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Louis' POV

Passiamo tutto il pomeriggio così, a parlare di noi, a farci le coccole e a baciarci. E' il pomeriggio più bello della mia vita.

"E dire che sabato scorso mi sono reso conto che mi piaci" mormora ad un certo punto. "E' vero...anche io" aggiungo, arrossendo timidamente. Lui si avvicina piano, esitante, ma io sporgo la testa in avanti e le nostre labbra si incontrano. "Abbiamo ancora un giorno di tutto questo" mormora contro le mie labbra, facendomi sorridere. "Lo so" annuisco, e lui approfondisce il bacio, facendo danzare le nostre lingue, mordendomi il labbro inferiore e provocandomi una serie di fremiti per tutto il corpo. Harry sospira nella mia bocca quando anche io prendo tra i denti, timidamente, il suo labbro superiore. E continuiamo a baciarci per quelle che potrebbero essere secondi, minuti o ore.

"Che pizza ti piace?" gli chiedo quella sera, al telefono con la pizzeria. "Con l'ananas" risponde piano, e scoppia a ridere alla mia smorfia disgustata. "No, mi rifiuto. Sì, mi scusi, no, ha detto margherita, sì, e per me una con le olive...grazie mille, per le 7 sarebbe perfetto" concludo la conversazione e vedo che Harry mi sta guardando imbronciato. Scoppio a ridere e lo raggiungo dall'altra parte della cucina, cerco di baciarlo ma lui gira il viso e allora lo prendo delicatamente con due dita. "Che c'é Harreh? A parte l'ananas, certo" chiedo, trattenendo una risata. "A parte l'ananas?" ripete, oltraggiato. "L'ananas è un ingrediente fondamentale della pizza!" afferma, e io storco il naso, tirando fuori la lingua. "Vorrei essere arrabbiato con te, ma sei troppo carino quando fai così" mormora, sorridendo. Io arrossisco. "Così come, Haz-" Harry mi interrompe e mi bacia. Io salgo in punta di piedi e lui posiziona le mani sulla mia vita, facendomi rabbrividire perché ho la pelle scoperta in quel punto. "Così" risponde contro le mie labbra. 

Finita la pizza, a cui abbiamo aggiunto dell'ananas preso dal frigorifero dei ragazzi, siamo seduti sul morbido tappeto del soggiorno, con le schiene appoggiate al divano. "Harreh" mormoro, improvvisamente serio "Harreh, ma noi stiamo insieme? Intendo, uhm...come...come fidanzati" continuo. Harry arrossisce e balbetta, improvvisamente imbarazzato, "Uhm. No-non lo so, Lou...tu vorresti?" "E tu vorresti?" "Te l'ho chiesto prima io" Ci rendiamo conto entrambi che continuando così non arriveremo da nessuna parte, perciò mormoro, e lui nel mio stesso momento, "sì". Mai parola così semplice fu più bella.

I suoi occhi si aprono un po' di più e acquistano lucentezza, e le guance si arrossano. "Vuoi stare con me, Lou?" chiede. Io annuisco. "Sì, sì voglio stare con te, Hazzah" rispondo subito. Mi prende la mano e intreccia le nostre dita, con la stessa delicatezza di un bimbo. Poi porta le nostre mani sul suo petto, e dice una frase che mi lascia senza fiato. "Lou, tu sei parte del mio cuore."

Abbiamo iniziato a baciarci quasi senza rendercene conto, con foga, tra respiri spezzati e frettolosi, con la stessa goffaggine dei bambini e lo stesso desiderio di due amanti, e magari siamo proprio così noi. Semplicemente innamorati. E quando poco dopo ci ritroviamo a fare l'amore, nessuno di noi sa come siamo arrivati fin lì, ma entrambi sappiamo che è proprio ciò che vogliamo. 

La mattina dopo mi sveglio e, visto che Harry dorme sempre fino a tardi, mi alzo per fare la colazione. Spero di riuscire a fare qualcosa, anche se ne dubito. Preparo alcuni pancakes e dopo averne bruciati tre, riesco a farne venire bene due. Una colazione un po' scarna, ma pur sempre una colazione. Torno a letto e mi stendo di fianco a Harry, osservandolo. Ad un certo punto strizza le palpebre e le sue mani, stese sul cuscino, si muovono impercettibilmente. I suoi riccioli ondeggiano per un secondo, prima che lui apra piano le labbra e poi gli occhi, di scatto. Ed eccomi di nuovo perso in quegli specchi verdi. Rimaniamo così, verde nel blu, blu nel verde, per minuti interi, prima che lui sorrida. Sfioro piano con l'indice la sua fossetta sinistra e lui sorride ancora di più, facendo affondare nella sua pelle il mio polpastrello. "Ho fatto i pancakes" mormoro, sorridendo. Lui alza un sopracciglio. "Non ne hai bruciati?" "Solo tre" ammetto e lui ride piano. "Apprezzo lo sforzo" dice e gli faccio una linguaccia, prima di prenderlo in braccio senza preavviso e, ignorando le sue proteste, baciarlo. Anche se è più alto di me, è comunque leggerissimo. Lo porto in cucina, sedendomi e facendolo sedere su di me in modo da avere i visi allineati. "Ho in mente di fare una cosa con te" dico. Prendo gli sciroppi ai vari gusti e ne metto un po' di ognuno nei nostri piatti. Poi prendo con la forchetta un morso di pancake e lo intingo nello sciroppo rosso. Lo metto in bocca e poi bacio Harry, che all'inizio rimane sorpreso ma poi si lascia confondere dalla miriade di sensazioni che, come sta succedendo a me, hanno invaso il suo corpo. "Ciliegia" dice senza esitare. Io prendo un altro pezzo di pancake e lo riempio di sciroppo blu, masticandolo piano per riempirmi la bocca di sapore, e poi Harry mi bacia. "Mirtillo" afferma. Poi si gira e intinge un pezzo di pancake in uno sciroppo che non vedo, lo mette in bocca e io gli prendo i polsi per girarlo verso di me e baciarlo. Lo assaporo e quasi immediatamente sento un gusto dolcissimo in bocca e chiudo gli occhi. "Fragola" constato, e lui annuisce. Dopo che ho indovinato banana e cocco e lui il cioccolato, sparecchiamo e andiamo a prepararci.

Mi infilo un paio di jeans chiari con una felpa verde scuro e passo dal bagno per specchiarmi, trovandoci un Harry senza maglietta. Rimango ad ammirare il suo fisico candido e perfetto e poi lo abbraccio da dietro. "Domani tutto questo finirà" gli sussurro in un orecchio, facendolo trasalire perché non sapeva fossi lì. "Solo finché non scopriamo la verità" replica, poi si gira, mi bacia e mi manda fuori per prepararsi. "Non è che non ti ho mai visto senza vestiti" urlo da fuori. "Voglio che sia una sorpresa" risponde lui, e io sbuffo. Odio le sorprese. Ma d'altronde, amo Harry. Sarà un bel contrasto di opinioni.