Capitolo 11 - Piccoli aiuti

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" Ti proteggerò, non so ancora come ma... Ti proteggerò " - il ragazzo strinse ancora di più.

Dietro le sue spalle, Coraline sorrise per un istante. In quel momento voleva scoppiare in lacrime, ma non gli sembrava il caso. Anche se lei piangeva la realtà non cambiava, gli incubi non si fermavano e l'Altra Madre non scompariva come per magia.

" Grazie, Wybie " - la ragazza ricambiò quell'abbraccio caloroso e poggiò la sua testa sulla spalla del suo consolatore.

" Se tu non ci fossi... Io... Non saprei che fare " -

" Tranquilla, ora sono qui. E ti prometto che non ti lascerò mai andare... MAI " - disse serio il ragazzo, accarezzando il capo di Coraline.

D'un tratto una goccia di pioggia cadde sul naso della ragazza.

" Credo che... " -

" Si "- fece Wybie, sentendo anche lui una goccia cadergli sul volto.

I due si staccarono a malincuore da quell'abbraccio e cominciarono a camminare verso le rispettive case.

" Qui ci dobbiamo separare, ci vediamo domani... Coraline " - sorrise il ragazzo.

Coraline ricambiò e osservò il suo amico andarsene, sperando per un momento che lui si fermasse e si voltasse verso di lei.

' ma... a cosa sto pensando? ' - arrossì la ragazza, portando lo sguardo verso la luna.

Un tuono la fece ritornare in se e cominciò a correre verso casa.

...

" Sono arrivataa! " - urlò Coraline, chiudendo la porta d'ingresso.

" Come mai così tardi? " - chiese la madre, alzando lo sguardò verso di lei.

" E perchè... sei rossa? " -

" Eh? I-io? Rossa?! Ma che dici! " - balbettò Coraline, presa alla sprovvista.

" Vatti a cambiare o tu prenderai un raffreddore " - il padre le mise una mano sulla sua spalla e le baciò la sua guancia bagnata.

Coraline spalancò improvvisamente gli occhi, l'ultima cosa che voleva era ammalarsi. Erano successe tante cose negative e avere un raffreddore non avrebbe per niente aiutato.

" NONONONO " -

Corse subito nella sua stanza, prese il necessario e corse subito in bagno senza pensarci due volte.

" Spero che non sia troppo... - " - starnutì.

Sbuffò rumorosamente e si tolse i vestiti.

" Come non detto " -

Riempì la vasca con dell'acqua calda e si tuffò dentro, facendo schizzare qualche goccia fuori.

" E' così... Rilassante " - Dopo essersi abituata a quella temperatura, Coraline sbadigliò e chiuse lentamente gli occhi.

* Ron Ron *

' delle... fusa? '

Riaprì gli occhi e vide un gatto nero sulla finestra.

" H-HEYYY " - urlò dallo spavento e si coprì il seno con le braccia.

Il micio si mise una zampina sul muso, trattenendo una risata.

" ESCI DI QUI " - la ragazza gli lanciò un getto d'acqua, ma il gatto lo evitò per un pelo saltando sul pavimento.

" Sei più agile di me, vergognati " - sbruffò Coraline

L'animale scosse la testa.

" Che poi... Perchè sei qui? " -

Come di risposta, con la zampetta indicò un punto preciso della vasca. Coraline seguì la direzione e vide galleggiare un braccialetto verde.

" E questo? " - lo prese in mano e se lo mise. Confusa, guardò il gatto e lui saltò nuovamente sulla finestra.

" Devo... tenerlo? " -

Il micio annuì e, subito dopo, svanì nella notte.

" Asp-! Ahhh.... Dannato " -

' L'improvvisa apparizione del gatto era casuale? E perchè avrebbe dovuto darmi questo braccialetto? '

Molte altre domande le si paravano nella mente, ma a nessuna poté dare una risposta certa.

Coraline si alzò velocemente e chiuse la finestra.

" devo stare più attenta " - si rimproverò.

Lei sapeva di potersi fidare di quel gatto, ormai era come se fosse il suo angelo custode. Ma fino a che punto potrà aiutarla? In fin dei conti era solo un animale che in questa realtà non sapeva parlare.

...

" CHE?! " - urlò Coraline, infuriata.

" Perchè fai così? Tua cugina deve rimanere qui per tre giorni e non si discute! " - sua madre poggiò velocemente la forchetta sul piatto e si avvicinò a sua figlia.

" No... Non puoi farmi questo. Lei non può venire qui... Ha 10 anni... Potrebbe succedergli qualcosa " -

" Tesoro... " - sospirò la madre

" I suoi genitori devono andare via per un lavoro e non possono lasciare la loro unica figlia ad una babysitter sconosciuta. Lo sai che in questo momento sono in difficoltà... " -

" Che gli può succedere qui? " - chiese il padre, seduto di fianco sua moglie.

Coraline li guardò per un attimo, poi abbassò lo sguardo.

" E' che... Io... " -

" Sono solo tre giorni, se proprio non la sopporti puoi andare a dormire da una tua amica o non so... " - propose la madre.

" NO " - si alzò bruscamente e sbatté le mani sul tavolo.

" Ora basta, Coraline. Tua cugina verrà qui, che ti piaccia o no. E ora finisci di mangiare che devi andare  a scuola " - rimproverò la madre

" Non ho fame " - dette queste parole, la ragazza corse in camera sua.

" Non ci voleva... E ora che faccio?! E se l'Altra Madre la prende?! AHH NON VOGLIO NEANCHE PENSARCI " - 

Prese i vestiti che aveva già preparato ieri e si andò a preparare, infuriata. Fortunatamente, da ieri sera aveva smesso di starnutire: quel bagno caldo l'aveva aiutata molto, anche la camomilla aveva contribuito.

Pronta, scese le scale e vide già sua madre nella macchina.

'  e Wybie? Di solito è sempre puntuale ' - si chiese lei, salendo nel veicolo.

" Oggi il tuo amico sta male, probabilmente anche domani non verrà a scuola " - disse la donna, facendo partire la macchina. Avvolte faceva proprio paura, sapeva già come rispondere ancor prima di sentire la domanda.

" Ah... Allora io potrei- " -

" Non puoi andarlo a trovare, può immischiarti la febbre. E sai che significa? Che poi farai ammalare anche tua cugina " - 

" mh... " -

' prima mia cugina... Ora Wybie. Ci manca solo Alex e un bel tre in Chimica '- 

Coraline poggiò la sua testa sul finestrino e osservò il paesaggio. 

' Ora che ci penso... Sta notte non ho fatto gli incubi. Che sia per...

Il braccialetto? '

Coraline 2 - Il gioco ricominciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora