<<Carter tocca a lei, buona fortuna!>> vedo Maggie entrare nella stanza e lasciare il prigioniero Peter Parker nella stanza <<Buona fortuna Aria!>> mi urla Alex ed io le faccio il saluto militare di schiena.
<<Buonasera signorina Carter>> mi dice una vecchietta piena di plastica in faccia <<Buongiorno anche a lei Madame>>
<<Francese?>>
<<Diciamo che ho dei parenti che vivono a Parigi>> mi sorride, Grazie papà di avermi detto che era francese la vecchia.
<<Allora, io sono la signora Dubois, lui è il signor Brown e lei la signora Carter>> ah ma tu guarda chi non muore si rivede.
<<Buonasera a tutti>> dico sedendomi su una sedia in mezzo alla stanzetta.
<<Allora signorina Carter, ha svolto l'esame scritto molto bene... siamo rimasti impressionati, ha qualche membro in famiglia che è medico per caso?>> annuisco <<Si, mio padre che credo voi conosciate... è il dottor Ian Carter>>
Suca cogliona, infatti Emily alza subito la testa, indignata che fossi io quella davanti a lei.
<<Oh conosciamo molto bene tuo padre... se hai svolto il testo seguendo i tuoi istinti e pensieri devo ammettere che sono impressionata>> Emily io t'ammazzo, fidati che lo faccio.
<<Sta insinuando che ho copiato? Perché se lo ha anche solo pensato le posso assicurare che non è così, io in prima persona non oserei mai buttare al vento le mie doti e il mio talento e poi non avrebbe senso fare una gara sapendo che vincerei. Non c'è gusto>> dico incrociando le gambe.
Aria 1 - Emily 0
<<È impressionante come lei assomigli caratterialmente e anche fisicamente a suo padre signorina Carter, comunque non siamo qua per parlare di lui ma di lei perciò risponda a questa domanda di... >>
Pesca un bigliettino dall'urna non urologia per favore, per favore.
<<Oh guardi l'ironia della sorte cardiologia! Pronta?>> a questo punto è il mio cuore ad avere bisogno di un elettrocardiogramma, tremo come una foglia
<<Mi descriva una Pericardite e cosa farebbe con un paziente che ne ha i sintomi>> inspiro, stai calma e parla come ste stessi leggendo un testo di una canzone.
<<Allora, la pericardite è un'infiammazione del pericardio, che è la membrana dello strato esterno del cuore denominata anche pericardio fibroso appunto per distinguerla dal pericardio sieroso che è lo strato interno. Di solito si hanno anche delle alterazioni degli indici infiammatori come la VES o la Proteina C reattiva, che danno spesso un dolore intenso ed il più delle volte è irradiato e aumenta in certe posizioni assunte dal paziente o addirittura per delle inspirazioni profonde. Si distinguono in Pericarditi Infettive prese da un virus come microbatteri un esempio è l'echovirus, o dai batteri come lo stafilococco o meningococco ed infine quelli da protozoi come l'Histolytica. E quindi, di conseguenza ci sono anche le pericarditi non infettive quindi quelle metainfettive, autoimmuni, metaboliche o neoplastiche. I sintomi più comuni sono un dolore toracico, oppressione precordiale, dispnea, scompenso cardiaco destro, febbre alta e tosse. Come esami da svolgere si fa un ECG del cuore, un'edocardiografia e degli esami ematochimici. E in basi ai sintomi che ha il paziente si procede ad una terapia farmacologica particolare>>
<<Quindi se la paziente ha una pericardite che degenera e lei si trova con una pericardite purulenta che fa?>>
Mi schiarisco la gola <<In quei casi è opportuno svolgere un drenaggio chirurgico>>
<<Per me può bastare...>> dice il signore con la camicia rossa
<<signorina Carter, ha saputo svolgere e spiegare bene il quadro clinico e specificare molti dei termini che ha usato e quindi io e credo tutti in questa stanza siamo d'accordo di autorizzarla a poter svolgere la professione, perciò per vie legali lei ora può già operare e svolgere la sua professione, entro un mese dovrebbe arrivarle il tesserino dello stato che è quello ufficiale, prenda ora la sua spilla con la mia collega Carter >> dice ancora il pelato dalla camicia rossa, mi alzo dalla sedia e vado verso la donna che sta sudando sette camicie, beccati questo puttana.
<<Ecco a lei>> dice porgendomi la scatolina così prendo fuori la spilla d'oro con il simbolo del caduceo, oh come mi eri mancato, e l'attacco al collarino della camicia.
Stringo la mano ad ognuno della commissione <<Grazie mille>>
<<Può andare>> annuisco ed esco dalla stanza.
Esulto saltando e cerco di non urlare perché comunque sono davanti alla stanza <<Carter!>> mi urla Maggie con aria preoccupata dal balcone della reception <<Che succede Maggie?>>
<<Per prima cosa congratulazioni per aver superato l'esame, seconda cosa c'è suo padre in linea>> corro verso di lei e le prendo il telefono <<L'avete trovata?>>
<<Si, la stanno portando li, ascoltami bene, ti hanno autorizzata?>>
<<Ovvio>> sorrido.
<<Bene, sono contento, vai al pronto soccorso e farti trovare pronta, comincia il tuo primo turno>> spalanco gli occhi <<Ma..>>
<<Niente ma, Aria, ho già avvisato la mia segretaria che ti dovrebbe star aspettando lì con il cambio sanificato, perciò ora sbrigati visto che noi dobbiamo ancora attraversare mezza Brooklyn. Ciao tesoro>>
Ciao? Ciao? No scusatemi, ho fatto l'esame tre minuti fa e già devo lavorare? Io puntavo a serata relax con una cena a base di pollo fritto e patatine che cos'è questo sconvolgimento dei miei piani?
<<Tutto bene?>> Mi chiede Maggie, e le faccio no con la testa <<Dov'è il pronto soccorso?>> <<Allora esci dalla porta, tira dritta sempre dritta per il prato in mezzo. È la porta grande che da sull'acqua, c'è l'insegna>> annuisco <<Grazie>> e poi esco correndo.
Non ci posso credere. Devo correre, iniziare già a lavorare, e salvare la vita ad Elizabeth?
<<Aria?>> mi viene incontro una ragazzina, ed io senza fiato annuisco e mi piego a metà appoggiando le mani sulle ginocchia e guardando a terra. Non ci siamo Aria, devi proprio ritornare a fare sport.
<<Bene, tieni una bottiglia d'acqua. Mi dispiace che ti debba conoscere in queste circostanze, ehm sono Ariana, Ariana Carter... la segretaria di Ian Carter>> smetto di bere e alzo lo sguardo, bastardo ti sei dato da fare per darmi fastidio, e sono a un tanto così da sputarle l'acqua in faccia.
Mi riprendo e cerco di guardarla meglio <<Va bene... che devo fare?>> dico superandola
<<Ehm entra nello spogliatoio ti ho lasciato un sacco con il tuo cambio e... tieni la chiave dell'armadietto>> annuisco e la prendo al volo.
Non può essere, che bastardo che sei Karma.
Entro nello spogliatoio e armadietto 994, ma si è impegnato in tutto eh? Eccolo lo apro subito e tolgo da dentro un sacchetto con gli attrezzi ed una penna, li appoggio nella panchina.
Apro una scatolina dove dentro c'è il mio badge, che foto orribile hanno scelto, ne potevo tranquillamente fare una nuova ora. Posso dire che però ci sono abituata.
Infilo la giacca di pelle dentro all'armadietto assieme alla camicia e ai pantaloni e mi metto subito la casacca beige, molto più carina di quella che avevo a Miami. Assolutamente.
Mi infilo il camice e mi sale un'ansia assurda, non voglio che succeda tutto quello che è successo a Miami. Non voglio rovinare tutto anche questa volta, ci voglio provare anche se so che sarò un completo fallimento davanti agli occhi di tutti. E forse per questo dovrei ritornare a prendere le mie pillole. Oh ma dai, che cavolo dico, sbuffo perché ho sinceramente tanta paura di sbagliare.
<<Aria l'ambulanza sta arrivando vieni>> che vocina irritante, lui deve proprio avere qualche gene per dare sta voce del cazzo a quasi tutti i suoi figli allora, io esclusa perché ho una voce molto migliore della loro.
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Suffer
RomanceAvevo due opzioni, fare ciò che volevo realmente oppure continuare a vivere la mia vita tra sogni e speranze tutte tinte di nero. Evidentemente sono proprio una gran psicopatica per aver scelto la prima opzione... o forse no e se lo meritava davver...