CHAPTER TWENTY-ONE

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Jess.

Io e Summer siamo sole in camera, mangiamo e guardiamo la tv, quando chiama mia madre. Oh Dio, che stronza perché non l'ho chiamata in questi giorni? Ci siamo scambiate solo degli sms.
<<Jess sono la mamma come stai?>> sento la sua voce stanca.

<<Bene mamma, scusami sono stata una stronza non ti ho proprio chiamata, ti ho solo inviato messaggini del cazzo.>>

<<Amore mio non dire parolacce e poi non preoccuparti, non vorrei dirtelo per non farti preoccupare, ti ricordi quando ti dissi che nonno Silvio non stava tanto bene? Sta peggiorando.>> ecco a cosa è dovuta la sua voce, non posso crederci, non può stare male mentre io sono lontana.

<<Mamma ma cosa dici, Nonno Silvio?>> No, il mio nonno Silvio non sta bene e io mi sto divertendo. Non posso fargli questo, devo tornare.

<<Mamma prendo il primo aereo e torno subito!>> dico alzandomi dal letto con il cellulare all'orecchio e reggendolo con la spalla inizio a prendere una sigaretta, devo fumare e trovare un volo. Devo tornare in Italia, fanculo vacanza, Londra ci rivedremo.

<<No Jess rimani li, sapevo che non dovevo dirtelo, sapevo che reagivi così.>> dice, sento che la sua voce è spezzata dalle lacrime.

<<Mamma non dirlo nemmeno per scherzo, prendo il primo aereo per l'Italia e torno.>> dico accendendo la sigaretta.

<<Okay, stai attenta, ci vediamo qui.>> non replica, sa che non posso rimanere a Londra e lasciarle affrontare tutto da sola.

<<Okay mamma, ci vediamo a casa>>

Riattacco e comincio a fumare senza sentire il sapore della sigaretta, nemmeno le mie Marlboro riescono a calmarmi. Non posso piangere, devo essere forte come nonno mi ha sempre insegnato! Butto la sigaretta ed entro iniziando a mettere tutto nelle valigie a casaccio.

<<Jess cosa succede? Cosa ti ha detto tua madre?>> dice Summer seguendomi per la stanza non riuscendo a capire cosa sto facendo.

<<Summer, devo tornare subito in Italia, mio nonno sta male e io non posso rimare qui. Al solo pensiero che...>> non riusco nemmeno a finire la frase, non voglio pensarci.

<<Dai Jess non ti preoccupare vengo io con te in Italia, si aggiusterà tutto!>> dice Sum abbracciandomi, ma cosa dice? Non torna con me, io vado da sola.

<<Grazie Summer ma non puoi tornare con me, non posso interrompere il tuo sogno.>> dico prendendole le spalle.

<<Non dire stronzate, per favore Jess, io vengo con te.>> si stacca da me e inizia a prendere le sue cose.

Cerco ancora di insistere ma lei mi zittisce così mi arrendo, è testarda quasi quanto me.

Chiediamo alla reception se possiamo ordinare due biglietti per l'Italia e nel giro di pochi minuti ci dicono che l'aereo partirà fra 5 ore, quindi dobbiamo essere veloci.

Prendiamo le valige e paghiamo la nostra camera, corriamo verso il taxi che abbiamo chiamato poco prima e ci dirigiamo all'eroporto

<<Summer chiama le ragazze, digli tutto mentre io chiamo Louis.>> dico portando giù la mia valigia e pagando il tassista. Io e Sum con il cellulare alla mano avvisiamo gli altri, non posso andare via senza avvertire Louis e le ragazze.

Digito il suo numero e subito sento la sua voce, mi mancherà.

<< Ehi Tomlinson, sto tornando a casa. Ti spiego tutto appena atterro, nei minimi dettagli.>> dico velocemente, noto Summer vicino a me ed entriamo in aeroporto.

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