Capitolo 36 - Caro diario, questo è un addio

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Quando Coraline sentì un tuono talmente tanto forte da far vibrare i vetri delle finestre aprì finalmente gli occhi. Il suo corpo riposato e asciutto era coperto da delle lenzuola profumate e calde. Sospettosa, portò le dita sulla nuca. Non sentiva nulla. Eppure ricordava bene il dolore che le aveva provocato il colpo di Alex.

<< Alex... >> Disse Coraline sottovoce.

Si guardò intorno e capì di trovarsi nella sua Altra Camera che, come per la stanza dell'Altro Padre, era tutta ben in ordine e pulita. Dopo aver poggiato i piedi sul pavimento ed aver mosso le dita come se stesse graffiando qualcosa, si rese conto di indossare particolari calzini color albicocca dalle punte grigiastre. Aggrottò la fronte. Come se stesse puntando gli occhi verso un cielo notturno e si ritrovasse davanti una stella cadente, il suo sguardo seguiva attentamente la fila di bottoncini blu ceruleo che chiudevano la maglia del pigiama arancione riempito da varie palline di diverse dimensioni e colori sparse anche sui pantaloni larghi. Non era la prima volta che le capitava di vedere qualcosa di così sgargiante su di sé ma le parve davvero molto strano indossare nuovamente questi determinati indumenti che fino a qualche tempo fa non gli andavano più. Deglutì.

<< Questo deve essere un sogno >>

Disse ad alta voce Coraline, girando per tutta la stanza un po' spaesata. Si fermò davanti alla finestra e si sedette sul piano lì difronte. Come già aveva intuito, era notte.

<< O forse... un incubo >>

Sospirò. Il suo animo era stranamente calmo, come se non avesse nulla a cui pensare. Ma, senza rendersene conto, le sue pupille puntarono verso il sentiero che avrebbe portato alla casa di Wybie.

<< Voglio vederlo... >>

Poggiò la testa sulla vetrata ed accarezzò quest'ultima. Pigramente si girò verso l'interno della stanza e, con sguardo vuoto, si diresse verso uno dei cuscini posti sul letto e lo alzò come da abitudine. Le capitava spesso di scrivere nel suo diario ad orari non troppo consoni ma le piaceva molto farlo quando tutti erano occupati a viaggiare nei loro sogni perché nessuno l'avrebbe interrotta.

<< Che strano... >>

Non sapeva bene il perché si trovasse nella sua Altra Camera ma la confortava vedere quel quadernino segreto dalla copertina un po' sghemba. Al suo tocco rabbrividì ma non ci pensò due volte ad aprirlo e cominciò a leggere l'ultima pagina.

" Caro diario, questo è un addio. Forse ha ragione Wybie, sono davvero una pazza! Ma ho deciso di andare a salvare i miei genitori. Non ho altra scelta. Perché allora salutarti per sempre? No, non ho scarsa fiducia in me stessa... Anche se, ammetto, ho molta paura. Ma se mai riuscirò a salvare mia madre e mio padre come una brava eroina allora quella che ti ritroverai davanti non sarà più la stessa persona di sempre. Una nuova Coraline si presenterà a te! O almeno... Lo spero. Se tu fossi in grado di parlare che cosa mi diresti in questo momento? "Andrà tutto bene", immagino. Ma cosa vado a blaterale! Ora basta, ci sto rimuginando troppo. Addio, mio caro lettore "

Coraline serrò le labbra, confusa. Girò la pagina e vide che sul retro c'erano altre parole che ancora non aveva letto.

" Caro Diario, come promesso qui davanti a te hai una nuova Coraline! O... Quasi. Ti avevo parlato di eroi, giusto? Sai, loro farebbero di tutto per proteggere chi amano. Io mi sento così in questo momento. Ho provato a combattere, credimi... Ce l'ho messa tutta. Ma, ehi, ho fallito. E proprio all'ultimo, per giunta. Ero quasi riuscita a recuperare l'ultimo occhio mancante ma un topo salterino... se l'era portato con sé mentre cercava di sfuggirmi. Ho provato a raggiungerlo ma l'impatto con la ringhiera a causa della mia caduta aveva fatto cedere tutto il sostegno e sono caduta, perdendo i sensi. Al mio risveglio la luna mi segnava lo scadere del tempo. Cosa farò allora? Bhe, gli eroi sono pronti a tutto... Anche... A sacrificarsi. Con questo mio gesto non salverò l'intera umanità, certo, ma... la mia famiglia è il mio mondo "

Coraline chiuse lentamente il diario e lo poggiò sul materasso. Non voleva crederci. Non lo accettava. C'era qualcosa di sbagliato in tutto questo. L'unico modo per affrontare quest'incubo distorto era di uscire dalla stanza e trovare un modo per ritornare alla realtà. Attraversò Il corridoio scarsamente illuminato che, diversamente dall'ultima volta, non aveva un briciolo di polvere sul pavimento. Scese le scale poggiando la mano sulla ringhiera ben lucidata e decise di cambiare rotta per dirigersi verso lo specchio. Si toccò il volto, il petto, le gambe e si diede persino dei pizzicotti ma ciò che vide nel riflesso era una giovane Coraline di 11 anni.

<< Devo svegliarmi... Ma come diavolo faccio? >>

Vide il riflesso di un volto ansioso e malinconico.

<< Ma soprattutto... un volta sveglia... Cosa mi ritroverò davanti? Probabilmente mi avrà rinchiusa da qualche parte e... Si sarà ripresa i miei genitori... Cavolo... Per non parlare di quello stupido di Alex che si è fatto ingannare... >>

Rise nervosa, sentendo una fitta al cuore.

<< E... E... Wybie? Che cosa gli avrà fatto? Non... Non può finire così. E... Non ha neanche tanto senso pensarci troppo, devo agire e in fretta. Devo svegliarmi...! >>

Strinse la mani in pugni e, notando una luce filtrare dalla porta della cucina, pensò immediatamente all'Altra Madre. Malgrado il mal di pancia improvviso, decise di continuare dritta verso il suo obbiettivo. L'odore di fritto veniva dolcemente aspirato dal naso e la pancia della ragazza brontolò di conseguenza. Dal salotto sentì suoni di piatti e posate che venivano goffamente poggiati sul tavolo.

<< Coraline? La cena non è pronta e sto ancora apparecchiando! Hai proprio fame, eh? >>

Seguì la sua voce e spalancò aggressivamente l'anta di legno. Il corpo di quell'essere non sembrava più scheletrico e in più i suoi vestiti erano intatti ma in quel momento poco le importava come le appariva.

<< So che tutto questo è falso, non sono stupida. Basta con questi giochetti! La trovata del diario poi... Bella pensata, i miei complimenti >>

Disse la ragazza, senza giri di parole. Sembrava però sul punto di avere una crisi di panico.

<< Falso? Non capisco, che intendi con... Falso? >>

<< Vuoi farmi credere che questo non è uno dei tuoi sporchi trucchetti?! >>

Si interruppe all'improvviso per cercare di calmarsi e pensare lucidamente ma, dopo aver sentito un brivido lungo la schiena per aver immaginato al peggiore degli scenari, riprese a parlare.

<< Ho capito... Tu... Tu vuoi bloccarmi in questo incubo finché di me rimarranno... solo... Che ossa!! >>

L'Altra madre cominciò a ridere, poi si sedette sulla sedia difronte a lei e le fece cenno di fare lo stesso.

<< N-non finirà così, troverò un modo e mi sveglierò senza il tuo aiuto! >>

La donna sospirò e, poggiando le mani sul tavolo, si alzò e le sorrise.

<< Oh Coraline, ti hanno mai detto che nei sogni non si riesce a leggere? >>


La faccenda si fa sempre più contorta... Come riuscirà Coraline ad affrontare tutto questo? Cos'è reale? Una stella per creare un cielo in quest'oscura storia...? 

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Coraline 2 - Il gioco ricominciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora