Capitolo 19

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Mi giro e rigiro nel letto, non riesco a dormire anche se sono stanca ed è strano perché io, di solito, non ho nessun problema ad addormentarmi. Allungo la mano per prendere il telefono sul comodino e vedo l'ora, sono le 2:20.

Senza rendermene conto, apro automaticamente WhatsApp e cerco la chat con Lorenzo per controllare il suo ultimo accesso, che risale a dieci minuti fa. È sveglio anche lui. Un po' lo temevo e sono preoccupata. Dopo la commedia ieri mi ha confessato che Federica ha avuto un momento in cui si è bloccata e lui non sapeva bene come uscirne, ma poi ha improvvisato qualche battuta ed è andato tutto liscio. Però questo intoppo, nonostante si sa bene possa capitare, lo ha un po' turbato. Io ammetto di non essermene accorta, anche se non era la prima volta che vedevo la scena, quindi non penso che qualcuno del pubblico che era lì per la prima volta se ne sia reso conto. È stato molto bravo a salvare la situazione, ma comprendo anche la sua preoccupazione. Chissà come sta, se gli è salita l'ansia di nuovo e non riesce a tranquillizzarsi. Chissà quanti pensieri non lo lasciano in pace. Gli spettacoli fino ad ora sono andati bene, a parte questo piccolo intoppo, sono stati sempre tutti bravissimi, lui è stato sempre bravissimo e il palco è proprio il suo posto, splende tantissimo lì. In realtà lui lo fa sempre, splendere intendo, ma quando recita brilla un po' di più. Anche se, sinceramente, credo che sia una di quelle persone impossibili da non notare, una di quelle che porta con sé una luce speciale e illumina tutto ciò che ha intorno senza rendersene conto, e che quando non c'è senti l'assenza perché sembra tutto più spento, più pesante e faticoso. Lui è pura luce.

Vorrei fargli capire tutte queste cose perché una persona bella come lui merita di essere consapevole delle proprie qualità, ma forse è anche questa inconsapevolezza a renderlo così speciale.

Comunque, gli spettacoli sono andati bene, ma l'essere in un'altra città e non avere fisicamente vicino amici cari e parenti capisco che può farlo sentire un po' perso. E poi, diciamo la verità: l'ansia è una gran bastarda e può far visita ad ogni piccolo cambiamento.

Ho voglia di andare da lui, tranquillizzarlo e abbracciarlo. Forse però dovrei prima mandargli un messaggio per cercare di captare come sta veramente. No, forse è meglio se mi presento da lui direttamente così non perdo tempo e poi solo guardandolo in faccia posso sapere come si sente, gli occhi comunicano tutto e mi basta uno sguardo per capire e sapere come comportarmi di conseguenza.

Indosso una felpa sopra al pigiama, infilo le pantofole ed esco dalla camera. Inizio a percorrere il lungo corridoio del piano, sento una porta aprirsi e non so perché, ma istintivamente mi nascondo dietro una colonna e sporgo leggermente la testa per osservare: la stanza è quella in cui alloggia Federica, dalla porta esce una figura maschile mentre tira su la zip della felpa e quando mi rendo conto che si tratta di Lorenzo il mio cuore perde un battito. Lei lo raggiunge sulla soglia, lui si volta, abbraccia la ragazza per alcuni secondi che a me sembrano interminabili, poi si staccano e si sorridono e, ciliegina sulla torta, le da un bacio sulla fronte come ultimo saluto e va via, Federica torna dentro e chiude la porta.

Io aspetto immobile dietro la colonna per non farmi scoprire da Lorenzo.

Ho il cuore a pezzi e mi sento come se mi fosse crollato il mondo addosso. Non immaginavo che ci fosse qualcosa tra loro due, hanno una bella intesa sul palco, in scena sono un sacco complici, è vero, ma per il resto non hanno mai lasciato indizi anche perché, a dirla tutta, lui passa più tempo con me che con lei e ora non capisco proprio il gesto di quella sera, fuori dal locale. Perché si è comportato in quel modo se sta con lei? Ha capito che non mi è indifferente e voleva prendermi in giro? Mi pento subito di quest'ultimo pensiero; anche se sono scossa e ferita ciò non mi autorizza a pensare così male di lui, lo conosco e non si approfitterebbe in questo modo della situazione e poi atteggiamenti del genere non sono nel suo stile. Però ecco, io non capisco. Ho tanti pensieri che ronzano veloce in testa e, quando chiudo un attimo gli occhi per respirare, noto alcune lacrime silenziose che mi bagnano le guance, passo la mano per toglierle e torno in stanza dove posso liberare tutte le lacrime che vogliono uscire.

Non piango solo per la delusione, ma anche perché mi sento stupida, tanto. Io che non sono riuscita ad addormentarmi perché ero preoccupata per lui, per come si sentisse ed ero pronta a passare la notte in bianco pur di stargli accanto e tranquillizzarlo e invece lui stava benissimo e in ottima compagnia. Cioè, mi fa piacere che non abbia l'ansia però cazzo, io ero turbata per lui e lui se la stava spassando con un'altra.

Sono veramente ridicola.

E piango perché in questo momento sto realizzando di tenere a lui più di quanto pensassi. Mi sto rendendo conto ora, tra le lacrime che sto versando sul cuscino di questo letto, che mi sono innamorata. Mi sono innamorata dopo tanto tempo, ho dimenticato completamente il mio ex grazie ai consigli di Lorenzo per innamorarmi di lui che sta con un'altra. La vita si diverte a prendermi per il culo.

Sono stupida, ridicola e imbarazzante. Lo sono perché per un attimo ho davvero pensato di potergli piacere, quella sera.

Io a lui.
Io.

Piango perché non merito di soffrire ancora per amore, piango perché quelle immagini non vanno via dalla mia mente, sono impresse lì che si ripetono.

Piango perché sono stata ingenua a pensare per un attimo che potesse nascere qualcosa tra noi con il tempo.

Piango perché ora vorrei solo intrufolarmi nel letto di mio fratello e sprofondare tra le sue braccia, come facevo quando ero piccola dopo che mi risvegliavo nel cuore della notte dagli incubi. Perché ora mi sento così: piccola, fragile e reduce da un brutto sogno. Solo che quello che ho appena visto è  la realtà.


Ciao!
Sì, oggi doppio aggiornamento perché  non avevo più voglia di aspettare fino a domani.

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