Il risveglio con Louis è il risveglio migliore che si possa immaginare.
Quando mi giro verso di lui, trovo due occhioni blu che mi guardano, lucenti come non li ho mai visti. I capelli leggermente spettinati rendono ancora più perfetto il quadro che è Louis. "Brilli più del sole" gli dico, facendolo sorridere. "Tu sei il mio sole" replica lui e io arrossisco, sorridendo leggermente.
Abbiamo passato la notte dormendo senza vestiti, abbracciati, per proteggerci a vicenda e per sentire i nostri corpi allacciati insieme.
Mi alzo per fare la colazione e lui mi accompagna, infilandosi la mia maglietta che gli sta enorme addosso. Io prendo la sua ma mi sta troppo piccola, quindi rubo una maglia a Zayn e mi sta abbastanza bene. Mi sto guardando allo specchio cercando di dare una forma ai miei capelli e di sistemarmi la maglietta, quando Louis si ferma dietro di me e lo vedo mordersi un labbro. "Sei davvero bellissimo" dice schiettamente, facendomi avvampare. Poi mi giro e bacio, senza preavviso, e quando mi stacco, mormoro contro le sue labbra. "Tu sei bellissimo" dico, facendolo sorridere, e quel sorriso vale più di tutto.
Mi metto davanti ai fornelli e Louis mi abbraccia da dietro, facendo scorrere dei brividi di piacere lungo la mia spina dorsale. Dopotutto, gli strati di vestiti tra noi non sono molti. "Cucino con te" annuncia, e io rido. Lui fa il labbruccio come un bambino. "Dai! Voglio fare il pollo, ripieno di mozzarella, avvolto tra il prosciutto cotto e con alcune patate fatte in case" continua, serio. Io strabuzzo gli occhi. Poi guardo l'orologio e vedo che sono le dodici e mezza. "Va bene, sappi che questo però è un pranzo" mormoro, facendolo sorridere. "Mai detto il contrario" replica. Ci mettiamo all'opera e dopo circa un'ora e due tentativi buttati via dovuti alla testardaggine (oops, all'aver ragione) di Louis ci sediamo a tavola. Louis mangia il primo boccone e rimane sorpreso. "Che c'é? Stai bene? Non ti senti avvelenato?" chiedo, e lui mi fa il verso. "E' buonissimo come primo piatto" afferma. "Non avevi mai cucinato?" domando, incredulo. Io aiuto mia madre da quando avevo sette anni. Lui scuote la testa. "Beh, c'é una prima volta per tutto" dico, e lui sorride. "Anche per innamorarsi" mormora, quasi più a sé stesso che a me, ma scaldandomi comunque il cuore e le guance, che ora sono paonazze. "Perché Lou, tu sei innamorato di me?" gli chiedo. So bene la risposta e lui sa che io la so, infatti lo vedo avvampare e io ridacchio. "Perché Harreh, non si è capito?" borbotta. Io scoppio a ridere intenerito. "Anche io sono innamorato di te, LouLou" mormoro, e lui rialza gli occhi per puntarli nei miei. Blu nel verde, ancora una volta.
Sparecchiamo e ci sdraiamo sul divano, Louis appoggiato a me questa volta. "Tu vorresti avere figli?" mi chiede all'improvviso. Io balbetto imbarazzato. "Pe-perché?" "Per curiosità...e poi non dirmi che tu non ci hai mai pensato" aggiunge. Io annuisco, sospirando. Ha ragione: più volte da quando ho conosciuto Louis mi sono immaginato una vita con lui. "Mi piacerebbe avere una bambina e la chiamerei Darcy" rispondo, dopo un po'. Lui annuisce. "E a te, invece?" chiedo io. "A me andrebbe bene quello che va bene a te" dice, facendomi sorridere e arrossire contemporaneamente "ma ho sempre immaginato di avere un figlio e di chiamarlo Freddie." Il mio cuore fa una capriola. Darcy e Freddie. Due bimbi perfetti.
"Raccontami di te" ordina improvvisamente con dolcezza. Io rimango sorpreso, ma annuisco e inizio a parlare. "Va bene, uhm...sono nato il 1 febbraio a Redditch ma quando avevo un anno mia mamma ci ha fatto trasferire a Holmes Chapel perché Robin, il mio patrigno, viveva lì. Mia mamma si chiama Anne-" "la maniaca del controllo?" chiede Louis e io annuisco "ecco da chi hai preso in cucina" dice allora e io lo guardo male. "Scusa, continua pure" mi dice, sorridendo. "Sai già la storia...ora mia mamma vive da sola a Holmes Chapel, mio padre vive a New York e mia sorella continua a viaggiare" continuo io, sospirando. "Non li vedo da cinque anni" aggiungo. Louis mi stringe la mano e si gira per guardarmi negli occhi e baciarmi. "Vai tu" mormoro io, staccandomi a fatica. Lui si gira e inizia a parlare. "Mio padre ha fatto una figlia con mia madre, Georgia. Ha 28 anni ora e vive a New York, come tuo padre. Poi dopo, uhm...l'incidente-" fa in tempo a finire la parola che sbarra gli occhi e poi li chiude, iniziando a respirare affannosamente. Io mi preoccupo e mi alzo dal divano per sedermi e guardarlo: sta tremando e una lacrima sta scivolando lungo la sua guancia. "Lou?" lo scuoto piano "Lou, sono qui" dico "sono qui con te " ripeto "sono qui" e lo bacio piano. Lui all'inizio è scosso da brividi ma poi sembra rilassarsi. Quando ci stacchiamo, però, ha uno sguardo triste e mi spezza il cuore.
"Hai avuto un altro ricordo, Lou? Va tutto bene, è normale-" "Mi dispiace, Harreh. Mi dispiace di essere un peso...vorrei essere più bravo a controllare le mie reazioni, ma non ci riesco..." mormora lui mogio, mentre una seconda lacrima scivola fuori dalla palpebra. "Lou, ma cosa dici? E' normale reagire così, hai vissuto un episodio che la maggior parte delle persone non può nemmeno immaginare, me compreso...e io so che sei forte, perciò so che questa cosa è davvero difficile da superare...ma tu ce la farai e io starò con te" rispondo. "Non ti lascerò mai, Lou" mormoro, baciandolo ancora, e lui sembra calmarsi, appoggiando la sua fronte alla mia. "Gr-grazie, Hazzah. Un giorno-un giorno ti racconterò cosa ricordo, se vuoi. Credo che-credo che mi aiuterebbe ab-bastanza" dice, lasciandosi scappare un singhiozzo. Io lo abbraccio forte e lascio che si appoggi di nuovo a me. "Va tutto bene, Lou. Hai capito? Io sono con te, lo sarò sempre" gli sussurro nell'orecchio. Lui mi sorride timidamente e quel sorriso, anche se piccolo, è il motivo per cui faccio tutto questo. Io voglio vedere Louis felice. Come lui ha reso me felice, anzi, più che felice.
Lui continua a raccontare. "Mia mamma dopo ha sposato Mark, il mio patrigno, con cui ha fatto le mie sorelle. Charlotte, che ora ha 20 anni. Felicité, che ne ha 18. E le gemelle Daisy e Phoebe, che hanno 12 anni." "Come sono fatte?" chiedo. Perché già un Tomlinson è il ragazzo più bello che io abbia mai visto, quindi posso solo immaginare le sue sorelle. "Uhm...sono bionde, con gli occhi azzurri...Daisy e Phoebe sono assolutamente identiche...hanno preso i capelli biondi da Mark e gli occhi, come me, da nostra madre. Si chiama Johannah, a proposito" aggiunge. "Bello sapere il nome della mia futura suocera" mi lascio sfuggire. Lui ridacchia, ma arrossisce. Forse ho solo detto quello che entrambi stavamo pensando.

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ФанфикSia Louis che Harry sono fidanzati con una ragazza. Ma basterà a tenerli lontani? L:27 H:25 FF//AU//SMUT