Capitolo 25

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L'elicottero era in attesa per poter partire e portarli al laboratorio, Nicholas, James, Charlotte e George salirono a bordo quando furono a quota arrivò un messaggio di allarme da Sia.

"Allarme missili stinger in avvicinamento, impatto tra quindici secondi. Quattordici, tredici, dodici..."

Nicholas alzò lo scudo tartaruga per proteggere tutto l'elicottero.

<<Nicholas che succede?>> Chiese Charlotte in apprensione.

<<Missili in avvicinamento.>>

Il missile impattò contro la barriera, l'esplosione attirò l'attenzione di tutti i militari che uscirono a vedere cosa fosse successo.

Al primo missile ne seguirono altri due da due differenti direzioni, impattarono contro la barriera ad un secondo dal primo missile.

<<Qui elicottero Alpha 32879 siamo interi i tenenti hanno alzato degli scudi a protezione.>>

<<Elicottero Alpha 32879 allontanarsi, ripeto allontanarsi dalla base immediatamente, seguire protocollo Theta 54.>>

<<Ricevuto.>>

L'elicottero partì alla massima velocità consentita in direzione opposta al laboratorio, quando avrebbe raggiunto una distanza di sicurezza avrebbe cambiato rotta verso il laboratorio che era segreto e così doveva rimanere.

Charlotte e James erano scossi dall'accaduto ma vicino a Nicholas che sembrava sapere sempre cosa fare si sentivano al sicuro. George c'era un po' abituato ma era scosso anche lui.

L'elicottero fece una deviazione di un'ora, e per tornare indietro cambiando di continuo direzione per non essere intercettato ci mise quattro ore ad arrivare al laboratorio e il serbatoio della benzina era in riserva.

<<Benvenuti tenenti, sono il colonnello William Hill e sono a capo di questo laboratorio di ricerca, vi accompagno al distretto di ingegneria, prego da questa parte. Siamo stati informati dell'incidente che avete avuto alla partenza, vi assegneremo delle camere, rimarrete qui per la notte e ripartirete domani sera dopo cena.>>

Il colonnello gli fece fare il giro del laboratorio di ingegneria, gli mostrò il magazzino con i reperti di progetti iniziati e non finiti, molti erano ricoperti di polvere e altri protetti da teli che ne nascondevano l'aspetto rendendo impossibile determinare di cosa si trattasse.

<<Da questa parte ci sono i vostri uffici, fuori dalla porta troverete il vostro nome, vi sono stati assegnati ieri spero siano di vostro gradimento. Per poter stare nel laboratorio invece dovrete indossare dei camici e delle cuffie per le scarpe e per i capelli, ci sono gli spogliatoi da questa parte con armadi per il vestiario, prendete un armadio vuoto a testa e scrivete il vostro nome sulla targhetta. Mi dicono che dovete portare sempre un'arma con voi ma non ve le vedo addosso.>>

<<Colonello, siamo stati reclutati solo oggi e non abbiamo avuto il tempo di passare in armeria.>> Rispose James al dubbio del colonnello.

<<Capisco. Bene vi ho fatto fare il giro di tutto il laboratorio di ingegneria, da questa parte ci sono le vostre stanze, sono un po' piccole alcuni dicono claustrofobiche ma dobbiamo accontentarci.>>

Nicholas diede uno sguardo alla sua stanza ed era grande appena per contenere un letto ad una piazza e un armadietto come quello negli spogliatoi.

<<È ora di cena andiamo a mangiare.>> Disse infine il colonnello portandoli in sala mensa.

Il cibo non era variegato come quello della sala mensa degli ufficiali in caserma, ma era accettabile.

Qui nel laboratorio non vigevano le ferree regole militari, non c'era un coprifuoco perché spesso i tecnici di laboratorio dovevano lavorare anche di notte come controllare le procedure di elaborazione dei computer... etc. Anche il colonnello mentre parlava con loro e gli faceva vedere dove avrebbero lavorato usava un linguaggio formale e non militare.

Nicholas, George, Charlotte e James poterono rimanere a parlare dopo cena e trattenersi su uno dei tavoli della mensa, alle dieci decisero di andare a dormire.

La mattina dopo colazione, iniziarono a vedere l'elenco dei progetti iniziati e non terminati e quello delle richieste dell'esercito. Charlotte trovò in quest'ultimo elenco la richiesta di elaborare un tessuto simile al kevlar ma resistente ai colpi di coltello e più fino in modo da permettere di costruire giubbotti antiproiettile più leggeri e meno ingombranti.

<<Vi ricordate il materiale delle vele che abbiamo brevettato, può essere usato per fare vestiti, naturalmente non è necessario che sia fino come un'ala di cicala in questa occasione, per il resto risponde a tutti i requisiti.>> Spiegò Charlotte la sua idea al gruppo.

<<Andiamo a fare rapporto al supervisore. Questa volta guadagneremo un bel po' dal nostro brevetto.>> Disse George. <<Dal momento che abbiamo iniziato a lavorare per l'esercito i futuri brevetti saranno di loro proprietà, quindi sfruttiamo al meglio quelli che abbiamo fatto prima.>>

Il gruppo andò a fare rapporto al colonnello parlandogli del tessuto da loro inventato.

<<Dovremo sperimentare un po' con questo nuovo materiale e fare un contratto in esclusiva di almeno dieci anni a favore dell'esercito. Ma se è come dite possiamo costruire magliette e canottiere e indumenti intimi con questo tessuto. Per i giubbotti antiproiettile dovranno essere comunque imbottiti perché una pallottola che arriva a grande velocità può comunque spezzare un osso o una costola o danneggiare un organo interno all'impatto anche se non perfora la pelle. Ma saranno comunque più leggeri di quelli che c'erano prima. Bene se non c'è altro potete andare.>>

I ragazzi tornarono in laboratorio a vagliare i lavori da selezionare.

<<Guardate,>> disse James <<questo se fosse stato realizzato ci avrebbe risparmiato uno spavento ieri pomeriggio.>>

<<Che cosa è?>> Chiese Nicholas.

<<La richiesta dell'esercito di uno scudo difensivo contro gli attacchi terra area per proteggere obbiettivi sensibili come aerei passeggeri. Che ne dite di scegliere questo progetto?>>

<<Per me va bene.>>

<<Si facciamolo.>>

<<Vada per lo scudo protettivo. Che poi può avere applicazioni più vaste.>>

I ragazzi si divisero il lavoro, prima di tutto creare un generatore di campo a particelle magiche che catturasse l'energia magica dall'etere, quindi le particelle, e poi creare un dispositivo che le riordinasse a formare una barriera tutto intorno all'obbiettivo da proteggere. James e George lavorarono al dispositivo di induzione delle particelle ad aggregarsi per formare una barriera. George pensò a realizzare una specie di proiettore olografico 3D che invece di proiettare la luce avrebbe proiettato le particelle di energia magica ma prima dovevano dargli una carica elettrica.

Una volta deciso tutto, mandarono una email al colonnello per informarlo su quale progetto avrebbero lavorato e come si erano divisi gli incarichi.

I ragazzi iniziarono a lavorare su computer del laboratorio per creare il disegno del progetto in 3D.

All'ora di pranzo si dimenticarono di andare a mangiare e il colonnello mandò qualcuno a portagli delle tagliatelle in brodo e dell'acqua.

Lavorarono tutto il pomeriggio senza sosta, alle diciannove vennero a chiamarli, dovevano cambiarsi e andare a cena poi partire con l'elicottero.

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