Clyde's pov
Mi rimangio ogni volta che ho detto che Paris sembra dolce e innocente. Non ha nulla di innocente mentre balla con delle sue amiche, soprattutto con quella divisa corta. «Dovresti ringraziare che non c'è Liam. Per come la stai guardando, ti avrebbe spaccato la faccia.» Darren mi porge una birra, che accetto volentieri. Mi vorrei spaccare la faccia da solo, in realtà. I miei pensieri impuri in questo momento stanno davvero prendendo il volo.
«Come diavolo fai ad essergli amico da anni e non averci mai pensato?» Gli chiedo, accettando la birra e bevendone un sorso. Teoricamente loro sono minorenni e non dovrebbero esserci alcolici qui, ma di fatto ci sono. E in questo momento non mi dispiace neanche. Ne approfitto anche per scoprire se tra Paris e Darren ci sia qualcosa, o se lui è interessato a lei. Ammetto di essermi ingelosito quando lui è andato a darle il buona fortuna prima della partita e poi è tornato sorridendo, e anche come scherzano e si abbracciano sempre.
«Amico, è come se fosse la mia sorellina. È vero, è molto attraente, ma non riuscirei mai a vederla in quel modo. Invece, volevo chiederti, state ufficialmente insieme? Vi comportate proprio come una coppia, solo che non vi baciate in pubblico.» Ecco, questa è la domanda che temevo. Devo ancora trovare un modo carino per chiederlo a Paris, per finire di conquistarle il cuore e riuscire bene in questa missione. Ma dopo oggi credo che tra me e la figlia di Adam andrà bene, e che tra poco si fiderà ciecamente di me.
«Non proprio.» Non ho neanche idea, in realtà, di cosa siamo, né di che cosa vorrebbe Paris. Io devo stare con lei, per la missione. Ma una parte di me vuole stare con lei perché è lei e basta. «Ci stiamo frequentando, però vorrei chiederglielo.» Magari dovrei trovare un modo simpatico, tipo citando la matematica, dal momento che le piace così tanto. O forse no.
Darren mi lascia una pacca sulla spalla. «Ti dirà di sì, Blake, si vede che vi piacete. Magari dovresti andare da lei, adesso.» Aggiunge, quando Paris si gira a vedere dove siamo e alza una mano in segno di saluto. In realtà non abbiamo parlato molto, abbiamo vinto e dall'euforia ci siamo abbracciati, ma è stato un secondo, anche perché ho fatto il punto finale è tutti i ragazzi mi hanno sollevato in aria come se avessimo vinto il campionato. Però è stato divertente.
Poso la birra su uno dei primi mobili che trovo e dico a Darren che ci vediamo dopo. La festa è a casa di uno dei giocatori di football, di cui non ricordo il nome. Purtroppo ci sono anche Jessie e Dylan, gli unici che mi stanno antipatici in questa scuola. Per il momento. «Ti stai divertendo?» Chiedo, poi, a Paris, non appena le sono abbastanza vicino perché mi senta. Le sue amiche ridacchiano e si allontanano, probabilmente sono anche un po' ubriache.
Lei mi sorride e abbraccia, lasciandomi sorpreso. In genere sono io che inizio i contatti fisici, ma sono felice che l'abbia fatto lei adesso. Magari, presa dall'euforia, un giorno mi bacerà anche senza bisogno che lo faccia prima io. «Molto. E tu, campione?» Rido per come mi chiama. È stato un bene che abbia segnato l'ultimo punto, perché adesso quelli della squadra mi iniziano a notare sul serio e non semplicemente perché sono il nuovo arrivato. Anche se per la missione non me ne dovrebbe importare, in realtà lo faccio. Voglio fare una buona impressione a Paris, Liam e le persone qui intorno.
La stringo più a me e appoggio la fronte sulla sua, in modo da esserle vicino. «Anche io, ma vorrei passare un po' di tempo con te, Paris.» Evito di pensare al brivido che sento quando mette una mano sul mio braccio e sfiora la mia pelle. Ho paura di quello che desidero quando sono con lei. So che dovrei andarci piano, ne vale il mio lavoro, la mia vita e anche la giustizia; ma diavolo se è difficile resistere. Qui, con la musica che rimbomba nelle orecchie, con il cuore che batte troppo velocemente e le luci soffuse, l'unica cosa che desidero sul serio è lei. È ironico di come mi sento attratto a Paris Collins, la figlia del più grande criminale degli Stati Uniti. Dovevo essere io il ragno ad attirarla nella ragnatela, e lei doveva essere il povero insetto, mica il contrario. Eppure è così che mi sento. Credo proprio di essere quell'insetto intrappolato, che cerca di liberarsi e di scappare ma non ci riesce.

STAI LEGGENDO
Undercover
RomanceClyde Evans è uno dei più bravi agenti dell'FBI. Dopo due anni di esperienza lavorativa nel dipartimento segreto più importante degli Stati Uniti d'America, a Clyde viene incaricato un compito importante nuovo. Deve andare sotto copertura in uno dei...