𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢𝐬𝐞𝐢𝐞𝐬𝐢𝐦𝐨 || 𝐂𝐨𝐮𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠

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Ah l'amour che cosa inutile quanto letale, ecco su cosa si baserà il mio piano per distruggere la vita anche di questo essere.

Certo che io penso solo a rovinare vite, che tristezza, se non fosse che è l'unica cosa che mi diverte. Comunque sto andando di nuovo verso la caffetteria ad incontrare questa scema, se prima mi lamentavo della voce di Elizabeth mi rimangio tutto, la sua è tre mila volte peggio.

La vedo arrivare affrettando il passo e mettendosi le ciocche di capelli dietro all'orecchio, dio mio quanto la odio <<Eccomi scusami il ritardo>> sta scherzando? Sono le 14:01 <<Macchè, andiamo>> apro la porta e saluto la cameriera, la stessa di stamattina.

<<Ah sei tu, ti prego non sporcare di nuovo il tavolo come hai fatto oggi con Adams>> annuisco -<<Okay cara, potrei avere un hamburger e delle patatine?>> annuisce <<E per te....... signorina Carter?>>

<<Una insalata vegan con tofu grazie>> ma che cazzo si mangia questa? To- che ? Perfettina del cazzo.

<<Va bene, ecco a voi... conti separati>> annuisco ma poi lei consegna la carta di credito 

<<Conto a nome Carter, pago io per entrambe>> prendo il mio vassoio e vado verso un tavolo libero.

<<Strano, abbiamo lo stesso cognome eppure io non sono imparentata con nessuna che si chiama così>> ma non mi dire che non ci arrivi.

<<Allora... sei vegana?>> dico dando un morso al mio hamburger succulento <<Si... diciamo che sono contro all'uccisione di animali per alimentazione, abbiamo le piante che hanno tutti i nutrimenti necessari anche perché prima dell'allevamento molta gente si arrangiava con sole piante, perciò perché no?>>

Si certo... poi si scopre che hai una carenza di ferro e altre malattie possibili ed immaginabili.

<<Beh il tuo ragionamento quadra, ma, io non resisto ad un pezzo di carne, se vedo una bistecca è ovvio che la mangio>>

Come cazzo ho fatto a non insultarla solo dio lo sa, ah no giusto, voglio che il mio piano vada bene.

<<Beh io no, non riesco a guardare un pezzo di carne e dire "che buono!">>
Okay principessa dei vegetali e paladina dei bovini vai a cagare spinaci da un'altra parte mi stai sulle ovaia in una maniera improponibile, perché non posso saltare la parte noiosa di creare fiducia e passare all'attacco?

<<Okay... ma da quando mangi così?>>Domanda più che lecita scusatemi

<<Sin da quando ero piccola>>
Ah ma non mi dire.

<<Quindi tu non hai idea del sapore di una bistecca...>>
Come cazzo facciamo ad essere sorelle?

<<No, e non voglio, i miei genitori mi hanno cresciuto con dei principi>>
Ah si? Ovvio che l'hanno fatto, che mi dovevo aspettare da quella stronza di Emily?


Entro dentro la camera di Elizabeth e la trovo a bere un bicchiere enorme di succo
<<Sta qua fa "Ah ma io non mangio carne" "Ah ma io sono vegana per Aiutare gli animali" " La carne non mi piace, mai mangiata" "i MIEI genitori mi hanno fondato con dei principi stabili" L'ho mandata a fanculo e l'ho piantata lì da sola, perché porca troia Elizabeth non la sopporto, non vedo l'ora di vederla stasera mentre mi vede arrivare al tavolo>>
Si alza e appoggia il bicchiere per poi piegare velocemente gli ultimi vestiti dentro la valigia <<Vuoi una mano?>>

<<No, no, no ce la posso fare. Comunque oggi... alle 8 li ? Quindi ci troviamo li alle 7:50 ok?>>
Certo, peccato che tu non sai che farò il mio ingresso alle 8:15 cara.

<<Certo certo, ma se becco traffico e non arrivo li per le 8 entrate e poi entro io>> annuisce 

<<Va bene, sai già cosa metterai?>>

<<È una sorpresa>> dico facendole l'occhiolino <<Per caso viene quel tuo collega?Aria dai, porca troia qualcosa di scollato per te è d'obbligo>> alzo gli occhi al cielo.

<<Le cose scollate lo usi tu >> dico facendole gentilmente il dito medio 

<<Ha ha ha che simpatica, io ora vado in hotel e ci vediamo stasera>> annuisco 

<<Si vai vai>> detto questo firmo l'autorizzazione per la sua uscita e metto la cartella nel balcone <<Carter, Aria?>> annuisco

<<Ecco questa è la tua card per accedere in tutto l'ospedale, questo il badge ufficiale, i tuoi strumenti personalizzati, e il tuo camice ricamato. Tutto dentro questa scatola e per finire il certificato che hai appena finito le tue prime dieci ore, e quindi puoi andare a casa>> mi commuovo e prendo la scatola e vado verso lo spogliatoio.

Chiamo un taxi ad aspettarmi fuori e intanto che arriva mi cambio e metto il camice ed i pantaloni dentro l'armadietto da cui cade un foglietto <<Chi è così antiquariato da lasciare un biglietto?>> lo raccolgo e ...

"Ti saresti già persa tra i corridoi di dermatologia per trovare la caffetteria se non fosse per me, perciò ... chiama il 212-324-4152 così so dove venirti a prendere per poterti portare a destinazione"

Ma io dico, voleva darmi il numero? Me lo chiedeva! Non fare ste cose degli anni cinquanta, ma va bene apprezzo lo sforzo di aver preso carta e penna ed aver scritto.

Il taxi arriva e arrivo anche io a casa, sana e salva, per mia sfortuna anzi credo che per la prima volta voglio dire per fortuna, si la scena di stasera sarà epica.

È tutto pianificato nei minimi dettagli, ci sarà da divertirsi.

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