Capitolo 10

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Se c'era una cosa che Raider odiava erano i riflettori – e quei momenti in cui non poteva evitarli. La sala delle conferenze nella centrale era piena di giornalisti delle varie emittenti cittadine, oltre ad anche qualcuna nazionale, accorsa pur di avere uno scoop su quello che stava accadendo.

Mentre si mettevano a sedere, il detective si accomodò tra Shoan e il capitano, il più lontano possibile da Lucy, che si trovava accanto a Shoan, sulla sinistra, proprio vicino alla porta.
- Speriamo che vada tutto bene.- Rifletté il detective, in parte preoccupato. Il capitano si schiarì la voce come per far smettere i borbottii che da qualche istante serpeggiavano nella stanza, che cominciarono a scemare.

" Buonasera a tutti quanti voi..." Cominciò a dire con un tono sostenuto mentre le videocamere lo inquadravano, mettendolo in diretta. " A causa dei recenti avvenimenti siamo stati costretti a richiedere l'aiuto da parte di alcuni specialisti per riuscire, in questo frangente di crisi, a scovare i serial killer che al momento stanno compiendo svariati omicidi in tutta la città nell'arco di questi ultimi mesi..." Continuò a dire con tono grave. " Per questo due agenti, che già hanno avuto a che fare con assassini seriali, ci sono stati mandati dall'FBI, sperando di porre subito fine a questa scia di omicidi prima che dilaghi ancora. Assisteranno il nostro capo delle indagini, il detective Raider..." Indicò l'uomo che alcuni flash immortalarono, facendo imprecare mentalmente il moro.

" Come si sente a essere a capo di questo gruppo d'indagine?" Chiese uno tra la folla, quasi urlando, rivolto al detective.

" La ritengo una grossa responsabilità..." Ammise lui. Non si era mai trovato a dirigere un intero gruppo e, in quel momento, desiderava più di qualunque cosa non esserlo mai stato nominato come tale.
" Non si sente messo da parte con l'arrivo dei federali in questo momento?" Chiese a bruciapelo un altro, facendo una domanda che il detective temeva, e a cui non avrebbe mai dovuto rispondere in maniera del tutto sincera.
" No, non mi sento scavalcato per l'arrivo dei federali..." Ammise fissando torvo il giornalista. " Il loro aiuto sarà necessario, vista la loro esperienza nel risolvere casi simili." Concluse senza aggiungere altro.
" Ne è davvero sicuro? E anche i suoi colleghi pensano lo stesso o lo dice solo per l'apparenza?" Domandò ancora quello con un sorriso maligno sul volto.
"Adesso lascio la parola al nostro profiler, Shoan Bravoul, che risponderà a ogni vostra domanda." Replicò Raider, per poi mettersi seduto, lasciando perdere quell'ultima domanda.

" Cosa ci sa dire sui questi due assassini?" Chiese uno dei giornalisti in cima alla sala, scavalcando altri colleghi che stavano per fare la stessa domanda rivolta a Shoan.
" Attualmente stiamo valutando i loro modus operandi e cercando di capire cosa collega le vittime dei rispettivi casi per comprendere al meglio la pista da seguire per catturarli. Sono due seriali molto maniacali con un'ottima capacita di nascondere le loro tracce e di agire con una calma che, almeno per il momento, ho visto raramente." Rispose semplicemente Shoan, senza sbilanciarsi più di tanto e dando comunque alcune informazioni che aveva compreso.
" Siete convinti di riuscire a catturarli a breve?" Domandò una donna al centro della folla.
" Credo che saremo in grado di prenderne due su tre." Dichiarò, facendo sbiancare i due uomini e la donna seduti lungo il tavolo che lo guardarono. Fece cadere il silenzio in tutta la sala.

" Che intende con tre?" Domandò uno del pubblico.
" Proprio quello che volevo dire..." Riprese a dire, fissandolo. " Al momento ci sono tre serial killer all'interno di Detroit e ognuno di essi non solo è altamente pericoloso, ma anche totalmente imprevedibile, almeno finché non riusciamo a capire al meglio il suo modo d'agire." Concluse, severo, dopo aver scagliato quella bomba in mezzo alla folla.
" Perché i media non sono stati informati prima di questo terzo serial killer?" Sbottò un altro in mezzo alla calca.
" dobbiamo ancora valutare effettivamente se quest'ultimo sia ancora in città e..." Riprese a dire.

" Al momento stiamo rivalutando i loro precedenti omicidi, vedendo se, come tutti i loro colleghi, anche questi hanno commesso degli errori essendo ancora agli inizi." Rincarò la dose Lucy, prendendo la parola e fulminandolo con lo sguardo, cercando di fermare quello sproloquio che li avrebbe messi in seri guai. Dovevano rassicurare la gente, non certo dire che erano ancora agli inizi e nemmeno spiattellare che c'era un terzo serial killer in giro per la metropoli.

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