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Orochimaru P.O.V's
Sentivo Sasuke singhiozzare, il che significava che stava piangendo e non poco, sul mio volto si formò un sorriso, non pensavo fosse così semplice buttarlo giù.

Passarono diverse ore e di quel ragazzo nemmeno l'ombra. Era rimasto in camera sua senza nemmeno uscire, ormai era ora di cena e lui non aveva pranzato, quindi doveva mangiare.

Bussai alla sua porta.

Nessuna risposta.

Bussai di nuovo.

Niente.

Un dubbio mi passò per la mente, non é che...? No, non può essere. Non può averlo fatto. Non deve farlo. Cominciai a tirare la maniglia cercando di aprire la porta sempre più forte.

-BASTA!-, tirai un sospiro di sollievo;
-Allora sei vivo, eh?- gli domandai retoricamente;
-Perché? Ti interessa?-;
-Mi interessa, e anche molto- risposi;
-Cosa vuoi ancora?-;
-Devi mangiare-;
-Anche se non lo facessi non vedo dove sia il problema- disse facendo una risata amara;
-Aprimi-;
-Contento?- domandò mentre apriva la porta, guardai l'intera stanza e mi cadde l'occhio su una lametta, sgranai lo sguardo e mi diressi verso essa;
-Sasuke, cosa hai fatto?-;
-Niente di che. Ne avevo bisogno, ma non sarà un'ossessione- rispose indifferente;
-Vai a mangiare!- gli ordinai, lui roteò gli occhi e andò in cucina.

No, no, NO! Quel ragazzo mi sta rendendo le cose troppo complicate. Deve crollare, sì. Ma non a tal punto di pensare al suicidio.
L'argomento 'genitori' é più delicato di quanto pensassi e lui stesso é più difficile di quanto pensassi. Non si fa manipolare facilmente e la morte dei suoi genitori lo porta a tagliarsi. Nessuna delle due cose gioca a mio vantaggio. Devo trovare qualcosa, o qualcuno, per Sasuke importante e ricattarlo. Solo così posso avere il controllo su di lui.

Sasuke P.O.V's
Mi ero tagliato. Per la prima volta. É stato uno sfogo. Avevo fatto una cazzata? Sì. Non avrei dovuto farlo per un semplice motivo. Avrei fatto soffrire la ragazza che più amo. Ed é proprio per lei che adesso sto mangiando. Non voglio farla soffrire ancora una volta, anche se so che lo farò, alla fine dell'anno scolastico.

-A che pensi?-, sussultai, mi ero ritrovato a fissare il nulla;
-Niente, niente- risposi;
-Sasuke, c'è qualcuno a cui tu tieni particolarmente?-;
-Perché questa domanda?-;
-Tu rispondi e basta-;
-Anche se ci fosse, non capisco il tuo interesse;
-Rispondimi-;
-Sì, c'è-;
-E chi é questa persona così speciale?- domandò, ora le cose si stavano facendo abbastanza strane;
-Non trovo motivo per il quale dovrei risponderti-;
-Ma tu devi rispondere-;
-Se questo é il tuo modo di conversare per guadagnarti la mia fiducia, beh... Cambia metodo- dissi per poi tornare in camera mia.

Questo qua cominciava a rompermi le palle. Odiavo la sua presenza. Odiavo il suo continuo interesse su di me. Odiavo il modo in cui si comportava. Odiavo parlare con lui. Odiavo Orochimaru. Ma dovevo tollerarlo, almeno fino a quando non finirò gli studi.

Negli Stati Uniti.

MALEDIZIONE!

Ogni cosa mi riporta lì. Ogni cosa mi fa pensare al fatto che prima o poi la dovrò lasciare. Ogni cosa mi fa pensare a quanto la farò soffrire. Ogni cosa mi fa pensare a Sakura. Perché mi sono dovuto affezionare a lei? Ma soprattutto, perché lei si é affezionata a uno come me?

Presi un pigiama a caso e andai a fare un bagno, dopodiché mi buttai nel letto e mi addormentai.

-Sasuke, Sasuke-;
-I-Itachi?-;
-Sono io... Ti prego, sii forte. Non fare le scelte sbagliate-;
-In che senso? Quali scelte sbagliate?-;
-Capirai tu stesso quali sono. Fa attenzione a ciò che scegli. Una tua decisione ti può costare la vita intera-;
-A cosa ti riferisci?- domandai, lui fece per rispondermi, ma poco dopo mi svegliai.

Ok, perfetto. Grazie sveglia. Momento perfetto. Dopo aver lanciato imprecazioni all'oggetto che mi aveva fatto svegliare, mi alzai dal letto per prendere i vestiti e dopodiché scesi in cucina. Lui ancora dormiva, meglio così. Mi feci un caffè come ormai ogni mattina e nel mentre pensavo al sogno appena fatto. Itachi mi diceva di stare attento alle decisioni che prendevo, perché una mia decisione mi può costare la vita.

Pensavo e pensavo. Poi una lampadina si accese.

Che si riferisse al trasferimento negli Stati Uniti?

Quella era una cosa che mi avrebbe stravolto la vita completamente e non era certo il caso di prenderla alla leggera. Ma io ho accettato quasi subito, solo perché mio zio mi ha detto che mio padre voleva il meglio. Ma, ora che ci penso, sono stato troppo istintivo. Dovevo rifletterci di più. Anche perché, cos'è questa cosa che é venuto da un momento all'altro senza avvisare? E poi quel tizio, Orochimaru, come faceva a sapere della morte dei miei? Nel senso, come faceva a sapere che per me era un argomento così delicato da farmi crollare del tutto? Qualcosa non mi torna. Anche il comportamento di Orochimaru ieri sera, perché era così interessato alle persone a cui tengo? E perché appena ha visto la lametta ha cominciato a preoccuparsi più del dovuto?

Ok, analizziamo le cose un po' per volta.

Le uniche persone che sanno che posso crollare appena entra in gioco l'argomento dei miei genitori sono Naruto, Shikamaru, Sakura, Itachi e Madara.

Madara.

Cazzo. Come ho fatto a non pensarci prima? É lui quello che ha avuto più problemi con la famiglia Hyuga, é lui il motivo dei miei continui battibecchi con Neji, é lui quello che é venuto di punto in bianco a casa mia, é lui quello che ha dato indirizzo e chiavi ad uno, per me, sconosciuto e sono quasi sicuro che sia stato proprio lui a dire ad Orochimaru il mio punto debole.

Perché Madara vuole a tutti i costi che io me ne vada? Perché lo desidera così tanto a tal punto da dirmi cose sui miei genitori quasi sicuramente false? E, anche se fossero vere, perché dirmele ora e non quando ero più piccolo?

Ho come l'impressione che Madara e Orochimaru mi stiano usando a loro piacimento, ma sono più che sicuro che l'idea sia partita dal primo.

-Sasuke, buongiorno, già di prima mattina pensi?-;
-Buongiorno, Orochimaru-;
-Salutami Madara- dissi prima di uscire dalla cucina, direi che tutto il mio ragionamento é stato corretto a causa della sua reazione, lui sussultò a questa mia affermazione e prima che potesse chiedermi altro io ero già per strada per recarmi a scuola.

Continua

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𝑭𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒇𝒖𝒐𝒓𝒊, 𝒇𝒓𝒂𝒈𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora