Capitolo 13 - Urla silenziose

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" Com'è andata a scuola? " - chiese il padre, con lo sguardo fisso sul giornale.

" B-bene... " - mentì lei, a malincuore. Non le piaceva dire bugie, sopratutto a suo padre sulla sedie a rotelle.

Nel fra tempo, la madre di Coraline posò un pezzo di pizza sul piatto della ragazza, seria in volto.

" Come mai oggi il mio piatto preferito? Cosa c'è sotto? " - chiese la ragazza, incrociando le braccia.

" Questa mattina non hai mangiato e quindi... " - rispose la donna, con tono triste.

La figlia sospirò.

" Senti Coraline... Cerca di andare d'accordo con tua cugina, okay? Non se la sta passando bene, e mia sorella ha detto che l'unica che può rallegrarla sei tu. Perciò, aiutala un po' tu va bene? Solo per tre giorni " - disse il padre, poggiando il giornale sul tavolo. Poi rivolse lo sguardo a Coraline.

La ragazza abbassò il capo, stringendo le sue mani in pugni.

' devo proteggerla a tutti i costi, devo farlo... Non posso deluderla. E poi, io la capisco più di tutti... Non voglio che lei viva il mio stesso incubo ' pensando tra se, Coraline decise di accettare questa realtà.

" Ho capito " - disse semplicemente, dando il primo morso alla pizza.

La madre sorrise e portò lo sguardo verso il padre, che fece lo stesso.

" Tua cugina vorrà dormire con te, ma se proprio non vuoi la facciamo dormire in salotto. Lì c'è un divanetto " - propose la donna, anche se non era d'accordo di farla dormire lì da sola.

Il cuore di Coraline si fermò per un attimo.

' dormire dove c'è la piccola porta?! Ma sta scherzando?! ', nella sua testa, c'era più che confusione.

" Neanche per sogno! Dormirà con me! " - alzò la voce, nervosa.

Solo dopo aver pronunciato quella parole, si accorse del suo improvviso cambio di tono.

Il padre tossì.

" S-scusa... Volevo dire... Si insomma quello " - ricominciò a mangiare la pizza.

Attorno a lei si creò un imbarazzante silenzio, fin quando lei non si alzò per dirigersi nella sua camera.

" Arriverà questo pomeriggio " - disse la madre, prima di perderla di vista.

Coraline si fermò un attimo e girò leggermente il capo.

" Va bene " - detto questo, la ragazza corse in camera sua e si tuffò nel letto.

Era davvero molto preoccupata e nervosa, il suo cuore non dava segno di calmarsi. Portò il cuscino sopra la sua testa, lo strinse più forte che poté e cominciò ad urlare; in questo modo riuscì a sfogarsi senza che nessuno abbia sentito le sue urla. Una volta finito, deglutì rumorosamente. Aveva paura di non farcela, di perdere il dolce sorriso di sua cugina, di perdere il suo coraggio e semplicemente di non essere abbastanza forte da riuscire a proteggerla.

' no... devo farcela... io sono l'unica... Si... Proprio per questo devo essere forte e devo combattere! Per il bene di mia cugina ' tolse il cuscino dalla sua testa e lo abbracciò forte.

Immersa nei suoi pensieri, Coraline chiuse lentamente gli occhi e senza accorgersene si addormentò.

" Lye Lyeeee " -

*  deriva da (Cora)LINE, ovvero " Li " *

La ragazza si svegliò e subito la riconobbe.

" Eli(zabeth)! Da quanto tempo! " - sorrise.

Sua cugina la abbracciò forte e rise felice.

" Mi sei mancata Lye Lye " - disse la piccola.

Coraline le sorrise.

" Andiamo a giocare?? " - supplicò lei, con occhi da cucciolo.

Sospirò.

" Va bene, se vuoi andiamo da Wybie dato che ha l'altalena " - sorrise.

Aveva già in mente di tenerla il più lontano possibile da questa casa, o meglio... Da quella porta. In più, avrebbe potuto parlare con il suo amico e sfogarsi un po' con lui. Di certo non sarebbe riuscita a nascondergli sua cugina, proprio per questo Coraline aveva pensato di presentargliela direttamente e di chiedergli dei consigli.

" Dai alzatii " -

La ragazza rise e fece come le ha ordinato sua cugina. Appena mise piede fuori dal letto, Elizabeth le prese una mano e la trascinò fuori con lei.

" Ora tocca a me farti da guida, vieni. Da questa parte " - sorrise Coraline, mostrandole la via.

Lungo la strada, però, la ragazza intravide il vecchio pozzo e tanti ricordi le tornarono alla mente,  senza aspettare il permesso di nessuno.

FLASHBACK.

" eh? Manca qualcosa... Il vecchio pozzo non c'è " -

" Niente c'è qui, è la parte vuota di questo mondo. Ha creato solamente quello che poteva impressionarti " -

" Ma perchè... perchè vuole me? " -

" lei vuole qualcuno da amare. Io credo... qualcuno che non sia lei o potrebbe volere soltanto qualcosa da mangiare " -

" mangiare? è ridicolo! Le madri non mangiano, le figlie " -

" ah non lo so, tu che sapore hai? " -

FINE FLASHBACK.


' solamente quello che poteva impressionarti..? Ma a me interessava molto trovare il pozzo... Ora che ci penso, è stato prima di incontrare Wybie... O meglio, prima di ricevere quella bambola che L'Altra Madre usava per spiarmi ', pensò Coraline, cominciando ad avere un leggero mal di testa. Ma, ad un tratto, la sua attenzione venne catturata da qualcun'altro.

" Wybie? " - La ragazza vide il suo amico seduto proprio lì vicino.

Non appena sentì una voce, lui si girò di scatto e appena si accorse di Coraline, buttò via la sigaretta che aveva in mano. Lei, come di risposta, alzò gli occhi al cielo.

" C-Coraline! " - salutò imbarazzato, calpestando il suo errore per evitare incendi.

" e tu chi sei? " - chiese Wybie, inclinando la testa. Una bambina dai capelli lunghi e mori teneva fermamente la mano della sua amica.

" Lei è mia cugina, starà da me per tre giorni " - rispose Coraline, seria in volto.

Il ragazzo spalancò gli occhi e subito dopo il suo volto divenne leggermente pallido.

" Stavamo giusto venendo da te per farla giocare con la tua altalena " - affermò lei, come per chiedergli il permesso.

Nel fra tempo, la piccola guardava curiosa Wybie.

" Ah si... allora andiamo " -

Arrivati a destinazione, Elizabeth non perse tempo e corse subito verso l'altalena.

Coraline e il suo amico si scambiarono sguardi di preoccupazione , cercando a fatica le parole giuste per poter iniziare questo argomento. Nel fra tempo, due grandi occhi li stavano osservando...

Coraline 2 - Il gioco ricominciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora