Durante i primi dieci anni della sua vita, Mingi aveva vissuto esclusivamente con la madre, senza sapere chi fosse il padre e con una situazione economica molto precaria. La madre lavorava in un piccolo locale la sera, faceva la cameriera, o almeno così diceva lei. Il ragazzo era cresciuto consapevole di non avere una figura paterna al contrario di tutti suoi amici, l'aveva accettato e non aveva mai voluto veramente sapere chi fosse. Un ragazzo particolare, molti lo definirebbero così, e in effetti era vero. Non andava d'accordo con tutti, era sua abitudine analizzare attentamente qualsiasi individuo prima di instaurarci un rapporto. Osservava gli altri, deduceva i loro comportamenti e sceglieva se potevano andare d'accordo con lui. Aveva quindi una cerchia piuttosto stretta di amici con cui si ritrovava per lo più a scuola, erano tutti di una classe bassa come la sua e frequentavano gli stessi quartieri, proprio per questo ci andava d'accordo.
Con il passare del tempo, però, la madre era cambiata, sembrava più felice e tranquilla e questa cosa stonava assai agli occhi attenti del castano, non capiva per quale motivo sembrasse che le cose stessero migliorando così rapidamente, il loro piccolo appartamento spoglio era diventato pieno di oggetti che non sarebbero dovuti esserci, parti di arredo troppo belle perché potessero permettersele, tutto sembrava così strano che fece turbare Mingi e gli tolse quella monotonia delle sue giornate che tanto amava.
Finalmente capì cosa stava accadendo quando un uomo alto e dai lineamenti pronunciati si fece largo nella sua vita buttando giù tutto ciò che aveva costruito. Ogni singolo tassello che componeva la sua esistenza, ogni singola colonna che sorreggeva le sue sicurezze era stata spazzata via assieme ad esse. D'improvviso si era ritrovato catapultato in un altro mondo, un mondo diverso a cui sentiva di non appartenere. I suoi amici non c'erano più, la sua scuola non c'era più, la sua casa mai più la rivide. Non voleva che tutto quello accadesse, eppure non aveva potuto fare niente per fermarlo. Succube delle azioni di coloro che gli stavano intorno, si era lasciato trasportare dagli avvenimenti finendo inesorabilmente in una strada buia e contorta che aveva finito con il condizionare la sua stessa psiche.
Era stato portato via, era andato ad abitare in una casa più grande, dalle pareti bianche e dagli scorrimano dorati, assieme a lui c'era pure la madre che a quanto pare aveva trovato l'uomo della sua vita. Un imprenditore sempre vestito di tutto punto, che non sorvolava neanche su un minimo sbaglio ed esigeva il completo ordine, tutte cose a cui il ragazzo non era abituato, mentre invece sembrava che la madre avesse sempre vissuto in quell'ambiente. La donna sembrava felice, aveva una bella vita dopotutto, ma Mingi li vedeva assieme e sapeva che non stavano bene, quello non era l'uomo giusto per lei e il castano non avrebbe mai smesso di ripeterglielo, nonostante la donna non gli prestasse la più minima attenzione. Per lei ciò che pensava il figlio non contava molto, si chiedeva anche per quale motivo continuasse a lamentarsi pur avendo ottenuto la vita che tutti i suoi amici desideravano. Ma Mingi ormai gli amici non li aveva più, era rimasto solo e in realtà il suo desiderio era tornare alla vita che aveva prima. Era stato costretto a cambiare anche scuola, a frequentarne una più prestigiosa, una di quelle in cui bisogna vestirsi con la divisa tutti uguali o in cui se vai con qualcosa fuori posto vieni immediatamente espulso. Al castano non piaceva per niente quel posto, lo odiava con tutte le sue forze, eppure non poteva sottrarsi al volere dell'uomo che aveva fatto di lui e sua madre i suoi burattini preferiti.
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ƒєνєя || ᴡᴏᴏsᴀɴ
Fanfic⟨⟨𝐡𝐨 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐢 𝐢𝐫𝐫𝐞𝐪𝐮𝐢𝐞𝐭𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐭𝐞𝐫𝐞𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐢𝐬...