Lucy stava prendendo un caffè alla macchinetta fuori nel corridoio. Aveva partecipato a una delle sessioni di deposizione e aveva la testa che le scoppiava. Stava per prendere il bicchierino di plastica quando sentì il suo cellulare nella borsa suonare. Notando il numero di Raider emise un sospiro prima di rispondere. "Che succede?" Domandò la donna.
"Abbiamo trovato l'auto della giocatrice, ma a quanto pare è successo qualcosa di strano qui." Rispose sbrigativo Raider.
"In che senso?" Chiese di nuovo lei mentre si avviava verso la stanza in cui si trovava Shoan, intento a interrogare uno degli ultimi rimasti a deporre. "L'auto è in una zona semi deserta e, inoltre, abbiamo del nastro adesivo all'interno della macchina, sui sedili dietro." Le spiegò brevemente lui.
"Quel nastro potrebbe esserci per qualunque motivo..." Provò a dire la donna. "Magari è rimasto per via di qualche punto riparato dell'auto in precedenza, oppure una dimenticanza." Aggiunse, anche se era molto insicura di quelle sue affermazioni.
"Sì, effettivamente potrebbe, ma c'è qualcosa che non mi convince. Potresti parlarne con Shoan appena avrà concluso? Vorrei anche la sua opinione." Chiarì subito il detective. "Nel frattempo noi stiamo perlustrando la zona, vedendo se troviamo qualche altro dettaglio. Chiamami appena hai parlato con lui." Mormorò ancora l'uomo.
"Va bene, ne parlerò con Shoan e, se trovate qualcosa, chiamami." Rispose la donna prima di chiudere la chiamata e mettersi seduta in una delle sedie di plastica del corridoio.
Quella situazione era assurda nel vero senso della parola. Già dopo ieri e quella specie di colloquio con quel Queen si sentiva alquanto spossata e ancora più piena di dubbi, viste le sue reazioni, ma adesso sentiva ancora più confusione conoscendo bene il modus operandi di quella seriale. - Ma che cazzo sta succedendo? - Pensò scuotendo la testa e facendosi
calare i capelli sugli occhi.
-
Bill aprì le porte del negozio con un certo nervosismo, come se si sentisse fuori posto. Nelle vetrine di quei banconi lungo le pareti vedeva vari modelli di fucili e anche di pistole e avvertì un brivido dentro di sé, lungo tutta la spina dorsale.
Nonostante tutto odiava le armi da fuoco, era un modo troppo anonimo per uccidere una persona. Preferiva le lame, lunghe o corte che fossero, preferiva di gran lunga l'odore del sangue ferroso a quello della polvere da sparo.
"Desidera?" Chiese l'uomo panciuto che usciva dal retro bottega. "Vorrei delle cartucce per una calibro 38." Rispose rapido Bill che, in precedenza, si era informato sul tipo di pistola che stava usando Jennifer. L'uomo lo guardò storto per qualche istante, come se lo stesse studiando, poi si chinò sotto il bancone prendendo una scatola.
"Fanno trenta dollari." Borbottò mentre Bill prendeva il portafoglio. "Certo che sei andato su una pistola piuttosto classica, eh." Sentenziò ridacchiando mentre il macellaio posava le banconote sul bancone.
"E' un regalo che mi è stato lasciato." Replicò lui facendo il vago e cercando di estromettere il ricordo di Jennifer dalla sua testa che, ancora, ogni tanto si affacciava.
"Spero per te che tu sappia come si usa." Chiarì subito il venditore, mentre prendeva con le mani tozze i soldi e li metteva nella cassa.
"Mio padre mi ha insegnato, a suo tempo. Anche se diceva sempre che avevo una mira pessima." Sentenziò mentre prendeva le cartucce e l'altro emise una risatina.
"Premere un grilletto non è mai facile..." Ammise il negoziante con tono lapidario e con una frase che, per Bill, fu quasi scontata. "Bisogna sempre avere le palle di saper trovare l'occasione giusta e anche sapere a cosa si va incontro una volta che il colpo è partito per porre fine a una vita.
Anche se magari una vita bastarda resta comunque la fiamma di una persona che vive." Concluse in un modo tale che sembrava sapere di cosa stesse parlando e che, nel macellaio, non fece uscire alcunaemozione. Aveva già ucciso e lo avrebbe continuato a fare. Non era una fighetta che si faceva impressionare da simili metafore.
"Grazie, lo terrò a mente." Mormorò di rimando Bill mentre apriva la porta e usciva in strada con un piano che prendeva forma.
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Killer 3
Mystery / ThrillerDetroit è ormai il terreno di caccia di alcuni serial killer che, ormai, fanno il bello e il cattivo tempo terrorizzando la città di notte con efferati omicidi. Tocca quindi al detective della omicidi Raider, una giovane patologa con un passato oscu...