Harry's POV

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"Non è che non me lo aspettassi. Voglio dire, a 27 anni è normale scopare con la tua fidanzata. Solo che...non so, avrei voluto sentirmi dire qualcosa come "ma no, a me piaci solo tu". Sognatore? Sì. Illuso? Probabile. Ma da Louis una cosa del genere mi farebbe scoppiare il cuore di felicità" scrivo a Liam. "Avevo bisogno di dirlo a qualcuno perché è più facile che ammetterlo con me stesso, ma la verità è questa: mi sono irrimediabilmente, follemente e totalmente innamorato di Louis Tomlinson" continuo, poi ripongo il cellulare e sospiro.

Ora sono seduto nella mia auto, nel buio, fuori dalla casa di Louis e Eleanor. Non so perché non me vado, voglio solo pensare e farlo sotto le stelle a meno di cento metri da lui mi fa stare bene. Sento uno sbattere di cancello e mi giro per vedere chi è e vedo Louis correre fuori, stravolto. Sembra stremato e distrutto e vorrei uscire dall'auto per abbracciarlo, ma non lo faccio. Rimango lì, nel buio. Poi Louis punta i suoi meravigliosi occhi blu su di me e spalanca la bocca, prima di venire titubante verso di me. Io metto le mani in grembo arrendendomi, prima o poi dovrò affrontarlo ed è meglio farlo adesso. Mi giro verso il ragazzo che è appena salito nella mia macchina e lo vedo con gli occhi bassi, alcune lacrime sulle sua guance, il corpo che trema. 

"Lou? Lou, che succede? Come faccio a restare arrabbiato con te se poi fai quella faccina?" chiedo, cercando di farlo ridere. Fallendo, ovviamente. Lui infatti mi guarda e poi, di punto in bianco, vedo che qualcosa esplode in lui. 

"Smettila di fare l'egoista! Smettila di pensare solo a te! Anche io esisto! Anche io sono una persona, ho dei sentimenti! Tutti intorno a me si comportano come se esistessi solo per aiutare, beh, non è così! Vaffanculo tutti, ho messo la felicità di Eleanor prima della mia, la tua prima della mia, quella dei miei amici prima della mia! Eppure, sono sempre l'amico che aiuta, non quello che, magari, ha bisogno di aiuto! Non mi capisce nessuno! Io-vorrei solo smettere di fingere che vada tutto bene, perché ho tenuto tutto dentro per troppo tempo, e ora basta!" mentre parlava ha gradualmente alzato la voce e termina gridando. 

Io rimango allibito. Io avevo dei dubbi quando mi ha raccontato la sua storia, ma ho pensato che, in fondo, magari era vero, magari sorrideva per davvero...E capisco benissimo come si sente. Capisco che quando si è tristi, la tristezza non sempre oscura tutto. Louis sta davvero bene con i suoi amici. Louis davvero non odia Eleanor. E, beh...Louis prova davvero qualcosa per me. Almeno spero.

"Mi-mi dispiace tanto, Lou. Non sapevo che stessi così male. Non sapevo che soffrissi così tanto. Ma se vuoi io-io posso cercare di aiutarti e-" smetto di parlare perché vedo che sta bevendo qualcosa e probabilmente ne ha già bevuto, perché vedo che ne manca già tanto e noto solo adesso le sue guance arrossate e le pupille dilatate che prima avevo attribuito alla rabbia. Gli strappo dalle mani la bottiglia ma è troppo tardi. "Lou, dove l'hai presa?" gli chiedo. E' una bottiglia di vodka e non so come ho fatto a non accorgermene prima. "Harreeeh" biascica "Harreeeh mi piasci un sacco" continua. Io alzo gli occhi al cielo e sospiro e lui fa una faccia adorabilmente triste, rovinata dagli occhi rossi e le occhiaie accentuate dall'alcool. "Io non ti piascio?" mormora, deluso. Io annuisco. "Lou, sì che mi piaci. Ora però vieni che ti riporto a casa, va bene, Lou? Lou-" Louis si sta avvicinando a me pericolosamente e cerco di fermarlo, ma lui mi bacia. Sa di alcool e il sapore del mio Louis è sparito. Almeno non mi sento in colpa a fermarlo. "Lou, smettila subito" dico con voce ferma. "Ma Harreeeh, se ti piascio allora mi vuoi" constata, certo della sua tesi. Avvampo. "Ce-certo che ti vo-glio, Lou. Ma non in queste condizioni, mi odieresti dopo" affermo. "Harreeeh, penso di amarti" dice e scoppia a ridere. "Io ti aaamo, Harreeeh" ripete. "Harreeeh, sai che il vodka è gay? Insomma, guardalo: è ovvio che non è eteeero" dice agitando la bottiglia di vodka ormai quasi vuota. Sospiro. "Sì, questa me la scrivo" mormoro. "Harreeeh, dai, fottimii" mi supplica con voce sensuale e mi devo stringere un polso per calmarmi. Faccio alcuni respiri profondi. "Louis-aspetta, hai un secondo nome?" "William Shakespeare" "Sì sì. Louis William Tomlinson, smettila subito. Esci dalla macchina e torna a casa, adesso" dico, cercando di mantenere la voce ferma ma non riuscendoci del tutto a causa della vicinanza di Louis. "No!" dice, imbronciandosi come un bimbo. "Perché non vuoi tornare a casa, Loully?" dico. Magari un nuovo soprannome lo convincerà. "Perché a casa c'é Eleanooor" risponde, come se fosse ovvio. "Eleanor è la tua fidanzata" dico. "Ma a me piascii tuu, Harrehh. Posso lasciare Eleanoor e stare con te?" chiede. Io scuoto la testa. "Non penso sia la cosa giusta da fare. E soprattutto, non è la cosa giusta da fare da ubriachi. Torna. A. Casa. Adesso." Lui fa per qualche secondo il labbruccio e poi scende di malavoglia. Lo accompagno dentro e lui si sorregge a me: è così tenero e indifeso. Voglio proteggerlo. 

Lo prendo in braccio e lui mette il viso tra le mie clavicole, chiudendo gli occhi. Potrei stare così per sempre. Poi però lo appoggio sul letto e lo copro e solo adesso mi accorgo di una cosa: Eleanor non c'è. Io non l'ho vista, ma probabilmente sarà uscita di casa. Magari hanno litigato e lei se n'è andata. Per sempre, sperabilmente, mi dico. No. Louis deve stare bene, è questo che conta.

Stanotte ho deciso che starò qui tutto il tempo, non lo lascerò mai da solo. 

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