Undercover

Capitolo 15

Clyde's pov

La prima volta che ho avuto un rapporto con una ragazza avevo diciassette anni e mi stavano già addestrando per farmi diventare un agente segreto. Aveva cinque anni più di me, mi pare, ed era la figlia del mio istruttore. Non gli ero mai stato molto simpatico, e questa simpatia non è di certo aumentata quando mi ha trovato nudo a letto con sua figlia. Mi ricordo solo le sue urla e la mia corsa in boxer mezzo nudo perché mi stava rincorrendo con la pistola. Ho dovuto cambiare istruttore, dopo quella volta.

Oggi non è successo nulla del genere, ma sono sicuro che se ci fosse stato Adam al posto di Amanda il mio corpo a quest'ora sarebbe già in putrefazione. «Allora Blake.» Il padre di William e Paris mi rivolge un'occhiata glaciale mentre si mette in bocca un boccone di pollo. Sono sicuro che mentre mastica con tutta quella rabbia e grinta stia pensando a me. «A che college hai fatto domanda? Le iscrizioni sono già chiuse da un pezzo, mi sembra.»

Ecco a cosa serviva imparare le nozioni principali della vita di Blake Moore. Non ho neanche un attimo di esitazione. «Alla Medicine University di LA.» Non ho idea Di dove ha fatto domanda Liam, di fatto non ne abbiamo ancora parlato, ma se dico che rimarrò qui per Paris sarà meglio. Non avrà la sensazione che dopo l'estate tra poi potrebbe finire, quando in realtà finirà molto prima. Marzo è quasi finito, e a fine maggio Steven vuole Adam dietro le sbarre.

«Quindi vuoi fare il medico.» Osserva Amanda, con un sorriso. Paris è di fronte a me, Liam al mio fianco, mentre i loro genitori sono a capotavola e quella peste di bambino e di fianco alla mia quasi-ragazza. Sto cercando guardare il meno possibile di fronte a me, in modo che né io né Paris iniziamo a sorriderci in quei modi disgustosi da innamorati. «Sai già in che ambito?»

«Non ancora.» Quando ho già dato la risposta, mi rendo conto che potevo sparare semplicemente "chirurgo" e cavarmela così. Invece no, perché sono proprio un coglione. «Però è da quando sono piccolo che voglio fare medicina al college. Vedrò lì cosa mi piace di più.»

«Liam invece andrà ad ingegneria, sempre qui. Paris vuole fare matematica a Boston. Lo sapevi, Blake?» Adam mi sta davvero facendo innervosire. Per calmarmi penso a quando finalmente gli metterò le manette intorno ai polsi e a quando starà nella stanza dell'interrogatorio per ore.

«No.» Sapevo che Paris ama la matematica, ma non mi ha mai detto che spera di andare a Boston. Cavoli, se l'avessi saputo avrei detto che andavo a Boston pure io.

«Non ho ancora deciso, papà.» Interviene proprio lei, che non ha parlato da quando ci siamo seduti a tavola. «Ho ancora un anno per decidere e, comunque, rimarrò qui se c'è qualcosa per cui vale la pena restare.» Sorrido al pensiero che si sta riferendo a me, che pensa che tra noi funzionerà sul serio. Ma smetto non appena mi rendo conto che, appena saprà la verità, mi odierà a morte, e che al novanta per cento se ne andrà per colpa mia.

«Ho sentito dire che a Boston i ragazzi sono molto più intelligenti e belli rispetto a quelli della California.» Interviene la peste di suo fratello. Mi chiedo come diavolo abbia fatto a venire così sfacciato. Come se poi io fossi un idiota e brutto. Sono uno dei ragazzi più belli che vedrà in tutta la sua inutile vita. Ma è il fratellino dei Collins, per cui devo cercare di farmelo piacere.

«Io sono del Michigan.» Sottolineo, facendo scappare una risata a Paris e Liam. Adrian mi guarda male, e Amanda guarda male lui a sua volta. Solo Adam è fiero del suo figlioccio, immagino che l'abbia fatto diventare lui così.

«Intendevo quelli del Michigan. Scusa sorellina, errore mio.» Adrian è il bambino più insopportabile che ci sia. Grazie al Signore sono una persona matura, altrimenti gli avrei già lanciato il mio cibo contro, o mandato qualche frecciatina. Mentalmente mi appunto di conquistare pure lui. Sarà una sfida, ma riuscirò a sembrare simpatico a quel bambino. Fosse l'ultima cosa che faccio prima di arrestare Adam.