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Sasuke P.O.V's
Un'altra giornata scolastica finisce e mentre uscivo da scuola vedo con la coda dell'occhio Orochimaru, ok, adesso é diventato uno stalker? Cercai di non darci peso, ma si avvicinò lui:
-Loro sono i tuoi amici?-;
-Si può sapere cosa vuoi?-;
-Sto cercando solo di conoscerti, Sasuke-;
-Se permetti farei volentieri a meno della tua compagnia. É già tanto che devo condividire con te la stessa casa, almeno lasciami stare in pace quando non ci sono-;
-Ok, ok, ci vediamo- disse per poi andarsene;
-Chi era?- mi domandò Sakura;
-Hai presente quando ti ho detto che dovevo partire? Ecco, questo dovrebbe essere il mio 'professore', ma non lo so, é strano- risposi;
-Sai già quando partirai con esattezza?-;
-No- mentii, non potevo dirle che quando arriverà l'ultimo giorno di scuola io me ne dovrò andare.

Orochimaru P.O.V's
Ecco che Sasuke é tornato. Perfetto:
-Sasuke, potresti venire un attimo?-;
-Che c'è?-;
-Siediti, ti devo parlare-, lui roteò gli occhi e si sedette davanti a me;
-Non ti sei mai sentito in colpa?- gli domandai;
-Perché?-;
-Non fare il finto tonto. Fugaku e Mikoto sono morti solo per causa tua, questo lo sai, vero?-;
-N-no, loro...-;
-Vuoi veramente dare ascolto alle bugie che ti dicono tutti? Lo sai anche tu che é colpa tua e se lo ammetti é meglio-, si morse il labbro inferiore e cercò di trattenere delle lacrime;
-Ti rifaccio la domanda. Ti sei mai sentito in colpa? E perché?- continuai;
-I miei genitori sono morti... Per colpa mia- rispose facendo scivolare delle lacrime, si alzò e andò in camera sua.

Perfetto, questo é stato soltanto il primo tassello per portarlo alla morte.

E tutto ciò perché il suo caro zio vuole la loro eredità.

Sasuke P.O.V's
Chiusi a chiave la mia camera e appoggiai la mia schiena sulla porta facendomi scivolare fino a toccare il pavimento. Iniziai a piangere e ad incolparmi di tutto. Ho sempre saputo che la colpa di tutto é stata mia, ma volevo credere che non lo fosse del tutto, ho sempre ascoltato Itachi, Naruto e Shikamaru quando mi hanno detto che non lo era, sono stato un idiota ad illudermi.
Spensi il telefono, l'ultima cosa che volevo in quel momento era che qualcuno mi chiamasse, non volevo dare spiegazioni che comunque sia si sarebbero concluse con 'no, non é colpa tua'.

In testa mi cominciò a frullare un'altra domanda: 'E se tutti stessero fingendo con me?'

-Sasuke, apri, dai- disse Orochimaru, tsk... Non voglio sentire la mia ragazza o il mio migliore amico e dovrei volere la sua compagnia? Ma per favore! Si stancherà e se ne andrà, non ho intenzione di aprirgli la porta.

Mi sdraiai sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto e di sottofondo Orochimaru che continuava a bussare a ripetermi di aprire, poco dopo smise e questo diede vita ai miei pensieri. Cominciai a pensare alla loro morte e alla mia colpa. Probabilmente, se mi fossi spostato da quella macchina in tempo nulla di tutto questo sarebbe successo. Potevo crescere normalmente come ogni cazzo di adolescente. Potevo avere l'affetto dei miei genitori. Magari potevo essere più socievole.

Invece no.

Me ne sono rimasto lì, fermo come un coglione. Sono cresciuto da solo e già da piccolo dovevo saper fare molte cose per continuare ad andare avanti. Sono cresciuto senza un affetto dei miei genitori. Mi sono chiuso in me stesso per paura di perdere qualcun altro.

Durante le scuole medie e il liceo ho sentito molte cose su di me.

Sono raccomandato.

Sono orfano.

Sono rifatto.

Sono asociale.

Sono un playboy.

Sono un puttaniere.

Sono un lecchino.

Queste cose partivano da una persona, poi si spargeva la voce e tutti venivano a saperlo. Ma sapere cosa? Nulla. Nessuno sapeva qualcosa su di me. Queste erano solo bugie. Partite da invidia. Già. L'invidia é proprio una brutta bestia.

Ho sempre avuto paura di dire il mio cognome, perché si associa sempre alla raccomandazione. Quando non é vero. Io voglio guadagnarmi qualcosa solo se me la merito e non per il mio cognome.

Io non sono il mio cognome.

Mi accorsi delle lacrime sul letto. Quelle che pensavo fossero poche, sono tante. Sto tirando fuori tutto quello che ho avuto dentro da ormai dieci fottuti anni.

Non ne ho mai parlato con qualcuno. Nemmeno con Naruto. Non voglio annoiare nessuno con le mie inutili lamentele.

Un po' come la domanda 'Come stai?', si risponde quasi sempre 'Bene'. Perché non interessa veramente, si domanda solo per cortesia. O almeno così la penso io.

Ci sono poche persone che lo domandano con reale interesse. Ma poco importa, a questa domanda ho sempre risposto 'Bene'. Non importa chi me l'avesse fatta. Non importa quale confidenza avevo con quella persona. Ciò che importava era far credere che stessi bene, nonostante dentro avessi il cuore spezzato e i sentimenti spenti. Ho creato uno scudo da ragazzo menefreghista e soltanto chi riesce ad oltreppasarlo posso considerarlo vero amico.

Posso sembrare stronzo, apatico... E forse un po' lo sono... Ma ci tengo alle persone che stanno accanto a me che sono riuscite ad attraversare quello scudo.

Il fatto di mandare tutto a puttane per trasferirmi negli Stati Uniti mi provoca tristezza.

Vorrei non essermi affezionato così tanto a Sakura. Sarà più difficile staccarmi da lei. La ragazza di cui mi sono innamorato.

Vorrei che lei non si fosse affezionata a me. Lasciarla così le farà male.

Lasciarla così la farà soffrire.

Per colpa mia.


Continua

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𝑭𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒇𝒖𝒐𝒓𝒊, 𝒇𝒓𝒂𝒈𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora