Louis' POV

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Cazzo. Cazzo. Cazzo.

Liam e Zayn mi stanno facendo sentire a disagio. Sono due piccioncini, sembrano me ed Elly. Bleah. Non che io non ami le relazioni dolci, solo che...io e Harry siamo qui a guardarci come due idioti. Beh, io lo guardo. Lui guarda per terra. 

Ad un certo punto si mette una mano sulla bocca come se avesse appena visto o realizzato qualcosa di assurdo, e lo osservo. Al nostro primo incontro ero riuscito a leggerlo, quindi ora fisso i suoi occhioni verdi e spalancati, e lo leggo. Non può piacermi.

Non può piacermi. Chi? Perché non può? Magari non vuole...io? Io non posso piacergli? Quindi è in dubbio se gli piaccia io?

Cosa mi faccio questi film mentali a fare, mi dico. Mi illudo e basta. Penserà a Taylor, o a un'altra ragazza. Non mi ha detto che è gay, quindi non ho proprio speranza con lui. Perfetto.

Solo io sembro essere in grado di leggerlo, anche perché Liam e Zayn sono così concentrati l'uno sull'altro che non noterebbero un meteorite. Li invidio, davvero. Vorrei anche io essere guardato così. Una persona da guardare, tanto, ce l'ho già.

Esatto.

Mi piace Harry Styles. Lo sbruffone, ironico, indifferente, sempre perfetto, stiloso ragazzo, fidanzato con la migliore amica della mia ragazza.

Che allegro sabato sera.

Devo conoscerlo meglio. Devo capire perché, nonostante abbia il sole dentro, si ostina a tenerlo nascosto. Domani mattina troverò una scusa per tornare a casa con lui e gli chiederò tutto.

Intanto, rimarrò qui a guardarlo come un idiota.

Si comporta male con me, ogni volta che riesco a farlo aprire un attimo subito le nubi tornano e oscurano i raggi di sole, caldi e piacevoli. Ogni volta finisce con lui che fa il brusco e scappa, e io che divento freddo, una freddezza che non utilizzavo da anni.

Perché anche io ho dei segreti.

E domani scoprirò quelli di Harry. Non lo farò scappare da me, non di nuovo.

Torno a casa da solo, Liam, Zayn e Harry mi avevano anche invitato a mangiare una pizza con loro, ma ho detto loro che non ho fame e devo studiare. Li guardo andare via, Liam e Zayn che ridono, gli occhi che brillano, e Harry con le mani nelle maniche delle felpe, la testa abbassata, che rimane un po' indietro, gli occhi vuoti e spenti. Voglio accenderli, cazzo.

Vedo che messaggia al cellulare e un secondo dopo mi arriva una notifica. 

'Non ho davvero paura dei ragni'.

Io sospiro e lo guardo ancora, lui si gira, blu nel verde ancora una volta, poi gira di nuovo la testa e se ne va del tutto.

Il mio appartamento mi sembra così vuoto. Non è come se fossi abituato a starci con Harry, solo che tutto e tutti, senza il suo sole, mi sembrano vuoti e freddi e inutili. 

Perfino quando chiamano le mie sorelline allegre. Perfino quando, a notte fonda, mi chiama Zayn euforico. Perfino quando arriva la luna e le stelle brillano un po' meno del solito.

Perfino quando chiudo gli occhi, pensando al sole verde.

Mi sveglio abbastanza energico, mi vesto al volo ed esco subito. Non posso rimanere troppo qui dentro, o finirò per impazzire. Io odio il vuoto.

Infilo le cuffiette, faccio partire una canzone che mi fa sempre venire il magone, ma peggio di così non posso stare.

Woke up alone in this hotel room
Played with myself, where were you?
Fell back to sleep, I got drunk by noon
I've never felt less cool

We haven't spoke since you went away

Comfortable silence is so overrated
Why won't you ever be the first one to break?
Even the phone misses your call, by the way


Mi arriva un messaggio di Elly che mi avverte che l'uscita di oggi è cancellata e non so come sentirmi. Mi manca tanto, troppo. Ma non posso farci nulla. E' fidanzato, etero, e non vorrà mai avere a che fare con uno come me. E' questo il problema. Mi da sempre speranze, con i suoi messaggini, le sue occhiate, il suo farsi leggere del cazzo. Ora vado da lui e gliene dico quattro, e lo faccio solo per risolvere. Non per vederlo, assolutamente.

Dopo essere stato all'Uni, Louis, mi ricordo mentalmente. Già. Non posso saltare altri esami, ho promesso a mia mamma che ci avrei almeno provato.

Assisto alle lezioni e prendo anche appunti, tanto che una ragazza che è in tutti i miei corsi mi guarda come se avessi fatto qualcosa di assurdo. Esco dall'imponente edificio e mi incammino, con i lembi della giacca beige al vento e la sciarpa a righe rosse che mi sbatte piano sulla schiena, i capelli disordinati. Al diavolo. Quando arriverò da Harry mi sistemerò. 

Arrivo a casa sua e suono insistentemente, sperando di non trovare Taylor. La porta si apre e dei riccioli e un paio di occhi verdi ormai piacevolmente e dolorosamente familiari mi appaiono davanti. "Ciao Harreh" mormoro entrando senza chiedergli il permesso. Lui sembra confuso e mi lascia passare senza dire una parola. "Dobbiamo parlare" dico. Ho paura che mi interrompa perciò continuo senza lasciargli il tempo di replicare. "Devi smetterla di fare così e sai benissimo cosa intendo, di guardarmi in quel modo e scrivermi quei messaggi e poi stare con Taylor, non è giusto né nei miei né nei suoi confronti, per di più se sei etero non capisco perché tu lo faccia e se sei gay dovresti lasciare Taylor, so bene di non essere quello che può parlare, ma almeno io non sfotto Eleanor" mi complimento mentalmente per essermi ricordato di non usare il soprannome e prendo fiato. Lui non proferisce parola e lo guardo. "Beh?" dico. "Beh" ripete lui, piano "hai ragione" dice, e io pensavo sarebbe stato più difficile, ma poi aggiunge "ma non posso farci niente. Tu cosa vorresti che facessi? Io credo che-non lo so, ma ho paura, Lou. Tu no? Stiamo per mandare tutto a puttane...Non mi piace stare con Taylor, ma almeno è quello che la gente si aspetta da me, come si aspetta che tu stia con Eleanor. Mi dispiace se ti faccio stare male, ma come ho detto, non posso farci niente." Lo guardo. Farmi stare male? Beh, sì, ma allo stesso tempo...ogni mio sorriso è grazie a un suo sguardo, o a un suo pensiero, o a un suo gesto. "Tu mi fai stare più bene che male, Harreh" mormoro. Lui si avvicina. Io arrossisco, ma mi rendo conto che lo desidero da così tanto tempo...

Si avvicina ancora, mi prende il viso tra le mani e io mi alzo in punta di piedi per allineare il mio volto al suo. Lui si sporge in avanti e mi bacia. Le sue labbra si incastrano con le mie come se non avessero fatto altro nella vita, come un puzzle finalmente finito, come due metà finalmente riunite. Gli mordo piano il labbro superiore e lo sento sospirare nella mia bocca, siamo entrambi pieni di brividi. Metto una mano sul suo viso e una tra i suoi capelli, cercando di avvicinarlo ancora a me, e lui una la posiziona sul mio fianco, sfiorando il lembo di pelle nuda dovuto alla mia felpa che si è alzata. Sospiro nella sua bocca quando la sua lingua chiede il permesso di entrare, e gemiamo insieme quando finalmente le nostre lingue si intrecciano. Il mio respiro si fa più veloce e il suo con il mio, mi solleva e io gli metto le gambe attorno ai fianchi, facendo scontrare i nostri bacini e provocando a entrambi una serie di fremiti. Mi spinge verso il muro e intreccia una mano con la mia appoggiandola sulla parete dietro di me e iniziamo a sospirare, gemere e fremere allo stesso tempo, insieme, sincronizzati. Poi gli metto una mano sul petto per allontanarlo. Lui espira e si stacca, io scendo dal suo corpo e calmo il respiro. Tolgo le mani da lui, lasciando andare la sua mano che fino a un secondo fa era intrecciata con la mia. Per alcuni secondi, nessuno di noi parla, ci guardiamo solamente.

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