Capitolo 25 -Hesitations-

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Capitolo 25: Esitare

 

**Louis’ POV**

 

Rimanemmo seduti lì ancora per un po’, parlando di altri momenti che avevano la necessità di essere chiariti. Come la volta in cui ero andato in panetteria con Daisy e Phoebe, e Harry mi aveva attaccato senza motivo. Mi disse che era dovuto alla rabbia, che lo aveva infastidito che lo avessi chiamato perfettino quando lui non si vedeva affatto in quel modo.

Io lo pensavo comunque. Non allo stesso modo in cui l’avevo pensato quel giorno, ma in un modo più…romantico? Per me Harry era la cosa più vicina alla perfezione. E lo credevo davvero.

Continuammo a parlare e quando arrivammo al perché lo avessi umiliato di fronte a tutti quegli studenti, gli dissi la verità. Gli raccontai di come avessi avuto paura di essere rifiutato e rendermi ridicolo di fronte a quelle persone. Ero così in collera con me stesso per avergli fatto una cosa del genere. Invece di prendermi le mie responsabilità, lo avevo imbarazzato, il che era senz’altro peggiore.

Harry mi capì, in un certo senso. Mi disse che era quello che aveva pensato anche lui, ma che non aveva capito il perché avessi dovuto gridarlo così che tutta la scuola avesse sentito. Non lo sapevo neanche io e questo non faceva che farmi sentire ancora più in colpa e arrabbiato con me stesso si quanto già non ero, il che in realtà lo meritavo.

La domanda successiva mi prese in contropiede. «Perché hai baciato tutte quelle ragazze? Prima Laura, poi Eleanor e per ultima Sarah.»

Mi passai una mano sulla nuca, spostando lo sguardo ovunque tranne che su di lui. «Um, ti ricordi come ero prima…prima che iniziassi a provare qualcosa per te?»

Spalancò la bocca, mordendosi il labbro inferiore. «Quindi, um, le hai baciate per divertimento?» chiese goffamente, sembrando non apprezzare per niente l’argomento. Lo capivo.

Scossi la testa con vigore. «No, dio no. Le ho baciate solo per mantenere la mia reputazione. Ha sempre ruotato tutto attorno a quella. Iniziò tutto qualche anno fa, quando il mio patrigno morì» spiegai, facendo una smorfia. Era un argomento delicato.

Harry sollevo una mano per fermarmi e immediatamente gli ubbidii, curioso su cosa avesse da dire.

«Non devi parlarmene, Louis. Posso percepire che è un argomento delicato per te» disse, stringendo la mano che era nella sua.

Gli sorrisi debolmente, scuotendo la testa. «Va bene, è successo molto tempo fa» gli assicurai, anche se io stesso non ero sicuro di stare bene.

Non era stata la morte di Mark a farmi sentire in quel modo, ma le conseguenze che aveva portato con sé. Il rifiuto di mia madre di muoversi e il fatto che avessi dovuto crescere prima ancora di compiere quindici anni. Quando guardavo al passato mi rendevo conto quanto in realtà fosse stato duro per me, badare alle mie sorelle e tutto il resto. Ma sapevo anche che avrei potuto gestirlo in modo migliore. Invece di riempirmi di piercing e tatuaggi, e andare a letto con qualsiasi ragazza, avrei potuto essere più presente per loro. Si meritavano lo stesso trattamento che avevo ricevuto io da mia madre.

Gli raccontai tutto, dal giorno dell’incidente di Mark a quando mia madre si era risvegliata dalla sua trance pochi giorni prima. Ascoltò attentamente tutto il tempo, massaggiandomi la coscia per farmi sentire la sua presenza quando gli raccontavo cose più dolorose. Quello non fece altro che farmelo amare ancora di più. Queste piccole cose, affettuose, erano così dolci e mi facevano esplodere il cuore nel petto in un modo che non avevo mai sperimentato prima.

The Kiss [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora