Capitolo 23 - Beldam

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" tu sei uno dei bambini fantasma... Ma perché sei qui? Io ti avevo liberato " –

La ragazza si avvicinò a quel bambino e notò subito un particolare che la fece tranquillizzare; non aveva i bottoni al posto degli occhi. Erano così belli e davano l'impressione di mostrare preoccupazione difronte al riflesso di una giovane forte e combattente.

" Ricambierò il tuo aiuto, signorina " –

Il suo spirito fluttuò verso quel libro fin troppo grande e le pagine cominciarono a girare da sole, finché ad un certo punto si fermarono all'improvviso e il bambino fantasma scomparve tra gli scaffali sussurrando qualcosa che Coraline non riuscì a sentire.

Allo sbattere delle palpebre, la ragazza si ritrovò seduta al suo posto con affianco il suo amico Wybie, che la chiamava.

" Per quanto tempo hai intenzione di dormire? Ehm, Ormai si è fatto tardi " – disse il ragazzo, sbadigliando subito dopo.

Coraline, confusa, alzò il capo e si rese conto di essersi appoggiata proprio sopra il libro... Ma su di un capitolo in particolare.

" Beldam...? " –

Pronunciato questo nome, i due ragazzi ebbero uno strano brivido che li fece raddrizzare del tutto e si guardarono negli occhi, confusi.

" Credo che... Credo che ora dovremmo... " – Wybie deglutì e non terminò neanche la frase che si alzò di scatto dal posto.

La sua amica guardò il numero della pagina per potersela ricordare e chiuse poi il libro, forse non avrebbe dovuto portare Wybie con se. Cominciò a pentirsene a suo malgrado, ma non poté negare che la sua presenza non le dispiaceva perché vederlo sano e salvo la rassicurava.

" Questo libro lo prenderò in prestito, non posso lasciarlo qui incustodito ora che... " – si interruppe.

" ...Qualcuno potrebbe sbarazzarsene. Non voglio rischiare ... O almeno non prima di leggerlo " –

Il ragazzo si avvicinò a lei e poggiò la sua mano sopra la piccola spalla della sua amica, poi la guardò dritta negli occhi cercando di mostrarsi forte anche se era decisamente turbato, come il suo corpo voleva in tutti i modi rivelare.

" non posso tirarmi indietro, non ora " – riprese Coraline, ricambiando lo sguardo e tenendo stretto a se quel libro.

Wybie la abbracciò d'istinto e portò le sue labbra vicino all'orecchio per poterle sussurrare un flebile:" pazza ".

Si allontanò leggermente da lei e vide un piccolo sorriso malinconico sul volto di Coraline.

" Ma una pazza coraggiosa... Con un pazzo coraggioso " – disse lei

" Perché in fin dei conti, per essere coraggiosi, bisogna anche avere paura. E noi... Non possiamo negarlo di avercela. " –

Non era poi così tanto sicura di utilizzare quel " noi ", glielo si leggeva in faccia anche se tentava di nascondere i suoi dubbi al suo amico. Con il passare degli anni il suo affetto per Wybie aumentava e ciò le metteva molta paura, perché cosa sarebbe successo se lui se ne fosse andato o, peggio ancora, se fosse stato rapito dall'Altra Madre? Inconsapevolmente Coraline si ritrovò a pensare a come potesse stare il suo amico se l'avesse abbandonata quel giorno in cui lui fu costretto ad andare a casa sua per potersi riprendere la bambola che rivoleva tanto sua nonna. Poteva semplicemente non crederle malgrado la parola di una vecchietta che avrebbe potuto considerare delirante, ma non fu così. Lui decise alla fine di fidarsi di lei e riuscì ad aiutarla rischiando anche di cadere nel vecchio pozzo. Per Coraline non era però una semplice amicizia... Ma molto di più. Non riusciva a dare un termine adatto a quel che provava perché lei stessa non riusciva a capirlo, non era più neanche convinta se potesse vederlo come un fratello in questo momento.

" Coraline, avete finito la vostra ricerca? " – disse una voce seccata alle sue spalle.

" Ehm è già molto tardi Coraline e la signora deve chiudere... Il libro puoi anche portartelo, abbiamo già sistemato tutto firmando qualche scartoffia e... " – Il padre di Coraline si mise di fianco a lei e si stropicciò gli occhi, a forza di leggere con questa fioca luce aveva creato un leggero fastidio alla sua vista.

La ragazza annuì e non appena i suoi genitori misero piede fuori dalla biblioteca, insieme a Wybie cercò il suo piccolo amico che stranamente non si trovava più sotto quel vecchio tavolo. Lo ritrovarono poi all'uscita che si leccava una zampetta, fortunatamente.

Lungo il tragitto verso casa l'atmosfera si era fatta stranamente pesante, i loro pensieri facevano così tanto rumore nelle loro teste che davano spazio ad un silenzio quasi fastidioso. Il primo che si liberò da questa prigione di pensieri fu Wybie che, seguito dal gatto sgattaiolato furtivamente dalla macchina, salutò poi Coraline e i suoi genitori con una flebile voce, quasi forzata ad uscire. Quando finalmente arrivò il turno della ragazza, si precipitò velocemente in camera sua e si chiuse a chiave per poter leggere tranquillamente le risposte che cercava da così tanto tempo.

" Beldam.

Questa storia è una delle più spaventose e misteriose mai narrate in questo libro; per questo, caro lettore, non spenga la luce e stia ben al sicuro dalle ombre perché sussurrano nell'oscurità segreti che neanche voi vorreste sentire. Tutto cominciò con la fine della costruzione del Pink Palace, un posto all'apparenza tranquillo ma con segreti dentro quelle mura che farebbero scappare chi ha davvero ha deciso di abitarvici con molto coraggio e, scusate il termine, anche stupidità. La prima famiglia che si trasferì in quel luogo, ideato da un uomo mai visto prima, fu la stessa che diede inizio ad uno strano ciclo di scomparse che nessuno fu mai riuscito a risolvere. A quel tempo giravano strane voci che riguardavano la sfortunata figlia che abitava proprio al Pink Palace; raccontavano che lei stessa girava per le strade piena di lividi ma che, per paura, nessuno aveva mai osato aiutarla per non mettersi contro quei signori tanto strani. Passarono anni senza aver loro notizie finché, in una fredda notte di dicembre, una ragazza uscì da quella casa con entrambi gli occhi cavati e con il vestito completamente sporco di sangue.  <devo essere come una bambola, devo essere come una bambola, devo essere comeuna bambola. >> Urlava a squarciagola sempre la stessa cosa, come un disco rotto. Solo all'ora decisero di aiutare quella ragazza, ma ahimè fu troppo tardi [...] "

 

Arriviamo alle 10 ☆ per il prossimo?  :3

Spero vi sia piaciuto questo capitolo u.u

Coraline 2 - Il gioco ricominciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora