Capitolo 30

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LUCAS'POV

«Lu! Lu!» mi sveglio sentendo un  sussurro fastidioso vicino al mio orecchio e qualcuno scuotermi per la spalla.

Di malavoglia sollevo le palpebre, che fanno resistenza per il troppo sonno.

Quando finalmente riesco ad aprirle mi ritrovo davanti una figura che in poco metto a fuoco: Nick.

«Dimmi che è qualcosa di importante o ti taglio la lingua e le mani!» lo minaccio con la voce ancora corrotta dal sonno.

«Devi scendere» si limita a dire alzando gli occhi al cielo.

Nessuno meglio di lui sa come sono se svegliato all'improvviso, e questo perché  per qualche arcaica ragione Alex e Paul mandano sempre lui a fare il lavoro sporco.

Ma ormai è troppo abituato alle mie reazioni per non sentirsi tranquillo.

Ed io di certo non posso iniziare una discussione.

«Ma perché?» chiedo confuso scoccando un'occhiata rapida alla sveglia digitale lilla e viola sul comodino che segna le quattro del mattino.

Lentamente mi metto seduto, capendo che non otterrò risposte fin quando non farò un primo passo.

Mi steopiccio gli occhi, ancora assonnato e rivolgo l'attenzione alla biondina che dorme beatamente al mio fianco, abbracciata al cuscino piuttosto che a me.

«Si può sapere che vuoi a quest'ora?» domando nuovamente aspettandomi una giustificazione valida per non aprire la finestra e buttarlo di sotto.

«Black ti aspetta di sotto» si decide infine a rivelare.

Quasi non mi strozzo con la mia stessa saliva sentendo quel nome.

«Voleva salire e parlare in camera tua, ma sono riuscito a bloccarlo, per fortuna» spiega in breve mentre mi tira fuori dal letto per un braccio.

Sbuffo sonoramente e controllo un'ultima volta che Lara dorma ancora prima di uscire dalla camera seguito da Nick che accosta la porta alle sue spalle.

Mi precipito giù dalle scale, stando il più attenti possibile prima di ruzzolare e rompermi qualcosa.

Con tutto quello che sta succedendo non posso rischiare!

Quando arrivo giù ritrovo il famigerato William Black, comodamente seduto sul divano in pelle.

L'uomo sui 40 anni, dai capelli biondi e lisci si versa in un bicchiere del cognac, e in un attimo lo butta giù tutto d'un fiato.

«Black!» esclamo a mo' di saluto, felice di rivederlo dopo tanto.

In risposta si alza e si dirige verso di me con la sua solita andatura sicura e intimidatoria.

Mi riserva un abbraccio, con tanto di pacche sulle spalle, proprio come un padre farebbe col figlio.

E in fondo lui per me è stato il mio secondo padre, esattamente come aveva pianificato mio padre quando ha deciso che sarebbe stato lui il mio padrino.

«È di sopra?» chiede con gli occhi sprizzanti di gioia.

In risposta annuisco, sentendomi un po' colpevole per la relazione che ho intrapreso con Lara solo ieri pomeriggio.

«Come mai da queste parti?» cambio discorso, sedendomi sul divano con lui al mio fianco.

«Io andrei a dormire se non vi dispiace» sbuffa Nick con le braccia incrociate al petto vedendo che non lo stavamo nemmeno calcolando.

Sorrido perfido in sua direzione.

«Ah, ora si chiama dormire? Beh, spero domani tu riesca a raggiungerci con le tue gambe a colazione» lo prendo in giro, ancora infastidito per il risveglio brusco di pochi minuti fa.

Un Mese Per Perdere La Testa (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora