Harry's POV

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Indosso una camicia azzurra e rosa che lascia scoperti alcuni centimetri di pelle del petto, infilata nei jeans skinny strappati, e le vans nere ai piedi. Mi dò un'ultima sistemata ai capelli ed esco, mordendomi un labbro. Ho cercato di vestirmi più carino possibile per fare in modo che Louis non si imbarazzi a camminare con me. Appena mi vede, Louis alza lo sguardo e avvampa. "Sei bellissimo" balbetta. Io sorrido con confidenza, anche se in realtà in questo momento sono molto insicuro. "Davvero?" chiedo. Lui annuisce e si morde un labbro. Indossa una semplice felpa, ma è bellissimo, come sempre. "Anche tu" replico. 

Camminare per le strade di Londra tenendo per mano un ragazzo non è semplice. Camminare per le strade di Londra tenendo per mano un ragazzo e indossando una camicia azzurra e rosa mentre il ragazzo in questione si ferma ogni due secondi per baciarti è ancora meno semplice. "Smettila" gli sussurro. "Perché? Sono fiero di averti come fidanzato" afferma, baciandomi ancora. Nonostante le sue parole mi abbiamo fatto piacere, mi sento in imbarazzo e in pericolo. "Ci guardano tutti" sussurro. "Meglio" replica lui, facendo il dito medio a due ragazze che ridono di noi dall'altra parte della strada. "Louis!" lo sgrido. "Che c'é? A scuola mi chiamavano The Sassy Prince" si vanta lui e io lo guardo male. "Ti vergogni di me, Harreh?" mormora, ferito. Scuoto la testa. "No, ma..." poi ci ripenso "no e basta" dico, baciandolo io, stavolta.

Siamo in una zona di Londra abbastanza centrale, dove possiamo mischiarci alla folla di turisti e residenti che corrono di fretta per le strade. Ad un certo punto vedo due uomini eleganti che ci fissano e sento un peso opprimermi il petto: sono loro. Stringo la mano di Louis e mi metto a correre trascinandolo con me, ridendo per fare finta di non averli notati, e ci inoltriamo a Piccadilly Circus. Continuo a trascinarlo senza guardarlo e lui non protesta, anzi, ride con me. Arriviamo a Princess Park e ci nascondiamo dietro un edificio bianco. 

"Dobbiamo tornare alle nostre rispettive case" mormoro. Louis sembra deluso. "Ma come? Andava tutto così bene..." "Lou, quegli uomini ti hanno già fatto del male! E ti hanno detto che te ne faranno ancora, se io non sto con Taylor! Perciò dobbiamo smetterla. Con Liam andrò alla sede della Syco Management e poi ti manderò la lista di candidati oltre a me e con gli altri ragazzi ci lavorerai sopra. Ma separatamente da me" ordino seccamente. Non posso mostrarmi sentimentale, altrimenti so che non se ne andrà mai. Lui mi guarda ferito, ma annuisce e si avvicina per baciarmi. Io giro la testa e lui mi guarda mentre una lacrima rischia di cadergli lungo la guancia, poi se ne va. Appena sono sicuro che non mi senta, lascio andare un singhiozzo.

Torno subito a casa e cerco di mantenere un'espressione felice sul volto per non far capire nulla ad eventuali osservatori, ma è molto difficile. Per fortuna Taylor non c'é, quindi posso chiamare Liam e gli dico che domani andremo alla Syco. Non so, mi presenterò come fidanzato della famosa Taylor Swift per poter entrare.

Non ceno e vado subito a letto. Penso a tutto quello che potrei avere con Louis e a tutti i momenti che stiamo perdendo a causa di un'oca egoista e viziata. Penso alla faccia di Louis quando l'ho mandato via all'improvviso e al suo sguardo ferito quando mi sono rifiutato di baciarlo. Penso ai suoi sorrisi e alla sua fiducia in me ieri pomeriggio e sera e questa mattina. Penso alla mia felicità mentre ero con lui, che copriva tutto il resto. Penso a noi due come coppia, e penso al fatto che la nostra prima uscita come tale sia stata rovinata da Taylor, come tutto il resto.

Mi addormento piangendo.

Stamattina mi sveglio presto e aspetto che Liam mi passi a prendere. Al massimo se ci vede Taylor le rifilerò una cazzata.

In macchina stiamo in silenzio, fino a quando Liam non mi chiede "Beh, com'è andata con Louis?". Il solo sentire il suo nome mi provoca una dolorosa fitta al petto, ma annuisco, fingendo un sorriso. "Benissimo" "Harry, non ti credo, hai un sorriso falso come quando sei con Taylor" risponde lui. Io sospiro. "Ci siamo dovuti lasciare nel bel mezzo della nostra uscita perché due degli uomini dell'agenzia di Taylor ci guardavano e lui è rimasto malissimo" ammetto, mordendomi un labbro per non piangere quando mi tornano in mente i suoi occhi feriti e delusi. Delusi da me. Liam sospira con me. "Hazzah, perché siete usciti allo scoperto? Zayn e Niall vi avevano lasciato la casa apposta..." "Leeyum, lo sai che non riesco a stare rinchiuso, e poi non è giusto, cazzo!" "Lo so Haz...ma ora stiamo andando a questa agenzia e se siamo fortunati sarà quella giusta e risolveremo tutto" afferma lui, con uno sguardo rassicurante. Io annuisco, cercando di convincermi. La fortuna non è mai stata dalla mia parte.

Liam parcheggia davanti a un edificio imponente e grigio, soffocante, con la scritta "Syco" e poi "Modest!" sotto. Penso che sia uno degli investitori. Ci dirigiamo verso l'entrata e due uomini, gli stessi che ci seguivano ieri, ci sorridono minacciosi. "Ah, signor Styles. La stavamo aspettando" dice uno dei due, e ci fa cenno di entrare dalla porta scorrevole in vetro. Lo so, lo so, a questo punto del film il cattivo ha preparato la trappola per l'eroe, però non posso non entrare. Devo salvare Louis e me. Mi ero preoccupato che non mi lasciassero entrare e invece sono loro a volermi dentro.

Io entro seguito da Liam, per fortuna lo lasciano venire con me, e i due uomini dietro. Dentro, questo luogo è enorme, ma ha un'aura...negativa. Sembra poterti risucchiare. 

I due uomini ci indicano la strada su per le scale di cemento e arriviamo davanti a un ufficio. "Entrate e mostrate rispetto" ordina uno dei due, prima di andarsene. Mi trattengo dallo sbuffare e busso alla porta. "Avanti" dice una voce dall'interno. Io e Liam ci scambiamo uno sguardo preoccupato e poi entriamo nella stanza. Un uomo è seduto dietro la scrivania: è abbastanza imponente, quasi quanto i due uomini della sicurezza, e ha i capelli abbastanza corti e grigi. "Benvenuti, signor Styles e..." "Payne" mormora seccamente Liam "ah, Payne. Sono sicuro che avrete un sacco di domande, soprattutto lei, signor Styles, anzi, posso chiamarla Harry? Perfetto. Allora avanti, Harry, chiedi pure" l'uomo ha parlato da solo, ma io e Liam ci sediamo e io inizio a fare domande. "Chi è lei?" "Mi chiamo Simon Cowell e sono il direttore dell'agenzia Syco e l'amministratore del suo investitore numero uno, la Modest!" risponde lui. Me l'aspettavo. "Di cosa si occupa la Syco?" "Soprattutto di trovare nuovi giovani, modelle per la maggior parte" Anche questo me l'aspettavo. "Cosa c'entra Taylor con voi?" "Taylor è la ragazza perfetta per i nostri standard di bellezza a cui devono sottostare le modelle qui" "E cosa c'entro io con tutto questo?" "Beh, le nostre modelle hanno il nostro marchio. Devono apparire, effettivamente, perfette. Perciò dobbiamo trovare un fidanzato a tutte, tanto la maggior parte sono così belle che i ragazzi litigano per averle" arriccio il naso per il disgusto "beh, non i ragazzi gay" constato io, acido. Simon scoppia a ridere. "Beh, ma questo il pubblico non lo sa di certo. Vuoi essere pagato?" mi chiede e io alzo gli occhi al cielo. "Non mi interessano i soldi, voglio essere libero di stare con chi voglio io" affermo. "Chi erano gli altri candidati tra cui Taylor ha potuto scegliere?" "Questo sarebbe un segreto, ma dato che mi stai simpatico, te lo dirò. Nicholas Grimshaw, la grande popstar Stan (quella per cui ora i giovanissimi vanno pazzi), Josh Devine e, ovviamente, tu." Capivo il perché di tutti loro: Grimshaw è un presentatore televisivo, Stan è un artista, Josh un musicista. Ma io? "Perché io?" chiedo, sinceramente confuso. Non c'entro nulla con tutto questo. Simon alza un sopracciglio. "Oh, non dirmi che non lo sai" dice. Io scuoto la testa. Sul volto di Simon inizia a disegnarsi un ghigno e già da lì avrei dovuto capire che qualcosa non andava. "Beh, Taylor ti ha scelto perché sei il più 'bello' tra loro. E il motivo per cui eri su quella lista, beh...tua madre ci ha contattati e ha fatto di tutto per farti mettere dentro."


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