Capitolo 26

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I due seriali si fissavano a vicenda con le proprie armi puntate, pronti a colpirsi. Gli occhi di Bill erano fissi in quelli di Jennifer, che non accennava né ad abbassare lo sguardo né a mettere giù l'arma, rimaneva sospesa nella sua mano, puntata alla fronte di Bill che, nonostante avesse una pistola sopra la tempia e ne avvertisse il freddo metallo, non accennava alla minima paura o tensione per quello stallo alla messicana che gli ricordava fin troppo i vecchi film western che vedeva da bambino.


- Quante possibilità c'erano che in questa cazzo di città mi trovassi
davanti a una dannata pluriomicida?- Si domandò dentro di sé Bill, che
non si aspettava di certo quella situazione così surreale.

"Quindi cosa vogliamo fare?" Domandò alla fine Jennifer, interrompendo quel silenzio che si era creato tra loro, pieno di tensione, e facendolo tornare alla realtà.


"Oh, dimmelo tu." Replicò Bill, col coltello la cui punta era proprio sulla pelle bianca del collo della donna, pronto a inciderla sulla giugulare, anche se, per sua stessa ammissione, se lei avesse premuto quel fottuto grilletto sarebbe morto ancora prima di tagliare. La bionda rise per quella risposta così schietta e anche per come fosse assurda quella situazione. Era uscita per conoscere meglio una persona e, guarda caso, era anch'essa un'omicida. - La vita è proprio una barzelletta.- Pensò.

"Che ne dici se ognuno di noi andasse per la sua strada e facessimo finta che niente di tutto questo fosse mai accaduto?" Cercò di dire Jennifer, speranzosa, anche se dubbiosa su quanto stava chiedendo al macellaio, lo vide sorridere con scherno a quella proposta.
"E pensi che ti possa credere?" Chiese di rimando l'uomo, ricordandogli quello che lei stessa aveva ammesso solo qualche istante fa. "Andare ognuno per la propria strada è impossibile." Rincarò la dose il seriale. "Ci siamo praticamente dichiarati a vicenda per
quello che siamo davvero..." Continuò a dire. "Se ti dovessero prendere, chi mi dice che non mi venderai per avere qualche anno in meno? Chi dice che io non farei altrettanto oppure che, una volta che abbasserai l'arma, non ti sgozzi qui seduta stante e poi ti faccia a pezzi come ho già fatto con altre persone?" Continuò a dire Bill imperterrito.

Per lui, ormai, la strada era solo e soltanto una: lei o lui, uno soltanto sarebbe uscito vivo da quella situazione, non c'erano alternative dal suo punto di vista.

"Mi stai invitando a spararti, quindi?" Mormorò incuriosita la donna con tono ironico mentre stringeva la presa sul revolver preparandosi a far fuoco, sperando che il colpo in canna fosse nel primo tamburo.
"Oh, andiamo..." Sbottò Bill con un tono seccato a sentirle dire in quel modo. "Vorresti davvero chiudere questa bellissima serata in questo modo?" Gli disse con un tono quasi tentatore. Ormai aveva capito l'indole di quella donna davanti a lui.

Era ossessionata dal gioco così come lui lo era dall'essere al centro di tutto. Erano così simili, così speculari, che forse, in un'altra situazione, non sarebbero giunti a quel punto; forse, in qualche altro modo, avrebbero potuto collaborare, essere i nuovi Bonnie e Clyde e portare caos e scompiglio per Detroit, o chissà quale altro paese, ma quello non era un film, era la vita vera e, nel mondo reale, non c'era posto per gli altri, non c'era posto per collaborare, c'era posto solo per il dominio e lui non lo avrebbe ceduto.

"Mi stai chiedendo di fare un nuovo gioco?" Domandò abbastanza allibita Jennifer. La cosa le stava dando una certa eccitazione e, forse, lui l'aveva capito. Quel tipo era fortunato esattamente come piaceva a lei e, metterlo alla prova, sarebbe servito anche per capire se, in qualche modo, qualcuno come lei potesse perdere o meno al gioco.

"Non ho paura di morire." Mormorò Bill abbassando lui l'arma per primo, e lasciandola cadere a terra, facendola tintinnare come segno di fiducia. Cercando di nascondere il timore che, intrinseco, provava in quel preciso istante.
La pistola andò a vuoto sulla testa di Bill che sogghignò maligno vedendo anche il sorriso di Jennifer solcare il suo viso come se fosse compiaciuta. "Se fosse finito subito non sarebbe stato divertente." Ammise, come per dargli una spiegazione, mentre si puntava la pistola
alla tempia e premeva il grilletto, che sentì emettere un semplice click senza alcuna esitazione o timore, lasciando, in minima parte, il macellaio stupito di tutto quel fegato.

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