Capitolo 7

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" Mamma puoi stare calma e senza urlarmi contro per cinque minuti, per favore?" Chiese quasi pregando Lucy seduta nella sala d'attesa dell'aeroporto in attesa che il loro volo arrivasse.

" Come posso stare tranquilla quando so che tornerai nella città di quell'imbecille e in special modo a lavorare con lui!" Esclamò quasi gridando e facendole rischiare di perdere un timpano e far sentire i fatti suoi anche alle persone sedute attorno a lei che già la fissavano storto. Erano a malapena le nove del mattino e nessuno, assolutamente nessuno, voleva sentir urlare al telefono specie se quello era forse il loro unico momento di tregua prima di prendere un altro volo.

" Non temere sarà solo per poco tempo non potevo rifiutarmi lo sai bene questo." Replicò la figlia per la quarta volta in meno di ventiquattro ore. Era entrata nei federali da quando il matrimonio con Raider era finito circa due anni e mezzo prima e, con due casi risolti in maniera impeccabile, non si poteva di certo tirare indietro adesso nonostante stesse per tornare a lavoro con il suo ex.

La sentì quasi sbuffare nella cornetta. Sua madre odiava quell uomo e come poteva darle torto? In fondo si erano separati non proprio benissimo a causa del lavoro e per altri motivi che lei non voleva ricordare ma che, purtroppo, tornavano a galla e facevano male come un pugno nello stomaco.

" D'accordo..." Si arrese la vecchia con un tono piuttosto infastido dalla testardaggine di sua figlia e facendola tornare alla realta allontanandola da quei ricordi. " Ma se torni in lacrime per colpa sua giuro su dio che lo uccido quel bastardo." Concluse prima che la figlia potesse dire altro riattaccò all'istante. Lucy tirò un sospiro di sollievo mentre, una figura maschile piuttosto longinea le si avvicinava.

" Problemi con tua madre?" Chiese la figura che, a tracolla, teneva una ventiquattro ore nera come il carbone nella mano sinistra, fasciata sul poldo da un orologio grigio piuttosto vecchio.

" Lascia perdere, Shoan." Borbottò la collega fissando la figura magrolina del suo collega mentre si metteva accanto a lei per poi sistemarsi la camicia bianca che si era sgualcita mentre si stava mettendo a sedere su quei sedili che trovava fin troppo scomodi.

" Forse questa potrebbe essere l'opportunità che avete di chiarirvi Lucy. In fondo, ritrovare una persona con cui si ha avuto un conflitto, può generare anche l'opportunità di riavere un rapporto stabile." Cercò di dire il giovane beccandosi un'occhiataccia infuocata da parte della bionda.

" Vuoi montare sull'aereo con le tue gambe o preferisci che ti mandi nel mondo dei sogni e ti ci faccia portare?" Gli chiese quasi ringhiando e mostrando le nocche del pugno pronto a colpirlo come faceva di solito.

Shoan alzò le braccia facendo un segno di diniego e di resa. " Preferirei sulle mie gambe. Se continuiamo così alla fine dovrò farmi ricoverare davvero." Rispose col sudore che gli colava dalla fronte. Da quando aveva incontrato Lucy sulla sua strada erano più le botte che si prendeva da lei che i complimenti che gli venivano fatti per come risolveva i casi.

" Hai già dato un occhio alle informazioni che ci hanno mandato?" Domandò Lucy cambiando argomento. Detestava quando quel saccente dalla puzza di latte gli dava consigli specie su cose così.

" No, credo che li leggerò con comodo sull'aereo. Sai che detesto stare fermo per più di cinque minuti mi terranno occupato." Rispose schiettamente lui col suo solito tono.

" Va bene ma, stavolta, sei pregato di non chiedere pareri o altro al tuo vicino di posto." Gli ordinò lei perentoria.

" Mi sembrava corretto chiedere a quello vicino visto che stava fissando le foto incuriosito." Replicò lui convinto di quello che stava dicendo.

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