Capitolo 20

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Clyde's pov

La sfiga mi perseguita, non c'è altra spiegazione. Tra tutti i bar che ci sono nelle vicinanze, dovevamo capitare nello stesso di Chloe e Chase? Volevo sotterrarmi vivo, soprattutto quando Paris ha deciso di andarli a salutare. Apprezzo che cerchi di essere gentile con "mio cugino" e la "sua ragazza", ma proprio ieri non volevo neanche sentire i loro nomi. Almeno stamattina sono passato all'FBI e ho fatto una sfuriata per non avermi avvisato che avrebbero chiuso le gare. Steven ha cercato di giustificarsi dicendo qualcosa come così era una sorpresa anche per te e non saresti stato strano, anche senza volerlo. Poi si è scusato quando l'ho mandato a quel paese, e mi hanno promesso tutti e tre che mi avviseranno la prossima volta che faranno qualcosa del genere.

Mi schiarisco la voce prima di bussare a casa Collins. È pomeriggio inoltrato e dobbiamo andare a non so quale ristorante importante, so solo che William mi ha detto di mettermi una camicia elegante ed anche la cravatta. Non oso immaginare Paris, e mi pento di essermi offerto di accompagnare al ristorante anche i suoi due fratelli per lasciare privacy ad Adam ed Amanda. Mannaggia a me. Ad aprirmi la porta è William, che mi prende in giro facendo un fischio. Anche lui è elegante, con una camicia blu e il papillon. «Mia sorella ha fatto un discorso di venti minuti a pranzo per assicurarsi che oggi ti trattino bene, per cui, se sei nervoso, non hai motivo di esserlo.» Rassicurante, però sorrido per quanto è dolce Paris.

«Grazie dell'informazione. I tuoi sono già lì?» Lui scuote la testa e mi racconta il piano di oggi: Adam ha portato Amanda nel luogo dove si sono conosciuti, con la macchina, e poi il ristorante dove la porterà -e dove staremo anche noi- è quello del loro primo appuntamento. Cazzo se i criminali sono romantici.

«Ciao.» Paris esce di casa mano nella mano con Adrian. Il bambino-peste è elegante, praticamente con un mini-smoking, mentre la mia ragazza è da togliere il fiato. Ha arricciato i capelli, tranne la frangetta ovviamente, e ha un vestito azzurro che le arriva alle ginocchia e scollato sul petto. Mio Dio. Ma non c'entra niente Dio con i pensieri impuri che stanno spiccando il volo nella mia testa.

«Hey.» Le dico, prima di baciarci. Non mi interessa se ci sono i suoi fratelli, di cui uno farei volentieri a meno. «Sei meravigliosa.» Paris ridacchia, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Adrian si schiarisce la voce. «Ci sono anche io, Blake.»

«Ciao campione.» Gli sorrido, quando in realtà vorrei alzare gli occhi al cielo ed andarmene. La sua vita è come quella delle zanzare. Inutile e fastidiosa. «Come stai?» Paris mi sorride quando vede lo sforzo che sto facendo per andare d'accordo con il suo fratellino, e mi prende la mano. Almeno se parlo con Adrian non ho voglia di levarle il vestito... più o meno.

«Sto bene.» Ma è ovvio che la zanzara vorrebbe ammazzarmi seduta stante. Peccato che io potrei benissimo schiacciarla. Prima che qualcuno possa aggiungere altro, decidiamo di avviarci al ristorante per non arrivare dopo Amanda ed il suo futuro marito criminale. In macchina nessuno parla, io e Paris stiamo con le mani unite dato che io guido e lei è seduta di fianco a me, mentre William e Adrian non ho idea di che cosa facciano -non mi interessa, per cui non guardo-. «Hai una bella macchina, però.» Commenta una volta che ci siamo seduti noi quattro a tavola Adrian. Forse dopo questa ha guadagnato qualche punto. Magari posso farlo avanzare a pulce invece che zanzara.

«Grazie, Pulce.» Lo prendo in giro e Liam ride rumorosamente quando Adrian mi guarda male, così forte che alcune persone ai tavoli vicini si girano a guardarci.

Paris invece alza gli occhi al cielo, ma è divertita pure lei. «Hai uno strano modo di dimostrare affetto con questi soprannomi imbarazzanti.» Le faccio un occhiolino in risposta, a cui lei ride. Adrian, allora, si interessa alla conversazione e chiede se anche lei ha un soprannome che ho inventato io. «Sí, Macaron. È un dolce francese.» Gli risponde con un sorriso. La pulce mi prende in giro un altro po', ma finché è così è quasi simpatico. Ci zittiamo tutti solo quando vediamo arrivare Amanda e Adam.

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