Le ore di scuola passarono molto lentamente e, fortunatamente per Coraline, oggi non c'era il professore di Italiano.
" Ragazzi, mi potete dare il vostro numero di telefono? Così possiamo mettere d'accordo " - chiese Alex, prendendo il suo zaino.
Coraline, che era già voltata, gli sorrise.
" Io e Wybie non abbiamo mai avuto il bisogno di avere un cellulare dato che abitiamo vicini, però se la metti così... Cercherò di convincere i miei a regalarmene uno " - rispose
" Va bene, allora io vado. Ciao Coraline! Ciao Wybie! " - salutò il ragazzo
Wybie, appena sentì il suo nome, si voltò di scatto e ricambiò. Nel fra tempo, Coraline si era già messa il suo giubbotto blu.
" Sbrigati " - gli ordinò lei, mettendosi lo zaino sulle spalle.
Wybie la diede ascolto e, appena finì, si diressero verso la macchina.
Coraline, però, avvertiva una strana sensazione. Non sapeva il perchè, ma questo la faceva un po' innervosire.
" Ciao ragazzi! " - salutò la madre, facendo partire l'auto.
I due ricambiarono.
" Tuo padre è a casa, comunque " - disse la donna, d'un tratto.
" Davvero? " - chiese Coraline, poggiando la sua mano sul sedile della madre.
" Si tesoro, e non vede l'ora di vederti. Sai, mi ha detto che era davvero preoccupato per te " - continuò, svoltando a destra.
" E perchè? " - gli chiese Coraline, confusa.
" Beh, non saprei. Chiediglielo direttamente a lui no? " - disse la madre, sorridendo.
Coraline non rispose e cominciò a guardare fuori il finestrino, ignorando completamente Wybie. Lui, di conseguenza, fece lo stesso... Creando un imbarazzante silenzio in macchina. Fortunatamente arrivarono presto e i due ragazzi si salutarono, ma con espressioni un po' spente.
" Avete litigato? " - chiese la madre, aprendo la porta di casa.
" In realtà no, volevo solo pensare un po' ai miei problemi " - rispose la ragazza, entrando.
" Problemi? Ma di che stai parlando? " - rise la donna, chiudendo la porta alle sue spalle.
Coraline sbuffò e si sedette a tavola.
" E papà dov'è? " - chiese la ragazza, guardandosi intorno.
" Eccomi qui! " - esclamò l'uomo, alle sue spalle.
Quando Coraline si voltò lo vide su una sedia a rotelle. Le faceva un po' pena.
" Ciao papà " - sorrise semplicemente la ragazza.
Si alzò da tavola e lo andò ad abbracciare, lui ricambiò. Dopo un po' di tempo lasciò la presa e cominciò ad osservare la sua gamba gessata.
" Per quanto tempo dovrai tenerla? " - chiese Coraline
" Uhm... non lo so. Forse tre mesi o meno " - rispose il padre, pensieroso.
" Così tanto tempo? " - chiese lei, preoccupata.
" Si, ma sta tranquilla " - disse lui, accarezzando il capo della ragazza.
Ad un tratto, a Coraline gli venne in mente la questione del cellulare.
' Non mi sembra il caso... ' - pensò la ragazza, osservandolo avvicinarsi alla tavola.
Il tempo passò e si fece notte, le tre per la precisione. Malgrado l'orario, Coraline non riusciva a dormire, forse perchè aveva paura di rivivere un altro incubo.
' ma non posso scappare... Non posso. Devo farla finita una volta per tutte ' - pensò la ragazza, prendendo un po' di coraggio.
E, con il cuore in gola chiuse lentamente gli occhi e si addormentò. Quando li riaprì, si ritrovò in giardino. Il cielo era nuvoloso e non c'era nessun uccello o qualsiasi altra forma di animale. Si guardò intorno e vide tutte le persone che conosceva vestite di nero, stavano tutte piangendo. La ragazza, dopo un po', notò che infondo vi era una bara nera perciò cominciò a dirigersi verso di essa. Passò prima davanti a Mss Spink, che si stava soffiando rumorosamente il naso. Poi toccò a Mss Forcible, che aveva il volto oscurato. Man mano che camminava, si avvicinò alle ultime due persone rimanenti: suo padre e sua madre. Quest'ultima, stava abbracciando suo marito e gli stava bagnando il suo lungo giubbotto nero. Mentre lui, poggiava il suo capo sulla spalla della moglie. Coraline deglutii e si avvicinò alla bara. Quando la aprì, il suo cuore raggelò.
" Non posso crederci... questa... sono io " - disse la ragazza, toccando i capelli della sua copia.
" Ma perchè? Perchè io? Perchè sono morta? Chi è stato a... " - La sua bocca si fermò d'un tratto, e si voltò.
Tutte le persone lì presenti avevano lo sguardo diretto verso destra.
Coraline portò i suoi occhi da quella parte e vide L'Altra Madre. Stava ridendo e con se aveva degli occhi...
Ma non di una persona qualsiasi, quelli di Coraline.
La ragazza deglutì e si voltò di nuovo verso il suo corpo. Con le mani tremanti, alzò le palpebre della sua copia e vide che gli mancavano proprio i suoi occhi.
' sono un fantasma allora? ' - si chiese
' no... no... questo non è reale... ' - pensò
" QUESTO NON E' REALE. NON RIUSCIRAI AD INGANNARMI! " - urlò la ragazza, voltandosi dalla parte di quel mostro.
L'Altra Madre smise di sorridere e fece sparire i suoi occhi, dalle sue mani. Dopo di che, proprio come fumo, tutte le persone svanirono e rimasero solo lei e quel mostro.
" Questo, è quello che succederà. Molto, molto presto " - disse quella ' cosa '.
" No, MAIIII " - urlò Coraline.
Proprio in quell'istante, si svegliò.
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Coraline 2 - Il gioco ricomincia
FanficPassarono gli anni e Coraline aveva quasi rimosso dalla sua memoria la sua esperienza da incubo con l'Altra Madre. Ma la situazione cambiò il giorno del suo 16esimo compleanno, a causa di uno stupidissimo scherzo. Due ragazze invidiose, con la scusa...