Louis' POV

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Il mio primo pensiero è:
QUANTO. CAZZO. È. FIGO.
E so che non è normale avere questi pensieri per un ventisettenne fidanzato con una ragazza, ma uno, io non volevo nemmeno avere Eleanor come ragazza e due, lo era davvero. Con quei riccioli scompigliati, gli occhi verdi e le fossette mentre sorrideva timidamente sembrava davvero un dio greco.
Louis, ripigliati.
Certo, certo.

Non allungo la mano per salutarlo, perché so che sfiorarlo rischierebbe di farmi arrossire o altre cazzate del genere. Per fortuna nemmeno lui lo fa...Perché lui non lo fa? Anche lui crede che io sia figo? Oh, avanti, per favore, Louis. Se si è visto anche una volta volta allo specchio non può che crederti brutto. Vero.

"Aww, vi siete conosciuti. BENE ELLY! ANDIAMO A FARE SHOPPING!" strilla Taylor, e le due si allontanano a braccetto. Io e Harry rimaniamo davanti al bar all'entrata del centro commerciale, e ci guardiamo perplessi.

"Allora, uhm...Ti-ti piace molto Taylor?" gli chiedo, sia per rompere il ghiaccio che per curiosità. E forse, gelosia? Mh, no. Assolutamente no.

Lui sembra valutare la mia domanda e se fidarsi di me, poi scuote il capo. "Dio, no. E' la ragazza più viziata, rompipalle, isterica, snob e...ragazza dell'universo" dice, disgustato. Io lo osservo. "E allora perché state insieme?" domando. "Volevo solo avere una notte con lei, ha un bel fisico ma di carattere fa proprio" mima il gesto del vomito facendomi ridacchiare "e ora sono costretto con lei" finisce. 

"Tu invece?" "Io...ecco, io..." I nostri occhi si incrociano e mi perdo. Mi perdo in quel verde chiaro, liquido, dolce, luminoso, brillante-"Lou?" mi riscuote Harry. 'Lou'. Mi ha dato un soprannome. 'Lou' è bellissimo. Come il ragazzo che me l'ha affibbiato, d'altronde. "Lou!" ripete il riccio, impaziente. "Ah, sì, scusa" mormoro, imbarazzato. Non sembra aver capito le mie riflessioni, grazie a Dio. "Io-Io-Io sono gay" getto fuori, coprendomi la bocca con le mani subito dopo. Io? Gay? Macché. Oppure sì? Insomma, non ho mai avuto ragazze e l'unico rapporto sessuale che ho mai avuto è stato con un ragazzo di nome Stan ed eravamo talmente ubriachi che ha cercato di entrare da davanti. Già. Lo so.

Harry fa un ghigno. "Sei messo peggio di me, allora" ridacchia. Gli do una spinta leggera, ma basta quel tocco per farmi rabbrividire, e tolgo la mano di scatto, come colpito da una scossa. Lui non sembra accorgersene, impegnato com'è a ridere di me. "E dimmi allora, come sei finito, gay, fidanzato con una ragazza?" chiede dopo essersi ripreso, asciugandosi le lacrime. Io alzo gli occhi al cielo. "Non lo so nemmeno io" dico, ed è vero. Com'è successo? Un attimo prima c'è la mia vicina che mi chiede un po' di sale, quello dopo è diventata la mia ragazza e si è fiondata sulle mie labbra. Cazzo. Sono proprio fottuto.

Harry mi guarda con un sopracciglio alzato, divertito. "Cioè...è la mia vicina, deve aver interpretato male i miei gesti gentili nei suoi confronti...et voilat" concludo, rassegnato. "Gesti gentili?" ripete il riccio, marcando l'ultima parola. "Quindi tu sei il passivo!" afferma sollevato, come confermando un qualcosa che già sapeva. Io avvampo, ma dentro di me sorrido. Il modo in cui l'ha detto, con sollievo, come se temesse che io fossi l'attivo - cosa che in realtà sono; dipende dalle situazioni -  come se lui fosse l'attivo e quindi in una relazione con me- cosa sto pensando?

"Guarda che non è che tutte le checche sono passive e tutti gli aggressivi sono attivi" mormoro, abbassando lo sguardo. "Lo pensano tutti, ma non è così" ripeto, alzando gli occhi per guardarlo. Blu nel verde. Rabbrividisco. 

Il mio sguardo sembra intimidirlo e borbotta un "Scusa, non volevo" imbarazzato. Io sospiro. "Fa niente, ci sono abituato. Comunque, solo tu e i miei due migliori amici sapete della mia 'condizione'" non lo sanno per certo, ma lo hanno sempre immaginato "quindi bocca chiusa" gli raccomando. Lui annuisce diventando ad un tratto serio, poi quello sguardo pensieroso viene sostituito da un'aria strafottente e dagli occhi bassi, le mani nelle tasche, la posizione casuale. Sto per chiedergli cosa stia facendo quando sento la purtroppo familiare voce di Eleanor e il suono dei tacchi di Taylor. 

"Amorino, vuoi vedere cosa ho comprato?" chioccia (sì, chioccia) la mora, e io sorrido infilando le mani in tasca come Harry. Lui intanto sta sorridendo alla bionda, ma ha uno sguardo talmente sprezzante in quei magnifici occhi verdi che mi chiedo come faccia Taylor a non rendersi conto di venire presa in giro. Harry sembra leggermi nel pensiero e rivolge il suo sguardo, curioso, verso di me, facendomi avvampare. La risposta si può praticamente leggere sul suo viso, è talmente chiara, mi giro verso Eleanor e Taylor ma lei non sembra accorgersi di nulla. Sono loro particolarmente sciocche, oppure è Harry che vuole che solo io gli legga dentro?

'E' talmente concentrata sui soldi e su sé stessa che non si accorgerebbe di niente nemmeno se ce l'avesse davanti'.

Mi immagino Harry dirmelo con la sua voce profonda e i suoi occhi strafottenti. Il suo tono è così vivido nella mia mente, che devo girarmi di nuovo per assicurarmi che non abbia parlato davvero. Ha un tono disgustato, ma non solo. E' esplicativo. Come a volermi dire 'Possiamo farlo, se vuoi. Non se ne accorgerà di certo'. 

Ma probabilmente sono solo io e la mia immaginazione del cazzo, sempre a illudermi. Conosco questo riccio dagli occhi verdi da meno di un'ora e già mi sto facendo i miei film mentali. 

Respiro profondamente, mormoro un 'ciao' a Harry e Taylor e mi faccio trascinare in auto dalla mia ragazza, mentre una consapevolezza strisciante si fa strada nel mio cuore.


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