~CALL ME~
6 MESI DOPO
Con la cornetta tra le mani, il genio del crimine fissava i numeri riportati su un post-it giallo.
Dopo aver composto il numero, attese con ansia che la persona dall'altra parte del telefono rispondesse.
Mentre ripuliva dal sangue la lama del suo coltello, uno dei suoi numerosi telefoni usa e getta squilló.
Dopo aver premuto il tasto verde e aver avvicinato il telefono all'orecchio, una voce maschile rieccheggió nella sua testa e nel suo cuore.
"Hey, piccolo suricato."
Senza proferire parola, la ragazza riagganció la telefonata,preparò i bagagli con l'occorrente e prese il primo aereo per la Spagna.
Dopo essersi sbarazzata del telefono e aver distrutto la sim, indossó la maschera di Dalì, pronta ad attuare il piano Damasco.
Damasco.
Il nome non è casuale.
Quello è il luogo in cui la ragazza ha ucciso il suo primo bersaglio.
Ma andiamo per gradi.
Damasco è sempre stata una mina vagante, sin da piccola.
Chi era Damasco?
Un'assassina.
Una spia.
Un checchino.
Ex soldato sei servizi segreti di Spagna.
I genitori?
Non ricordava nemmeno i loro volti.
Morirono quando lei aveva 4 anni, in un incidente d'auto, un classico direte voi, ma quello che viene dopo lo è un po' meno.
I servizi sociali l'affidarono a suo zio, uno dei migliori dirigenti dei servizi segreti spagnoli,lavorava a stretto contatto col governo e la famiglia reale di Spagna,un pezzo grosso in altri termini.
~
Una volta sbarcata in Francia, Ana si rigiró più volte la cartolina tra le mani, per poi riporla al sicuro nel suo zaino, accanto alla foto di suo zio.
Francis.
Questo era il nome dell'unico genitore che aveva mai avuto.
DAMASCO POV
Per quanto volesse fare il duro, era sempre un orsacchiotto con me...
Mi ha preso sotto la sua ala e mi ha fatto diventare la donna forte e coraggiosa che sono oggi.
A lui devo molto...
La mattina studiavo con degli insegnati privati e il pomeriggio mi allenavo.
Corpo a corpo.
Armi da taglio.
Armi da fuoco.
A 16 anni ero già un soldato perfetto.
A 18 anni ero un comandante perfetto.
Mentre la memoria mi riporta nel passato, con un fischio acuto richiamo l'attenzione di un taxy che in 20 minuti mi porta in un quartiere distante 17 isolati dal centro.
Dopo aver pagato l'autista e aver recuperato i miei bagagli, percorro altri 5 isolati a piedi finendo in uno dei quartieri più malfamati della città.
Come detto in precedenza, Damasco è ormai un ex soldato, in quanto dopo la morte dello zio e il decadimento dell'agenzia di spionaggio, ha deciso di mettersi in proprio, lavorando da privato.
Dopo essere salita sul tetto di un edificio abbandonato, pieno di barbodi e qualche covo di drogati, Damasco aprì il suo borsone,caricó l'arma, avvitó il silenziatore alla canna, poggió il fucile sul cavalletto ed aspettò.
Aspettò.
Finché non lo vide.
Come aveva previsto.
A "soli" 4 edifici di distanza, uno dei numerosi boss mafiosi della città, contrattava con alcuni capi minori.
Ana poggió il dito sul grilletto, prese un respiro profondo e aumentando la pressione dell'indice sparò.
Un colpo secco.
Dritto alla testa.
Senza perdere altro tempo rimise tutto nello zaino e se ne andò.
Una volta raggiunto uno degli hotel più lussuosi di Parigi, tra le bollicine dello shampagne e quelle dell'idromassaggio, potette finalmente godersi il pagamento del suo lavoro da sicario.
Sergjo.
Come un lampo a ciel sereno, quel nome le piombó nella testa.
Solo in quel momento realizzò la loro rottura.
Se lo immaginava nella vasca di fronte a lei, sempre con la testa tra le nuvole, a pensare chissà cosa.
Thailandia.
Per quanto ne poteva sapere lei, avrebbe potuto rimanerci anche tutta la vita...
"Come ha potuto tenermi nascosta una cosa del genere? Quando pensava di dirmelo?"
La ragazza continuava a torturarsi, mentre le sue lacrime si confondevano con l'acqua saponata della vasca.
Mentre avvolgeva il proprio corpo in un grande asciugamano bianco, un telefono squilló, riportandola alla realtà.
Dopo aver cliccato il tasto verde, una voce caratterizzata da un accento portoricano parlò.
"Voglio Cho Chang morto."
Damasco: 40.000 di acconto e gli altri 30.000 a lavoro concluso.
"70.000?!"
Damasco: Stiamo parlando di Chang, uno dei più grandi trafficanti di droga del Portogallo . Eliminare la concorrenza per fare più soldi ha un prezzo...
Dopo quelle parole un silenzio assordante calò nella stanza.
"D'accordo..."
Dopo aver riattaccato e aver distrutto il mezzo di comunicazione, la ragazza si godette il letto matrimoniale di quella suite di lusso, in quanto il giorno dopo sarebbe dovuta partire per un'altra missione.
Purtroppo però, non riusciva a dormire.
Se la luna portava veramente consiglio, allora doveva essere davvero una pessima amica.
La mora fissava il grosso satellite che si librava nel cielo, chiedendosi se avesse fatto la scelta giusta.
Sapeva che Sergjo aveva ragione.
Ne era più che consapevole.
Quello era l'unico modo.
L'unico finale senza lieto fine.
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DAMASCO 💣/LA CASA DI CARTA/ 💵
FanfictionCOMPLETATA. 2020/2021 🌈 🏵 1 #lacasadepapel 🏵 1 #lacasadicarta 🏵 3 #lacasadicarta 🏵 1 #berlino 🏵 38 #life 🏵 101 #fiction Salve a tutti wattpaddiani ❤ Questa è la seconda storia che scrivo a tema "casa di carta". Questa storia prende spunto...