CAP. 7

752 19 5
                                    

~RED~

Damasco.

Una ragazza complicata, eppure era entrata nella mia vita nella maniera più semplice.

~QUALCHE ANNO PRIMA BARCELLONA ~

Berlino:Eccoci qua. Finalmente proveremo questo ristorante!

Era un sabato qualunque e come suo solito, Andres mi portò in un nuovo ristorante.

Appena entrati, un cameriere ci fece accomodare  ad un tavolo e subito dopo ordinammo due calici di vino rosso.

Berlino:Sergjo, non ti voltare subito.

Andres attirò la mia attenzione per poi continuare.

Berlino:Hai notato quella ragazza? È da quando siamo entrati che ci osserva...

A quel punto mi voltai e la vidi.

Professore :Elegante.

Fu tutto ciò che riuscì a dire.

Una figura slanciata, fasciata in un lungo abito di seta rosso era poggiata al bancone del ristorante.

Il colore della sua pelle olivastra era perfettamente bilanciato col color cioccolato dei suoi capelli.
Una cascata di capelli raccolti in una crocchia ordinata.

Appena i nostri sguardi si incrociarono lei chiuse lentamente le palpebre, per poi voltare la testa altrove

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Appena i nostri sguardi si incrociarono lei chiuse lentamente le palpebre, per poi voltare la testa altrove.

Io invece continuai a fissarla.

Era sola.

Sì guardava intorno, ma con fare determinato, come se stesse cercando qualcosa, o qualcuno...

Berlino :Dovresti andare da lei...

Professore : Andres, non sei simpatico.

Risposi infastidito da quella provocazione.

In tutta risposta si mise a ridere, si sistemò la giacca e si avvicinò a quella ragazza.

Vidi che le sussurrava qualcosa all'orecchio, mentre con molta delicatezza le poggió una mano sulla schiena nuda.

A quel punto distolsi lo sguardo, concentrandomi sul mio bicchiere di vino.

A differenza mia, mio fratello era sempre stato più determinato con le donne e aveva sempre avuto successo.

Su questo eravamo molto diversi :
lui credeva nell'amore,
io credevo nella logica.

Improvvisamente una voce femminile spezzò quelle tribolazioni mentali .

X:Sergjo?

Alzai la testa.

Era lei.

A quella distanza riuscì ad osservare meglio i suoi occhi.

Due buchi neri, di una profondità unica.

X:Posso?

Chiese indicando la sedia vicino alla mia.

Professore :Certo, si accomodi.

Da vicino sembrava una ragazzina, doveva avere sulla ventina d'anni.

Dopo che ebbe ordinato un bicchiere di vino, facemmo scontrare delicatamente i nostri bicchieri, per poi sorseggiare quel liquido rosso.

X:Suo fratello mi ha parlato di lei.

Stavo per strozzarmi con la bevanda, la feci ridere.

X:Stia tranquillo, mi ha detto solo cose carine.

Professore :Del tipo?

Prima di rispondermi, si umettó le labbra con un movimento dolce e delicato della lingua.

X: Che mi stava osservando da un po'.

Presi un bel respiro.

Professore :Mi perdoni, ma era difficile non osservarla, insomma, lo stanno facendo tutti.

Mi sorrise.

X:Metta la mano sulla mia gamba.

Disse accavallando le gambe.
La sua pelle sembrava morbida.
Quella richiesta mi spiazzó e lei dovette rendersene conto.

X:Non mordo mica.

Tentennai.

Professore :Perchè?

X:Così smettono di guardarmi. Non tutti toccano ciò che non gli appartiene.

In quel momento capì il suo gioco, così poggiai la mia mano sulla sua gamba e avevo ragione.

Era morbida e calda.

X:La ringrazio Sergjo.

Professore :Potrei sapere il suo nome?

Mi fece cenno di avvicinarmi.
In quel modo riuscì a sentire meglio il suo profumo caramellato,dolce.

X:Il mio nome è Ana...

ANGOLO AUTRICE

Salve patati belli.

Devo ammettere che ho amato questo capitolo.
Credo sarà l'unico contenente una foto.
Fatemi sapere se preferireste avete più immagini.

DAMASCO 💣/LA CASA DI CARTA/ 💵 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora