𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐨𝐝𝐢𝐜𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 || 𝐈𝐭'𝐥𝐥 𝐛𝐞

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" I'm not lookin' for somebody
With some superhuman gifts
Some superheroSome fairy-tale blissJust something I can turn to
Somebody I can kiss
I want something just like this"


Ecco che canzone suona nel locale, mi piace ha un bel significato e un buon ritmo che mi accompagna mentre bevo il mio caffè in compagnia... del ragazzo di mia sorella che per difendermi si è finto il mio ragazzo.

Perché i guai e i problemi seguono solo me? Cioè non so neanche cosa fare ora e poi da quando nella mia vita succedono tutte queste cose? Fino all'altro ieri stavo tutto il giorno a letto.

<<Aria?>> mi giro e vedo Evelyn entrare dentro al locale e togliersi gli occhiali 

<<Non lavori più? Ero venuta a salutarti e... e lui chi è ?>> sorrido, cara cugina inizi male con troppe domande 

<<No non lavoro più qua, diciamo che sono successe delle cose che ci hanno riportato a Miami per alcuni giorni ... e ho accettato l'offerta di Ian. Mentre lui è il raga- >>

<<Sono il suo ragazzo Jackson, piacere e tu sei?>> dice alzandosi e stringendole la mano,
io mi voglio seppellire invece.
<<È complicato>> mi esce dalla bocca mentre il mio sguardo sottolinea la mia voglia di fare un omicidio.

<<Oh beh lo è sempre... comunque, sono sua cugina Evelyn, dove lo hai trovato Aria ? È stupendo... sembra una versione umana di Ken>>  l'ultima cosa me la sussurra, effettivamente lo è ora che ci penso.

<<Diciamo che è stata colpa di Elizabeth, che ho rivisto >> mi appoggia una mano sulla spalla ma la rassicuro dicendo <<Stai tranquilla io sto bene>>

<<Aria per favore, non, anzi, abbi un po' di senno e abbi controllo delle tue emozioni e dei tuoi pensieri okay?>> annuisco, tanto ho tutto sotto controllo cara cugina.


<<Ok io vado che ho già un'appuntamento quel quel vecchio del signor Henderson che ha preso una multa per qualcosa e non vuole pagare.... che due coglioni, è stato bello conoscerti! Ci vediamo>> la saluto con una mano mentre lei va verso il balcone ad ordinare il suo solito caffè.

<<Allora mi sono proprio presa quella più brutta in famiglia>> dice senza smettere di guardare Evelyn ed io alzo gli occhi al cielo.
<< Non dire così, Elizabeth non è brutta>>
<<Si ma è molto piccola cioè abbiamo la stessa età, ma ha una mentalità davvero infantile per certi versi... per altre cose è fin troppo >>

<<Eh già pensa che noi abbiamo ... aspetta tu hai ventidue anni? Dove esattamente? Che te ne do 30 al minimo>> Sono sconvolta, sto seriamente uscendo con uno più piccolo di me? Che colpo basso Aria. 


<<Boh io sono nato nel novantasette quindi... ehi! Mi stai dando del vecchio?>>

<< Cioè tu saresti quattro anni più piccolo di me?>>  Wow.

<<Aspetta tu hai ventisei anni? Ma esattamente dovresti chiedertelo tu! Te ne davo diciotto al massimo>> 

Esco dal locale senza guardarmi indietro, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso 

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