Sasuke P.O.V's
Mi svegliai allo stesso orario, 3:30, con le lacrime agli occhi e il cuore che batteva all'impazzata, con quell'immagine orribile dei miei genitori davanti agli occhi, non riuscivo quasi a respirare a causa dei singhiozzi e la testa mi girava. Volevo sciaquarmi il viso, ma quando mi alzai caddi a terra perdendo i sensi.

Mi risvegliai alle 6:30, potevo prepararmi per andare a scuola, anche se non avevo tutta questa grandissima voglia, indossai jeans e maglietta e andai in bagno a lavarmi denti e viso. Quella mattina non feci colazione, non ne avevo voglia, non avevo voglia di fare nulla in realtà. Andai a scuola, non avevo voglia di sentire quelle troie di prima mattina e non potevo neanche andare nel nascondiglio, mi fermai davanti la scuola, sarei entrato appena suonava la campana dato che non volevo parlare con nessuno.

Appena entrai in classe Naruto cominciò a farmi domande:
-Hey, hey, ma ieri tu e Sakura come mai eravate così vicini?-;
-Non é successo niente- risposi tagliando corto;
-Che hai?- mi chiese poi serio;
-Perché dovrei avere qualcosa?-;
-Sasuke, ci conosciamo da più di dieci anni, capisco se hai qualcosa oppure no-;
-Mh, mi dispiace, ma non ho niente-;
-Fatti guardare in viso- mi ordinò lui come se fosse il mio capo;
-Cosa?-;
-Hai capito benissimo-, sbuffai e mi girai verso di lui guardandolo;
-Tu stanotte hai pianto... Di nuovo quel sogno?- intuì;
-Come fai a dire che ho pianto?-;
-Si vede che sei stanco e i tuoi occhi sono spenti. Normalmente, quando stai bene, sono neri. Ora sembrano più tendenti al grigio. Adesso rispondi alla mia domanda-;
-Sì, ho sognato di nuovo i miei genitori morire. Ma stavolta era diverso-;
-In che senso diverso?- domandò lui confuso;
-Ti spiego dopo, ora c'è il professore- dissi per poi porre la mia attenzione sulla lezione.

Durante l'intervallo Shikamaru si avvicinò al nostro banco, probabilmente aveva intuito anche lui che qualcosa non andava:
-Ora sputa il rospo, Sasuke, che é successo stanotte?-;
-Stessa cosa. Vedevo i miei genitori morire e poi ero davanti alle loro lapidi, ma stavolta non erano due, erano tre- spiegai;
-E chi era la terza persona?!- chiesero in coro;
-Non lo so, non lo vedevo- ammisi io;
-Tu ti sei sentito strano in questi giorni, vero?- mi chiese Shikamaru, io annuii;
-Non é che c'entra qualcosa questa terza lapide con i tuoi vuoti interni?- continuò poi, io incrociai le mani come facevo sempre quando dovevo pensare, chiusi gli occhi per concentrarmi meglio, dovevo capire a cosa fosse legata quella lapide, ma una voce mi fece tornare alla realtà;
-Disturbo?- domandò la ragazza dai capelli rosa;
-No, tranquilla, dimmi-;
-Mi potresti spiegare questo argomento di chimica, non mi é tanto chiaro e tu sei molto bravo, quindi ho pensato a te, ma se non ti va tranquillo, posso chiedere a qualcun altro- disse tutto d'un fiato;
-Va bene- risposi;
-Possiamo fare a casa tua?-;
-Sì, vieni con me dopo scuola-, lei annuì e chiamò poi i suoi genitori per avvertirli che non sarebbe tornata;
-Ma nemmeno con me che ci conosciamo praticamente da sempre sei così disponibile. Poi te lo chiede una che conosci da solamente quest'anno e accetti senza fare storie!- si lamentò Naruto;
-Lei, a differenza tua, capisce subito- specificai;
-Oppure lei ha il potere di incantarti- esclamò Shikamaru;
-Ma basta con questa storia-;
-Sisi, quando ti fidanzerai con lei sappi che te lo rinfacceremo- mi disse Naruto e il resto dell'intervallo lo passammo a battibeccare su questa cosa.

Appena arrivammo a casa mia, feci entrare Sakura e la accompagnai in cucina:
-Cosa vuoi mangiare?- le chiesi distrattamente, il fatto era che volevo distrarmi da quel sogno, ma ogni cosa mi riportava a quello, perfino la casa stessa, che era, appunto, dei miei;
-Ehm... Non c'è bisogno che-;
-Vuoi un po' di insalata e frutta?- la interruppi io, lei annuì e io cominciai a tagliare la frutta;
-Posso farlo io- mi disse avvicinandosi;
-No, tranquilla, torna a sederti-, lei fece come le avevo detto e dopo che finii le misi i piatti sul tavolo;
-Tu non mangi?- mi chiese vedendo che i patti erano solo per lei;
-No... Mangerò dopo, tranquilla, prenditi il tuo tempo, io vado a fare una doccia nel frattempo- le risposi.

Feci scorrere l'acqua tiepida sul mio corpo, bagnandomi il viso più volte. Cominciai a pensare a quella terza lapide e provai a capire di chi si potesse trattare, ma non avevo nemmeno una traccia da cui iniziare. Uscito dalla doccia mi asciugai e dopo essermi vestito andai da Sakura, già pronta con il libro e il quaderno.
Dopo averle spiegato ciò che non capiva, decidemmo di fare i compiti insieme e dopo circa un'ora e mezza di studio avevamo finito. Guardai l'orario, le 16:30, decisi di accompagnare Sakura a casa sua e dopo sarei andato all'agenzia.

Dopo aver finito con il set, Mei si offrì nuovamente di accompagnarmi, acconsentii e salii in macchina con lei:
-Sasuke, oggi sei un po' giù, che succede? Ancora la discussione con Fuu?- mi domandò lei;
-No, non c'entra nulla lei, stavo solo pensando a cose personali-;
-Ma dove siamo?- domandai appena lei accostò, non riconoscendo il posto;
-Shhh, tranquillo- rispose lei mentre si toglieva la cintura, si avvicinò al mio viso così tanto che potevo sentire il suo respiro a contatto col mio;
-Vuoi rilassarti?- mi domandò;
-No! Questa cosa mi fa venire ansia, non mi fa rilassare!- risposi, capendo a cosa si riferisse il suo 'vuoi rilassarti', ma lei non sembrava darmi retta perché continuava ad avvicinarsi, mentre io indietreggiavo, ma la mia schiena toccò la portiera, volevo aprirla per poi scappare, ma la chiuse;
-É inutile, ora che ti ho ritrovato non ti farò scappare-, potevo sentire il suo respiro sul mio collo, che cominciò a baciare e tutti i miei tentativi nel liberarmi furono invani;
-Non l'hai ancora capito che sei mio?-, questa frase fu quella che mi spense del tutto, lasciai che lei giocasse con me, un'altra volta, però stavolta ero cosciente di quello che facevo.

-Sono un giocattolo?- le domandai di punto in bianco, dopo che lei finì di baciarmi e stuzzicarmi;
-Come?-;
-Hai detto che sono tuo, quindi sono un giocattolo? Di solito quando qualcosa é di qualcuno si pensa subito ad un giocattolo. Io cosa sono? Il tuo giocattolo?- le domandai ormai con lo sguardo perso nel vuoto, ero stanco di lottare se tanto non avrei avuto nulla in cambio;
-Pensi questo?-;
-Mei, tutto mi fa pensare questo. Prima quella notte in discoteca in cui tu ti sei approfittata di me e del fatto che fossi ubriaco, poi quando sono diventato modello i commenti sotto la foto in cui avevo i jeans slacciati, ora di nuovo tu che mi porti qua per fare chissà quali cose. Non voglio nemmeno immaginarle. E ora dimmi tu se non devo pensare di essere un giocattolo- le dissi, nelle mie parole non trapelava emozione, ero vuoto, non sentivo nulla;
-Ti riporto a casa- mi disse mentre metteva in moto.

-In risposta alla tua domanda, no, non sei un giocattolo- mi disse Mei prima di scendere.
Appena entrai in casa mi buttai a peso morto sul mio letto, non mi sentivo bene e, oltre a questo, non avevo messo neanche cibo sotto ai denti da stamattina e non avevo intenzione di farlo, presi il telefono e vidi vari messaggi da parte di Sakura in cui mi chiedeva se avessi mangiato:

Sasuke: Sì, tranquilla, ho mangiato.

Le mentii. Non le avrei detto la verità o le dovevo dire del sogno e quindi anche della morte dei miei. No, non mi serve la sua compassione.

Ce la faccio da solo.

Almeno... Credo...

Continua

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𝑭𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒇𝒖𝒐𝒓𝒊, 𝒇𝒓𝒂𝒈𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora