Capitolo 21

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LUCAS'POV

Mai mi sarei potuto aspettare un gesto simile da parte mia!

Lucas Carter che fa il pappamolle, mettendosi pure a piangere come un bambino privato dei dolciumi.

È lei...
Mi sta facendo ammattire tutto d'un colpo.

Scuoto la testa tornando a guardare davanti a me, il silenzio ci avvolge, a quanto pare anche Lara è rinchiusa fra i suoi pensieri.

Ci dirigiamo così, senza una sola parola, a passo spedito verso il parcheggio.

Volevo svagare un po', lasciare per un solo pomeriggio i pensieri da parte e mi sono ritrovato a confessare il mio passato, a raccontare la sera che mi ha stravolto, il momento che mi ha cambiato la vita, l'istante che ha plasmato, col tempo ed il suo ricordo assillante, il me di ora.

Continuo a camminare calpestando ormai il cemento, non vedendo l'ora di tornare in quella stanza, farmi una doccia e buttarmi a letto.

I piani però cambiano rapidamente quando vedo qualcuno correre da una parte all'altra del parcheggio, in cui purtroppo siamo arrivati.

A quello spostamento mi fermo bruscamente, percependo, come un segugio farebbe con la preda, il pericolo imminente.

Vedo come il tizio si sia unito ad un gruppetto appostato vicino all'auto di Paul.

Noto subito i loro abiti, neri come il mio umore da quando li ho visti!

Mai un giorno che me ne vada bene una.

Con la mano libera mi sfioro la cintura, dove c'è, incastrata, la mia pistola, già pronto a tirarla fuori e velocizzare la situazione quando mi ricordo che non sono solo.

Lo sguardo corre alla biondina, che mi stringe la mano fissando uno dei ragazzi del gruppo venire nella nostra direzione con passo lento e sicuro.

Estrae una pistola e la punta subito verso di me.

Crede di farmi paura?!
Sa chi cazzo ha davanti?

Senza aspettare oltre estraggo la mia pistola, mentre con l'altra mano spingo Lara dietro di me.

Non devono manco vederla questi coglioni!

Il tipo in nero si ferma a pochi metri da me e ghignando inizia a scuotere in aria la pistola aprendo bocca per sprecare fiato.

«Carter, che piacere rivederti» dice nel mentre io mi chiedo chi diamine sia o quando lo abbia visto.

«Che cazzo vuoi?» domando alquanto irritato dal suo sguardo interessato che ricade sulla bionda.

La spingo ancora più dietro di me, impedendo al coglione di continuare a godere della sua vista e gli lancio un'occhiata che se potesse incenerirlo, lui sarebbe già polvere.

«Io? Io nulla» afferma alzando le mani al cielo e facendo spallucce.

«Ma il capo vuole lei» asserisce facendo un cenno con la testa verso Lara. «Se ce la dai subito ti risparmieremo» minaccia pure la sottospecie di umano uscito male!

Come se potesse farmi paura questo cadavere ambulante!

«Oppure cosa? Viene lui di persona?» lo schernisco tirando fuori il mio miglior ghigno, nel mentre non posso che desiderare di essere lontano da qui.

Il tirapiedi toglie la sicura alla pistola e torna a puntarla in mia direzione.

Mi trattengo a stento dalle risate vedendo la sua mira che non mi colpirebbe nemmeno l'asfalto che mi circonda per quanto storta sia la presa che ha.

Un Mese Per Perdere La Testa (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora