Fu in quel momento che Coraline capì ogni cosa e l'adrenalina che fino a qualche secondo fa la pervadeva, scomparve.
<< Ora mi è tutto più chiaro >>
Disse lei, rilassando le spalle in segno di arresa. L'Altra Madre sorrise, si avvicinò alla ragazza e le poggiò la mano sulla schiena.
<< Come biasimarti, cara. Ti sei rifugiata nella tua immaginazione per così tanto tempo che quasi l'avevi scambiata per realtà >>
Con un po' di pressione spinse Coraline a capotavola e la fece sedere sulla sedia. Di fronte a lei, poggiato al posto del piatto, c'erano un gruzzolo di pagine un po' stropicciate e con qualche ciuffo di erbetta che sporgevano tra quest'ultime.
<< Certo che hanno fatto un bel volo. Hai idea di quanto tempo ci abbia messo per recuperarle? Sei proprio una sciocca... >>
Sospirò, in tono amorevole.
<< Ovviamente non potevo lasciarli lì a terra perché, In fin dei conti... >>
L'Altra Madre si avvicinò all'orecchio di Coraline.
<< ... è la tua altra storia >>
La ragazza deglutì, confusa.
<< La mia... Altra Storia?>>
<< Malgrado il tuo gesto coraggioso non riuscivi ad accettare l'esito del gioco e così... Hai cominciato a scrivere la tua storia ma con un finale alternativo. Purtroppo però, man mano che continuavi, il pensiero di me non ti abbandonava >>
Si spostò da dietro le spalle di Coraline sfiorandole il collo con quelle unghia lunghe e si sedette alla sua destra.
<< Che figlia amorevole che sei diventata, tesorino. Ti mancavo così tanto, vero? >>
Quell'essere afferrò da sotto il tavolo un oggetto e glielo mise davanti. Era una scatola esagonale a strisce nere e azzurre decorata con un fiocco rosso. Avendolo già visto in precedenza, la ragazza sapeva che il suo contenuto altro non era che un rocchetto, due bottini neri e nello spazio creatosi fra quest'ultimi un ago bello che appuntito.
<< Sai cosa fare, Coraline >>
Le toccò la mano destra come per incoraggiarla ma la sua espressione cambiò un attimo dopo aver sentito un forte rumore provenire dal piano di sopra.
<< A quanto pare alcuni topi salterini devono ancora essere ammaestrati per bene >>
Specificò lei, alzandosi con quel sorriso che poco prima l'aveva quasi abbandonata. Non appena la vide fare questo gesto, Coraline sospirò con il naso come a voler espellere tutta la tensione che le aveva provocato.
<< Rimani qui, da brava >>
La ragazza annuì esitando e osservò la sua figura che con fare elegante sparì nel corridoio. Gli occhi di Coraline si fecero improvvisamente speranzosi. Si rimise in piedi. Forse l'Altra Madre aveva ragione, questo non era un sogno ma la realtà. Quel rumore, però, l'aveva scombussolata. E se fosse stata Miss Forcible ad averlo provocato? Decise di aggrapparsi a questa possibilità, a quella che dovrebbe essere stata la sua immaginazione... Ma in cuor suo, sapeva di essere guidata soprattutto dalla paura. Il pensiero di uscire di lì la pervase e l'unica cosa che credette fosse la più giusta da fare in quel momento era di raggiungere il giardino il prima possibile; o per meglio dire, allontanarsi il più possibile da quel mostro.
E così, come i passi di un gatto, si mosse silenziosamente tra quelle pareti fino ad arrivare ad uno spazio aperto circondato da stelle e da un cielo piangente. Si portò alcuni ciuffi di capelli bagnati dietro le orecchie e, tra pozzanghere di fango che le sporcavano il pigiama e pietre scivolose, si fermò finalmente e si inginocchiò sulla terra bagnata. Cominciò a scavare come quando i cani nascondono i loro tesori per poi disseppellirli, con frenesia, speranza e timore. Continuò finché non si ruppe due unghie a causa dell'impatto con una superfice legnosa. Sorrise e pianse allo stesso tempo ma non fermò lo scavo. Quello che si ritrovò davanti fu una piccola tomba, una di quelle che vengono usate per i cani o per qualsiasi altra specie ma di piccole dimensioni. A forza di aprirla si graffiò quasi tutte le dita con dei piccoli pezzi di legno che sporgevano dal coperchio. Quello che vide fu raccapricciante. Non erano ossa di animale... Ma di una persona. La posizione in cui era stata posta era rannicchiata. Probabilmente per farla entrare in quel piccolo spazio. Coraline si voltò per vomitare ma alla fine ne uscì solo qualche sputacchio. Quando riprese ad osservare, venne avvolta dalla tristezza. Sembrava non esserci nulla lì dentro.
<< no... >> disse in un sussurrò.
Si sedette a terra e poggiò le mani sulla terra bagnata, stringendo poi la presa. Portò nuovamente lo sguardo su quella bara e, quasi sull'orlo della disperazione, si avvicinò molto allo scheletro. Le ossa delle mani erano congiunte, come se fosse in procinto di pregare o... Di tenere qualcosa tra quest'ultime. Decise quindi di provare a separarle, ma la prima volta che ci provò vomitò. E questa volta non erano dei semplici sputi. Tornata alla postazione di prima, si pulì con la pioggia le mani e ritentò. Cercò di essere la più delicata possibile ma le ossa non davano cenno di separarsi. Scusandosi con il cadavere, fece più pressione e alla fine riuscì ad ottenere ciò che voleva. Sul suo palmo, ora aveva una noce. Non sapeva bene che significato potesse avere, ma poco aveva importanza. Voleva che tutto finisse al più presto.
Un tuono le fece rizzare i peli su tutto il corpo. E non solo per il rumore provocato, ma dalla seconda ombra che vide alle sue spalle. Istintivamente, si rotolò tra la terra e con la coda dell'occhio vide la figura dell'Altra Madre. Corse il più velocemente possibile verso la serra e si rinchiuse lì dentro, bloccando la porta con il manico di una scopa.
<< Coraline, apri subito questa porta!! >>
Supplicò quell'essere.
La ragazza stringe nella mano la noce, poi si sedette contro il muro e si coprì le orecchie.
" ora dormi, ora dormi, ora dormi ", si ripeté nella mente, cercando in tutti i modi per calmarsi. Ma come poteva riuscirci in una situazione del genere?
Si guardò intorno e vide una piccola pala non molto lontana da dove era seduta. Deglutì.
" è l'unico modo... ", pensò.
Afferrò l'oggetto e, stringendo gli occhi, si diede un forte colpo in testa.
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Una stella per il prossimo capitolo
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Coraline 2 - Il gioco ricomincia
FanfictionPassarono gli anni e Coraline aveva quasi rimosso dalla sua memoria la sua esperienza da incubo con l'Altra Madre. Ma la situazione cambiò il giorno del suo 16esimo compleanno, a causa di uno stupidissimo scherzo. Due ragazze invidiose, con la scusa...