Capitolo 41

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LARA'S POV

Infastidita dalla luce del sole che, filtrando dalle tende, colpisce i miei poveri occhi ancora chiusi, mi sveglio.

Mugugno rigirandomi fra le coperte calde, nascondendo il viso nel cuscino.

Ispiro il profumo di Lucas, ma quando allungo una mano nella parte del letto su cui dorme lui non lo trovo.

Stranita, socchiudo gli occhi a fatica, confermando la sua assenza.

Mi metto a sedere, tenendo le gambe ancora circondate dal dolce tepore che regalano le coperte invernali di un lilla tenue. Stropiccio gli occhi con le mani strette a pugno e poi cerco dentro di me tutto il coraggio che ho per potermi alzare e andare a controllare dove sia finito quel moro.

Una volta scesa dal letto mi dirigo in bagno per lavarmi i denti e rendere un minimo presentabile il mio aspetto.

Dò una ravvivata ai miei capelli, sistemandoli con le mani poi, sostenendo un passo degno del miglior zombie di the walking dead, vado nella cabina armadio.

Mi trovo a sorridere vedendo al suo intero molti capi di Luke che, accostati ai miei, fanno proprio un bel contrasto. I miei colori contro i suoi, dal rosso, al verde, al blu, ciano, qualcosa di magenta o di lilla; poi la sfilza di vestiti neri o al massimo blu oltremare appartenenti al moro.

Decido di mettere dei semplici leggins e una felpa over-size grigio chiaro.
Infine mi decido ad uscire dalla camera e scendere le scale con la consapevolezza che se non è nell'open-space sarà in palestra.

Lo spettacolo che mi ritrovo davanti è qualcosa da mozzare il fiato in gola.
Il mio adorabile moro che prepara la colazione.

Gli occhi a cuoricino spariscono dal mio viso non appena mi balena in testa il fatto che dovrò mangiare ciò che sta cucinando e l'ultima volta non è che fosse andata tanto bene.

Mi avvicino di soppiatto alla sua figura e una volta arrivata dietro di lui lo abbraccio, poggiando la fronte sulla sua schiena.

«Buongiorno» sussurro.
In tutta risposta mi toglie le mani dalla sua vita, sciogliendo così l'abbraccio.

Si volta al fine di poterci trovare uno difronte l'altra, punta i suoi meravigliosi lapislazzuli sui miei smeraldi lasciandomi senza parole per quanto sembrino profondi.

«Questo non era un buongiorno» soffia con voce bassa e roca sulle mie labbra. .

Sulla mia bocca si increspa un sorriso una volta capito dove vuole arrivare e senza troppe cerimonie poso le mie labbra sulle sue.

Mi godo a pieno questo momento consapevole che da domani dovrò accontentarmi solo di uno stupido messaggio del buongiorno o della buonanotte per la maggior parte delle volte.
Mi stacco da lui dopo non poco tempo, ormai rimasta senza fiato.

«Luke...»inizio a dire quando evitando di esultare del fatto che non dovrò mangiare ciò che ha cucinato.

Non l'avrei comunque fatto, ma almeno non lo dovrò dire chiaramente che non voglio morire a sedicianni anni per "avvelenamento da colazione".

«Che c'è?» mi chiede come se fosse tutto normale e non stesse per scoppiare un incendio in cucina.

«Mi sa che la tua colazione è andata in fumo» ridacchio per la mia pessima battuta mentre lui mi guarda con la fronte corrugata.

Un Mese Per Perdere La Testa (Mafia Romance)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora