<<Io non volevo infrangere le regole, ma se non arrivavo in tempo non riuscivo a salvarla... e>>
<<Smettila ti prego, non ti sto per sgridare cazzo, voglio... parlare>> dice versandosi un po' di Whiskey in un bicchierino
<<Vuoi?>>annuisco seppure lo odi, mi porge il bicchiere e io da brava persona che sono non posso far passare liscio l'incontro con quella bastarda prima.
<<Sai prima ho avuto il piacere di incontrare tua moglie. Molto sfacciata e sicura di se vero? Te la sei scelta bene>> sorride ironicamente e in quel momento capisco di aver beccato a pieno il bersaglio, che sarebbe il suo punto debole.
Giro un po' per il suo ufficio <<hai una busta ed una penna?>> annuisce e mi da quello che gli ho chiesto, vado verso il tavolino oltre il divano e scrivo una frase.
Chiudo la busta con la saliva e gliela appoggio sulla scrivania<<Dai questa lettera a tua moglie oggi a cena ok? Fagliela aprire subito dopo che ha finito di mangiare, mi raccomando>> sorrido.
<<Vacci piano Aria, credi seriamente che non la leggerò prima? E comunque già che ci siamo, eccomi qua per l'ultima volta a chiederti : vuoi accettare il contratto?>> gli sorrido di nuovo.<<Oh si che voglio, fammi firmare>>
È sorpreso, chi non lo sarebbe, lo sono anche io, ma questa sfida proposta da Emily mi eccita da morire.
<<Ah allora perfetto lo stipendio sarà di 150.000$ all'anno>> mi metto a ridere
<<Cosa vuoi che ci faccia con 150 mila? Andiamo Ian, a Miami ne prendevo di più ed ero una specializzanda>> incrocio le braccia << 200 mila dollari ?>> che proposta orrenda<<Non sai fare di meglio? Devo ricordarti quello che hai fatto?>>
<<Ok Aria ultima offerta: trecento mila>> no non va bene, non va bene per niente.
<<Non ci pago manco l'affitto di una casa>> incrocio le braccia e avanzo la mia proposta
<<600mila e siamo apposto, infondo l'hai detto tu stesso che sono eccezionale>> dico porgendogli la mano, lo vedo scuotere la testa un po' contrariato <<Guarda, spero vivamente che tu non mi deluda. Ma conoscendoti so che non lo farai quindi va bene>> ci stringiamo la mano.
Ok forse ho fatto la cosa che meno mi aspettavo, ma un po' per l'impulso e po' per riuscire a dare del filo da torcere a sua moglie ho accettato. Mi porge i fogli e dopo mezz'ora di ramanzine e altre prediche si decide a giungere al termine.
<<Senti, se vuoi puoi andare in camera e sistemare una piccola valigia così ritorni a Miami e prendi tutte le tue cose da portare qua, ti mando un camion dei traslochi per Martedì mattina. Parti stanotte e così hai tre giorni per mettere tutto apposto, che ne dici?>> annuisco ed esco dall'ufficio con i fogli in mano e vado verso l'ascensore che fortunatamente era già qua.
Schiaccio il tasto del primo piano e mi appoggio alla parete, metto le mie cuffie blu e mi metto ad ascoltare la mia playlist.
Entra il tipo di prima, porca troia papà dimmi che non sei stato tu. Non gli do retta e continuo ad ascoltare la parte triste con le canzoni deprimenti, ma belle di Lana Del Rey.
<<Ho saputo che lavorerai qua.... beh benvenuta>>
<<Ehi?>> sento toccarmi la spalla e compulsivamente mi tolgo le cuffie
<<Non ti avevo sentito... cosa hai detto?>> ripiego le cuffie e le metto in tasca
<<Dicevo che ho saputo del tuo nuovo lavoro qua>> Ahhh te pareva che non l'avesse già detto a tutti?
<<Ah grazie mille>> mi stringo le maniche della felpa e cerco di evitarlo <<Sai...qua può essere una vera tortura per quelli non abituati ai ritmi alti, in che reparto andrai?>>
<<Diagnostica>>
<<Oh allora saremo insieme>>Ti pareva? Era ovvio <<Almeno conosco una persona su cento mila qua dentro>> si mette a ridere, ma che ho detto di buffo?
<<Se vuoi ti do il mio numero di telefono, così se ti perdi mi chiami e ti vengo a cercare>><<Ah ma che gentile, grazie >>credo di averlo detto in maniera troppo scettica, tira fuori un biglietto da visita.
<<Quando vuoi parlare per qualsiasi motivo e a qualsiasi ora ... non esitare a scrivere, che siano problemi di lavoro... e non>> rimango sconvolta e poi le porte si aprono ed esce nel piano prima del mio.
Troppo strano, secondo me era tutto combinato non è possibile altrimenti. Ian che vuoi farmi fare?
Vado verso l'hotel, ho bisogno di sdraiarmi un'attimo e capire che cosa sia successo oggi.
Apro la porta della camera e le buste di Elizabeth sono nello stesso posto in cui le avevo lasciate prima e di lei neanche l'ombra. Mi butto sul letto e cerco di capire
Allora solamente nella giornata di oggi ho:
- salvato la vita di mia madre
- Accettato il lavoro che mi ero promessa di non accettare mai nella vita
- Parlato con un ragazzo ? Nah questo è irrilevante .
- Avuto una rissa di potere con la moglie di mio padre
Wow, ora però devo pensare a come incastrare Emily, facile! La devo attaccare nei suoi punti deboli: la figlia e ovviamente mio padre.
Dov'è Elizabeth quando serve?
Sento un tonfo forte alla porta -:Aria, dimmi che ci sei:- potevi anche startene dov'eri.
Vado verso la porta e la trovo appoggiata allo stipite della porta<<Che ti è successo?>>
<<A me? Nulla! Ho solamente esagerato ieri ma mi riprenderò>>
<<E esattamente in cosa avresti esagerato?>>
<<Non dirlo a nessuno, ma mi sono presa delle pasticche assieme a Jacky ... quello che hai conosciuto ed altri suoi amici e amiche e abbiamo fatto tipo una cosa a quattro e cristo non avevo mai fatto sesso così e soprattutto non pensavo che farlo con una ragazza fosse così bello comunque Jack non ha avuto affatto pietà di me entrava con tutte le sue forze e poi i soldi e tutti gli alcolici ... forse una delle notti più belle della mia vita, qua cos'è successo invece?>>Mi metto le mani in faccia, non credevo che sarei dovuta arrivare a sentire queste cose da mia sorella <<Ti prego Elizabeth dimmi che lo avete fatto protetto>>
La vedo sbiancare in tre millesimi di secondi <<Certo che no scema! Poi dove sta il vero contatto?>> dice poi togliendosi la felpa e mostrando il suo corpo pieno di lividi, ma questa cos'ha nel cervello? Io mi rifiuto di credere che ha il mio stesso DNA nel corpo.<<E ci credo che ti fa male il corpo ti ha massacrato!>>
<<Mi piace quand'è violento rende tutto più eccitante>>
Che ho fatto di male? Perché le mie povere orecchie devono sentire questa tortura?
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Suffer
RomanceAvevo due opzioni, fare ciò che volevo realmente oppure continuare a vivere la mia vita tra sogni e speranze tutte tinte di nero. Evidentemente sono proprio una gran psicopatica per aver scelto la prima opzione... o forse no e se lo meritava davver...