Quella mattina San si alzò con già in testa un piano da mettere in atto. Erano passati due giorni da quando Hongjoong gli aveva chiesto aiuto ed avrebbe dovuto proprio in quella giornata provare a raggiungere il suo obbiettivo. Durante quei giorni aveva riflettuto molto sulla situazione del blu, più che altro per distrarsi dalla sua e smettere di pensare a Wooyoung, ogni tanto sentiva il bisogno di staccare e di provare ad allontanarsi dall'altro nel tentativo di ritrovare quella libertà emotiva avuta fino ad un anno prima. Proprio per quello aveva parlato poco e niente con Wooyoung da quando era tornato dall'isolamento, tanto sapeva che avrebbe avuto tempo infinito per struggersi riguardo i suoi sentimenti.
Aveva ragionato su come agire durante la notte e la scelta migliore gli sembrò quella di fingere di stare male per poter avere accesso all'infermeria, dove probabilmente avrebbe trovato il medicinale desiderato. Essendo uno degli antidolorifici più potenti e diffusi, la morfina era anche uno dei pochi farmaci presenti in una struttura carceraria e veniva usata pressoché per ogni problema dei detenuti anche quando non era la soluzione ideale. San si diresse verso metà mattinata verso il corridoio che portava al bagno e mentre passò di fronte alle guardie finse di stare male accasciandosi a terra. I due agenti presenti inizialmente si guardarono confusi ed aspettarono qualche minuto prima di agire. Non era raro che i detenuti fingessero di stare male per andare in infermeria con in testa chissà quale scopo, ma non potevano certo ignorare qualcuno non si sentiva bene, specialmente dopo le direttive che aveva dato Seonghwa riguardo al trattamento riservato ad essi. Così dopo dei minuti che il corvino continuava ad accusare un presunto dolore nel basso ventre, uno di loro si avvicinò prendendolo per un braccio e tirandolo su da terra «Vieni in infermeria forza» disse freddo conducendolo verso il luogo nominato mentre il collega rimase lì a svolgere il suo dovere. San fece un sorrisetto beffardo quando la guardia non lo poté vedere e pensò a quanto fosse facile ingannarle, bastava solo un po' di recitazione improvvisata ed il gioco era fatto.
Arrivarono nella stanza a forma di elle pochi minuti dopo, la guardia lo fece entrare dicendogli di aspettare lì l'arrivo del medico andato chissà dove, il corvino annuì sedendosi sul lettino più vicino e continuando a fare finta di stare male. Appena la guardia richiuse la porta per tornare indietro e lasciare agli agenti che facevano la guardia lì fuori il compito di controllare che nessuno entrasse od uscisse, San si alzò pronto per cercare il posto dove venivano tenute le medicine, faceva ridere perfino lui il fatto che nessuno stesse lì dentro a controllarlo. Era convinto di essere completamente solo mentre iniziò ad andare in ogni angolo cercando un armadietto o un qualsiasi posto dove potessero essere tenuti dei farmaci, ma appena svoltò l'angolo della grande stanza, rimase sorpreso nel vedere che insieme a lui c'era un'altra persona, e soprattutto che quella persona era niente meno che Wooyoung.
«Wooyoung?» disse avvicinandosi mentre il suo cervello già aveva iniziato ad esaminare tutte le motivazioni per le quali il ragazzo potesse trovarsi lì «Che ci fai qui?» domandò appena il minore si voltò incastonando i suoi occhi in quelli del corvino. «Potrei chiederti la stessa cosa» ribatté Wooyoung sorpreso anche lui di vedere l'altro in quel posto.
San ignorò la risposta passando ad osservare l'intero corpo dell'altro mentre stava seduto sul bordo di uno dei lettini, il navigare del suo sguardo si bloccò all'altezza della mano poggiata sulle cosce, con un tovagliolo sporco di sangue attorno ad essa «Che cosa hai fatto?» gli chiese rendendosi conto di essersi avvicinato un po' troppo, così fece in passo indietro ricordando a sé stesso che non avrebbe dovuto distrarsi dal suo obbiettivo primario e si sforzò di ignorare la preoccupazione improvvisamente aumentata in corpo.
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ƒєνєя || ᴡᴏᴏsᴀɴ
Fanfiction⟨⟨𝐡𝐨 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐢 𝐢𝐫𝐫𝐞𝐪𝐮𝐢𝐞𝐭𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐭𝐞𝐫𝐞𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐢𝐬...