CAP. 11

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~NIGHTMARE~

OGGI

Damasco spense la televisione, tirando un sospiro di sollievo.

Anche quel giorno, fortunatamente , il telegiornale non aveva dato notizie riguardo i famosi rapinatori.

Erano passati tre mesi da quella maledetta rapina.

Se avesse partecipato anche lei, probabilmente, ora sarebbe lì con lui e non tra le braccia di quel sudicio tedesco.

In quel locale a luci rosse, tra il fumo e la musica assordante, Damasco era riuscita ad attirare la sua preda.

Una volta averlo portato in uno delle stanze superiori del bordello promettendogli il paradiso, lo mandò diritto all'inferno.

Dopo che il veleno che precedentemente aveva messo nel suo bicchiere, ebbe fatto effetto, la ragazza rimase a fissare il cadavere difronte a lei.

Quello poteva essere Sergjo.

Magari l'avevano trovato e stavano tenendo la notizia segreta.

O peggio...lo stavano torturando.

~

Notizia del giorno : Sergjo Fonollosa, meglio conosciuto come "Professore", è stato catturato dalle autorità spagnole dopo tre lunghi mesi di ricerca.

Damasco guardava il telegiornale incredula.

Ora non potrà mai più rivederlo, non potrà andarlo a trovare in carcere.

Improvvisamente si ritrovò catapultata in una piccola stanza buia, finché una luce proveniente da alcuni neon, non le inondó il viso, offuscandogli la vista .

Istintivamente, Damasco, portò una mano avanti al viso, per ripararsi da quel forte fascio di luce.

Avanti a lei poteva scorgere delle sagome. Un uomo con in mano un fucile , affiancava una sedia, sulla quale era legato un uomo incappucciato.

Improvvisamente, l'uomo con in mano l'arma, sfilando il cappuccio al misterioso individuo, parlò :

X:Sergjo Fonollosa, la condanno a morte per i crimini da lei commessi contro lo stato spagnolo.

Damasco rimase pietrificata dinanzi a quella scena.

Provó ad urlare, ma dalla sua bocca non uscì niente.

L'uomo puntò la canna del fucile contro il moro.

Ana provò a muoversi, ma il corpo non rispondeva ai suoi comandi.

Uno sparo.

Buio.

~

Con la fronte imperlata di sudore e il cuore a mille, Damasco si risvegliò di soprassalto, rendendosi conto di essersi addormentata sul letto di quella squallida camera da quattro soldi.

Dopo essersi calata dalla finestra e aver ritirato il pagamento, soggiornò in una camera d'albergo, cercando di riordinare i propri pensieri.

Quel sogno, o meglio incubo, le aveva lasciando addosso una brutta sensazione che non voleva andare via.

Improvvisamente, quasi controllata da una forza superiore, riordinó i propri bagagli, decisa a partire.

Stava forse facendo una pazzia?

Probabile.

Sì sarebbe mai pentita di quel gesto?

Se non ci provava, non l'avrebbe mai saputo.

Arrivata davanti all'aeroporto si bloccò.

DAMASCO POV

Ho lo stomaco sottosopra, non è da me.

O dio... sto forse diventando come quelle ragazzine fragili dei film?

Senza tormentarsi oltre, la mora scosse la testa, cercando di scacciare quegli sciocchi pensieri.

Dopo aver preso un lungo respiro ed essere salita sull'aereo, il suo cervello andò in stenby.

Non poteva più tornare indietro.

Solo in quel momento si rese veramente conto di ciò che gli impulsi l'avevano portata a compiere.

Durante quell'interminabile volo, non riuscì a non pensare a ciò che aveva detto durante il loro litigio.

"Non sarò mai una mogliettina perfetta!"

Ma come mi è venuta in mente una cosa del genere?

In fondo lui non mi ha costretta a fare niente.

In fondo posso andare e venire quando voglio, i soldi certamente non ci mancano...

Tra gli schiamazzi dei bambini e il russare di alcuni uomini di mezza età, finalmente quello straziante volo terminò.

ANGOLO AUTRICE 🌈

Sciao a tutti, sembra proprio di stare a Rio de Janeiro.
VORREI SAPERE COSA NE PENSATE DI DAMASCO ❤ PLEASEEEEE.
E niente fatemi sapere cosa ne pensate, criticate, divertitevi, pariate .
Io mi sento uno schifo, quindi spero che questo mini capitolo possa tenere compagnia a qualcuno.
- A.

DAMASCO 💣/LA CASA DI CARTA/ 💵 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora