermi...
Spiegò distogliendo lo sguardo.
La mora prese con delicatezza quella cartolina, quasi come se avesse timore di romperla.
Damasco:Buona fortuna, Sergjo.
Detto questo, la ragazza cambió imbarcazione, lasciandosi alle spalle l'unico uomo che aveva amato e che ancora amava e che probabilmente avrebbe amato per tutta la vita.
ANGOLO AUTRICE 🌈
Salve follettini e follettine.
Spero la storia vi stia incuriosendo. Sto cercando di essere misteriosa e poco pallosa allo stesso tempo.
Spero di descrivere bene i contesti spazio-temporali, in modo tale da permettervi di entrare meglio nella storia.
I commenti sono sempre ben accetti ❤
-A
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DAMASCO 💣/LA CASA DI CARTA/ 💵
FanfictionCOMPLETATA. 2020/2021 🌈 🏵 1 #lacasadepapel 🏵 1 #lacasadicarta 🏵 3 #lacasadicarta 🏵 1 #berlino 🏵 38 #life 🏵 101 #fiction Salve a tutti wattpaddiani ❤ Questa è la seconda storia che scrivo a tema "casa di carta". Questa storia prende spunto...