𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐨𝐭𝐭𝐚𝐯𝐨 || 𝐅𝐢𝐧𝐝

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Entriamo in camera e vedo mia madre dormire tranquillamente attaccata a molti fili che la tengono sotto controllo e anche ad un paio di flebo, mi metto davanti alla vetrata che da come vista il fiume e Manhattan <<Bella scelta, come vista>> dico guardando l'acqua.
<<Bella la vista eh? Dal mio ufficio all'ultimo piano è ancor meglio>> mi giro verso di lui ma poi me ne pento subito e così mi siedo sul divano 

<<Senti Aria ti lascio qua con tua madre ... io vado a prendere il camice e le altre scartoffie da compilare nel mentre, torno subito>> annuisco e mi metto a guardare di nuovo l'orizzonte.

Poco dopo sento bussare alla porta, mi giro di scatto ed entrano quattro infermieri con i risultati degli esami in mano <<Scusi signorina il dottor Carter?>> Vado verso di loro e faccio per prendere gli esami <<Li possiamo solo consegnare al dottore>> 

<<Sono sua figlia, li tengo io>> dico per poi sorrider loro e convincerle a porgermi la busta. Se ne vanno subito senza dire una parola.

Mi metto a leggere i risultati degli esami come se fossero le righe di un libro per poi storcere il naso.

Vengo interrotta dalla porta che si apre e dalla entrata di mio padre <<Allora? Nulla?>>

<<Ho i risultati degli esami, oltre ad avere la febbre alta l'emocromo* è fuori norma, ma almeno la biochimica** è apposto... poi c'è anche la pet>> dico consegnandogliela 

<<Ha un piccolo tumore al lobo temporale>> indico la piccola massa <<asportabile per fortuna, io consiglio di toglierlo subito prima che ci siano altre complicazioni>> dico e lui annuisce come un cagnolino, ma che cavolo?

<<Vado a vedere cosa posso fare e se riesco a prenotare la sala, a momenti dovrebbero arrivare delle infermiere per fare un'ecografia perché durante il volo accusava dolori addominali perciò voglio farle fare degli accertamenti>> annuisco e vado verso il divano ancora una volta.

Dopo una buona mezz'ora sento la porta bussare, ancora una volta, ed entra un'infermiera ed una dottoressa ed un ecografo, vado loro incontro e mi siedo vicino a mia madre.

<<Buongiorno, sono la dottoressa Prentis>> dice porgendomi la mano che io rifiuto 

<<Ok, non iniziamo bene. Sai Aria, tuo padre mi ha parlato molto di te e di tua sorella>>

<<Mi scusi può fare il suo lavoro ed evitare di entrare in discussioni di livello personale? Dovrebbe saperlo che con i pazienti bisogna avere un approccio professionale, e non creda di conoscermi perché non è così ora proceda com'esame>> la spiazzo lasciandola a bocca aperta, mi metto a guardare mia madre che al mio leggero tocco sul letto apre gli occhi e mi sorride, le stringo la mano.

La vedo schifata da me, ma sai quanto me ne importa cara? Inizia a sistemare l'ecografo.

<<Hillary? Chiama la sala operatoria, ha un'emorragia rettale>> toglie il lenzuolo inzuppato di sangue <<Aspetti! Aspetti! Stia ferma!>> le dico e mi infilo un paio di guanti e sposto il suo vestitino.

<<Ha delle petecchie>>

<<Può essere un'infezione o una reazione allergica è irrilevante, va operata subito>> dice e arrivano altri quattro infermieri che la portano via.

Mi giro verso la vetrata e sono sconvolta <<Io le ho già viste>> Sento dei tacchi avvicinarsi ed un profumo insopportabile di hypnotic Poison, odio quel profumo della Dior

<<Sai Aria, ti pensavo molto più debole e rammollita.... mi darai filo da torcere ma quello che non sai e che neanche tu mi conosci e stai sicura che se accetti quel lavoro offerto da tuo padre ti metterò i bastoni tra le ruota, è stato bello conoscerti>> mi da una pacca sulla spalla e se ne va 

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