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Madara P.O.V's
-Non dovresti passare questo dolce giorno con tuo nipote?-;
-Sasuke sta sempre da solo, ogni anno. E comunque sono riuscito a convincerlo, ora dammi quello che mi spetta!- gli ordinai guardandolo negli occhi;
-Hey, hey. Calmati, ti darò quello che ti spetta solo quando Sasuke andrà negli Stati Uniti, non mi faccio ingannare-;
-Viscido manipolatore- dissi a denti stretti;
-Ne sono onorato, ma non dimenticare che anche tu hai manipolato Sasuke- mi sussurrò all'orecchio.

Odiavo Orochimaru, la sua manipolazione e i suoi ricatti, ma era l'unico che poteva farmi avere ciò che volevo. Senza Sasuke tra i piedi tutto sarebbe stato più facile, abbiamo fatto un accordo, il mio caro e dolce nipotino sarà suo e in cambio io avrò tutta l'eredità che mio fratello Fugaku ha lasciato a loro. Sasuke è solo una pedina, un ragazzino così facile da manipolare, proprio perché ama i suoi genitori, quei due idioti che si sono sacrificati per il loro secondogenito.

Risi divertito, era tutto così semplice, mancavano esattamente sette mesi, poi lascerò Sasuke da Orochimaru e io, finalmente, avrò tutto quello che mi spettava fin dalla nascita.

Sasuke P.O.V's
Mi trovavo nella mia stanza, sdraiato nel mio letto con lo sguardo rivolto verso al soffitto. Sospirai e mi misi seduto, appoggiai il gomito sulla gamba e il mento sulla mano, guardavo un punto fisso mentre pensavo. Ero... Ossessionato? Sì, probabile...

Pensavo continuamente al fatto di dovermi trasferire e stravolgere la mia vita per sempre. Stavolta non sarei riuscito a riprendermi, specialmente per Sakura, cazzo quanto amo quella ragazza. Mi sono anche dato del coglione per non essermi dichiarato prima.

Poi c'era Naruto, quella testa quadra mi faceva innervosire spesso e volentieri, ma é stato sempre lui a capire se c'era qualcosa che non andava e ha sempre provato ad aiutarmi.

'Andrò negli Stati Uniti e avrò più tempo per stare con mio fratello' mi ripetevo, ma c'era qualcosa che non mi quadrava. Perché dovevo accettare per forza? E perché Madara mi ha parlato solo ora di quanto mio padre mi elogiasse? Ho sempre pensato che quest'ultimo preferisse Itachi a me, é sempre stato molto bravo e non solo negli studi, continuava a mettermi a confronto con lui, ma gli ho sempre voluto bene. E cos'è questa storia che viene qua di punto in bianco ad obbligarmi ad andare nello stesso istituto di mio padre e mio fratello?

Ad interrompere i miei pensieri fu Izumi che bussò alla porta e lentamente la aprì:
-Dimmi-;
-Ah. Sei sveglio, pensavo dormissi. Ti ho preparato del riso in bianco, devi mangiare. Però sta attento, é bollente-, feci un cenno e dopo che lo mise sul comodino uscì richiudendo la porta. Presi il telefono e vidi parecchi messaggi da parte di Shisui, cazzo. Avevo completamente dimenticato che oggi avrei dovuto fare il set fotografico a tema natalizio.

Shisui: Buongiorno e buona vigilia, Sasuke. Ti aspetto alle dieci.
Shisui: Sei sveglio?
Shisui: Sasukeeeeee.
Shisui: Cazzo, svegliati.
Shisui: Vengo a casa tua e ti vengo a prendere anche se sei in pigiama.

Mi ricorda Naruto quando non ho voglia di uscire.

Sasuke: Sì, sono sveglio.
Shisui: Si può sapere perché non mi hai risposto prima?!
Sasuke: Ho la febbre.
Shisui: Mi dispiace, ma devi venire. Poi ci sarà una pausa fino agli inizi di gennaio dove non dovrai posare e le persone vogliono vederti, specialmente ora che ti stai facendo riconoscere. Quindi ti prego, fa questo sforzo e vieni.
Sasuke: Sì, ora vengo.

Indossai jeans e felpa e andai all'agenzia, avevo brividi dappertutto. Ma perché cazzo non me ne sono rimasto a casa?!
Feci diversi cambi di vestiti, tanto per farmi salire ancora un po' la febbre, ma sì, tanto, che ci fa:
-Abbiamo finito con questi cambi?- domandai un po' irritato;
-Tesoro, hai il ciclo?-;
-Fuu, ti consiglio di smetterla con queste stracazzo di frecciatine. Sono venuto qua, con la febbre alta e mi state facendo cambiare cinquanta volte-;
-É il tuo lavoro, fallo e taci-;
-Il tuo lavoro consiste nel scassarmi le palle ogni tre secondi?- le chiesi mentre cercavo di mantenere la calma, lei restò zitta, finalmente;
-Ok, abbiamo finito. Grazie, Sasuke- mi disse il fotografo, io feci un cenno e ritornai a casa.

-Sasuke, il riso purtroppo si é raffreddato, te ne ho preparato un altro- mi disse Izuki sorridendo;
-Non dovevi...-;
-Dai mangia, sarai stanco-;
-Già-.
Restammo in silenzio e dopo aver finito di mangiare presi un'aspirina per poi andare nella mia stanza e dormire per un po'.

Mi svegliai verso le 16:30, ero molto sudato, fortunatamente l'aspirina aveva fatto velocemente il suo effetto, presi dei vestiti puliti e andai a lavarmi, appena tornai in camera vidi Izumi intenta a cambiarmi le lenzuola... Questa cosa mi faceva sentire come un bambino...:
-Izumi, non c'era bisogno-;
-Poche storie, stanotte dormirai beatamente- esclamò, che testarda;
-Dopo vieni di sotto?- mi domandò, io annuii e dopo aver preso il telefono, il caricabatterie e un libro scesi in salotto.

La mezzanotte arrivò e dopo aver fatto gli auguri a Izumi presi il telefono e chiamai Sakura per augurarle un buon Natale, dopodiché feci lo stesso con Naruto, Shikamaru e tutti gli altri, solo che a loro inviai solo un messaggio.

-31 dicembre-

Capodanno é arrivato, o meglio, quasi. Oggi mi rivedrò con Sakura e sono strafelice, ok... Basta, sembro una di quelle ragazzine che devono vedere il loro fidanzatino dopo tanto tempo. Cosa mi sta succedendo? Devo ritornare in me.
La sera andai a prendere Sakura e passeggiammo per un po' aspettando la mezzanotte.

-Ore 23:55-

Mancavano esattamente cinque minuti alla mezzanotte e già il mio telefono esplodeva di messaggi da parte di tutte le troiette, erano tutti più o meno simili, cioè 'vuoi iniziare questo anno con me?', che sciocchezze. Si vedeva che Sakura era gelosa, anche se non lo voleva dare a vedere, ci fermammo, le misi un braccio attorno al collo, lei appoggiò la sua testa sulla mia spalla e poco dopo scoppiarono i fuochi d'artificio:
-Felice anno, Sakura-;
-Felice anno, Sasuke-, la presi in braccio e la portai a casa mia.

*Ci saranno scene spinte, se non vi piacciono andate avanti*

-Sasuke, tutto ok? Perché mi hai portato qua di corsa?-;
-Tranquilla- la rassicurai e la portai nella mia stanza;
-Solo se a te va bene- dissi chiudendo la porta;
-Sì- rispose e io feci un sorriso malizioso.

Cominciai a baciarla con passione, iniziai a toglierle il kimono e restai un tantino impalato da quello che vedevo, aveva un intimo sexy, color rosso fuoco:
-Guarda che era prevedibile che avresti voluto farlo- mi disse;
-Io sono prevedibile?-;
-Sì- rispose.

La ripresi a baciare e lei cominciò a spogliarmi facendomi restare in boxer, feci scontrare i nostri corpi, toccavo i suoi fianchi e la sua schiena. Mi staccai dal bacio e posai le mie labbra sul suo collo, lasciavo una scia di baci in punti sensibili e la sentivo gemere, cosa che mi eccitava da morire, le tolsi l'intimo e lei fece lo stesso con i miei boxer.

-Ora tocca a me- disse iniziando a mordermi l'interno coscia.

Cazzo, no, no, mi faceva eccitare troppo, mi dava piacere, ma non del tutto. Continuava a lasciarmi insoddisfatto e avete capito dove. Lei lo aveva capito e continuava a girarci intorno.
Continuavo a contorcermi dal piacere, mentre lei rideva nel vedermi così vulnerabile, io ribaltai le posizioni e cominciai ad entrare dentro di lei.

Venimmo insieme.

Mi sdraiai vicino a lei e le sussurai all'orecchio:

-Ti va di passare quest'anno insieme? Non mi interessano le altre, lo sai-, come risposta ricevetti un dolce bacio sulle labbra, poco dopo ci addormentammo.

Continua

Continua

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𝑭𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒇𝒖𝒐𝒓𝒊, 𝒇𝒓𝒂𝒈𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora